Amedeo di Savoia-Aosta

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia che libera la gola e calma la tosse.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Incostruzione

Amedeo X di Savoia per la grazia di Dio e sua volontà propria (non si dica che manchi di forza di volontà) Re d'Italia, Imperatore d'Etiopia, Re d'Albania, Re di Croazia, Re di Cipro, di Gerusalemme, d'Armenia, Re di diritto, rovescio e di fatto di: Francia e Inghilterra con Scozia e tutta l'Irlanda (VIII guerra di successione Stuart), Re si Spagna e delle Indie (III guerra di successione spagnola), Re di Sassonia (guerra di spartizione germanica), duca di Savoia, ecc. ecc. (attenzione alle correnti d'aria!), al millennio Amedeo Umberto Costantino Giorgio Paolo Elena Maria Fiorenzo Zvonimiro ecc. ecc. di Savoia e noto anche come Amedeo I bis per coloro che non sanno contare oltre al Nove, acclamato Amedeo l'Umile, adorato come dio della fertilità e della fortuna da una quantità di popoli indigeni nei suoi vasti domini in cui non tramonta mai il sole, è un filantropo e uomo di Chiesa italiano.

Infanzia

Amedeo Umberto Costantino Giorgio ecc. ecc. nacque in una grotta del Palazzo reale di Firenze, in una rigida notte d'inverno (da cui il raffreddore (ecc.ecc.) cronico che continua ad affliggerlo) dove il padre, duca di Aosta, e la madre, principessa di Francia, erano stati esiliati dal Re pacifista Vittorio Emanuele III a causa di false illazioni, sparse dall'OVRA e dalla ciurmaglia del capo del governo Benito Mussolini, che volevano gli Aosta a capo di un complotto per dichiarare il primo maggio festa nazionale. Il parto miracoloso che dette alla luce il "puer" che portò unità e pace al mondo fu seguito da segni e presagi messianici, come il bombardamento del capoluogo toscano da parte degli americani (all'epoca chiamati inglesi), secondo alcuni, o da parte dei tedeschi (all'epoca chiamati austro-ungarici), secondo altri.

La successione al trono

Nel 1946, a seguito di torbidi eventi, il Re di allora, zio di Amedeo, decise di fare uno sgarbo agli Italiani (che preferivano la pizza Margherita alla pizza Maria José) e li lasciò da soli mentre si faceva dei giri per il mondo. In questi anni di semi anarchia e di vuoto di potere, il principe Vittorio Emanuele, figlio del re, cominciò a nutrire sentimenti di megalomania e pianificò l'invasione della Svizzera (XXCV guerra elvetico-sabauda), che andarono a mal fine, dato che la sola cosa che ottenne fu la mano di una nota panetteria-biscottaia campionessa di scii svizzera. Non tanto la sconfitta militare contro una nazione che non ha esercito, quanto la mano (che si dice avesse solo quattro dita) della svizzera fece andare su tutte le furie il povero Re zio di Amedeo che diseredò il figliolo pronunciando la celebre frase di scomunica: "mai e poi mai si mischi un Savoiavdo con una Dovicvem: è un ovvore pisco-socio-culinavio!".

A sua volta Vittorio Emanuele detronizzò il padre con un colpo di palazzo e con l'ausilio di un corpo di guardie svizzere (ormai sue parenti per il matrimonio con la signora dei biscotti) fatte accorrere appositamente dalla Città del Vaticano prese il controllo del Quirinale e mise agli arresti i ministri fedeli al padre. Ciononostante, il Senato sabaudo, che mai e poi mai si sarebbe piegato ad un abbinamento savoiardo-doricrem e che piuttosto di essere governato dagli svizzeri si sarebbe arreso al mullah di Giarabub, si rifiutò di avallare gli atti del principe usurpatore e ne decretò l'arresto e la deportazione in un luogo di pianto e stridore di denti, vale a dire nella campagna di Ginevra. La crisi comportò anche una svolta nei secolari buoni rapporti tra Stato e Chiesa, visto l'appoggio dato dalle guardie svizzere al principe doricrem, che vedranno una soluzione positiva soltanto con gli accordi della Seconda Riconciliazione.

