Near

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Near posa orgogliosamente come ragazzo copertina del numero 9 di Death Note, insieme ai suoi robot preferiti.
« Se non vinci il gioco, se non riesci a completare il puzzle, sei solo un perdente. »
(Near dimostra il proprio rispetto verso il povero L, ormai deceduto.)
« Chi di voi è d'accordo con questo piano dovrà andare e venire dal proprio appartamento a qui ogni giorno, portando con sé una trasmittente, a proprio rischio e pericolo. Chi ha paura è libero di rifiutarsi, e quindi non esca di qui. Io ho paura, perciò non uscirò. »
(Near applica la strategia dell'"armiamoci e partite".)
« Se non mi compri i Transformers per Natale non sarò molto contento... »
( Near minaccia velatamente il comandante Rester, dopo aver recuperato il Death Note originale.)


Nate River, detto Near, orfano fin dalla nascita, è l'erede di L in Death Note, nonché uno dei personaggi meno simpatici dell'intera serie. Il suo nome in realtà è Neve Argentata: gli venne imposto dalla madre subito dopo il parto e poco prima di morire, come ultimo gesto d'affetto, ma per motivi di decoro si decise di chiamarlo col soprannome che tutti conosciamo. In realtà Near è solo L con la tinta bianca e 10 anni di meno, nonchè bimbominchia odiato da tutti.

Infanzia alla Wammy's House

Un giorno imprecisato di un anno imprecisato, Near fa il suo ingresso alla Wammy's House, l'orfanotrofio per cervelloni di Quilish Wammy. Non si sa da dove venga, chi siano i suoi genitori, né tantomeno se preferisca la Pepsi alla Coca cola. Sin da subito i piccoli ospiti dell'orfanotrofio notano due cose:

  1. I suoi capelli bianchi (Sarà forse un bambino già vecchio?);
  2. Il carattere decisamente asociale.

Dunque decidono immediatamente di prodigarsi per porre rimedio a tutto ciò, trasformandolo in un bambino normale, che è cosa buona e giusta.

È risaputo che le paperelle di gomma migliorano la capacità di concentrazione di Near.

L'odio per i colori

Purtroppo il piccolo Near si mostra restio a intessere rapporti sociali con i compagni, nonostante costoro lo esortino costantemente a partecipare a giochi interessantissimi come "un, due, tre, stella!" o "acchiapparello": il bambino sembra odiare profondamente i divertimenti all'aperto e la compagnia, mentre ama giocare da solo con robot e puzzle.
I suoi coetanei rinunciano quindi a fargli cambiare carattere e passano al piano B: renderlo colorato attraverso la somministrazione di vari tipi di vernice mescolati al cibo. Basta una svista della cuoca e via, missione compiuta!
L'idea non manca di una certa logica, ma sfortunatamente l'esito è ben diverso da quello sperato: Near finisce per un paio di giorni all'ospedale, fra atroci dolori allo stomaco, e sarebbe potuta andare peggio.
Seguono altri geniali piani, come ad esempio quello che prevedeva la sostituzione della boccetta dello shampoo con una di tintura per capelli, tutti rigorosamente finiti male; a questo punto il nostro eroe inizia