Morte del Re zio e I guerra di successione sabauda

Dopo questi cruenti fatti, la salute del povero Re zio di Amedeo peggiorò rapidamente. Alla sua morte, Amedeo succedette sugli innumerevoli troni lasciatigli in eredità; ma il decaduto principe Vittorio, aiutato dal cowboy Arturo, consigliato all'astuta signora Doricrem, di nuovo gli mosse guerra e lo assaltò di sorpresa nella piana di Madrid. Là Amedeo fu soccorso da sua cugina la regina di Danimarca, che dopo aver pronunciato le celebri parole, poi immortalate nell'opera di un famoso tragediografo inglese di cui però nessuno è in grado di scrivere il nome, "c'è del marcio in Danimarca, ma mai avevo visto simil fellonia!", chiamò in aiuto le armate di un altro cugino, il Re di Spagna, che sconfissero l'usurpatore confinandolo nuovamente in Svizzera.

Il figlio di Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, divenuto celebre ballerino e quindi anche candidato alla presidenza del consiglio, in seguito, chiese scusa agli Italiani con la celebre canzone "Italia amore mio".

Nobel per la pace

Amedeo, sin da piccolo, coltivava una seria passione per la pace nel mondo, avendo per modelli Madre Teresa e Sandra Bullock. per questo, fin da piccolo, si diede come obiettivo quello di ottenere il nobel per la pace e di trasformarlo in titolo ereditario trasmettibile di generazione in generazione in Casa Savoia con perpetua esclusione delle femmine, secondo gli elementari principi della legge salica. Per ottenere il Nobel, Amedeo, che era un appassionato di genealogia e di storia, aveva in mente aunato segue:

Piano per la pace del mondo 1. far valere i propri diritti sulla Spagna (una questione ancora aperta, che si protrae dal 1700 e qualcosa), derivanti dall'eredità spagnola che aveva scatenato la guerra di successione spagnola tra Asburgo d'Austria e Borboni di Francia, ma che aveva portato a scarsi frutti (un'isola nota per i suoi pastori e per le sue capre) per i Savoia

« veri eredi, come si può vedere dall'albero genealogico »
(Amedeo X in un'intervista esclusiva a Corrado Augias)

2. far valere i propri diritti su Inghilterra con Scozia e Irlanda (eredità Stuart per via di matrimonio in casa Savoia e poi incamerazione dei diritti in quanto in casa Savoia solo i maschi ereditano e le femmine seguono il marito! e che sono queste storie che con Carlo Felice tutti i diritti si sono trasmessi per via femminile e di qua e di là!!!). Anche questo è un affare settecentesco ancora non risolto e al quale il nostro Re vuole finalmente porre rimedio. Indi per cui sulla Francia ("perché in fondo il risultato della Guerra dei Cento Anni (una spinosa questione che dicono essersi conclusa nel 1453, ma che invece deve e non può che essere riaperta! per la pace questo ed altro!) è del tutto discutibile, e i Plantageneti, dei quali sono l'erede diretto e legittimo ecc. ecc. attraverso gli Stuart, erano i veritieri eredi della Corona di Francia

3. Sempre continuando per ordine cronologico c'è da considerare che Umberto Biancamano era figlio o nipote dell'eroe Re di Sassonia da cui i diritti sabaudi su metà della Germania e quindi la preparazione dei piani militari per la spartizione germanica.

Amedeo e la Chiesa

Da un'intervista esclusiva su Raitre le Storie Augias: "crede nella Chiesa?" Amedeo: "certamente è un'istituzione antichissima che merita rispetto. Peraltro, ho ragione di credere, come mostra questo albero genealogico, che San Pietro e San Paolo fossero miei pro-pro bis zii per primogenitura maschile diretta" Augias: " e cosa pensa dell'esclusione delle femmine dal sacerdozio?" Amedeo: "mi sembra un segno di civiltà. Casa Savoia in questo è sempre stata maestra! anzi nei miei prossimi progetti di riorganizzazione del clero..."" Augias: "mi scusi dice riorganizzazione del clero?" Amedeo: "beh, vede direttore, dopo gli accordi noti come Seconda Riconciliazione, ho buone possibilità di credere di essere il prossimo candidato al papato. In fondo sa, ho mostrato al cardinale di Stato questo albero genealogico, che, come può vedere, mostra chiaramente la mia discendenza dal grande papa Felice V, al secolo Amedeo VIII duca di Savoia, eheh!, mica robette! insomma anche persone illuminate come Monaldo Leopardi e Joseph De Maistre sostenevano che per natura le cariche si devono trasmettere di padre in figlio!!!! insomma la non-ereditarietà è contronatura! Augias: "quindi lei proporrebbe l'addio al celibato per i preti?" Amedeo: "almeno per i papi...ma con l'esclusione chiaramanente delle figlie femmine, sia mai!"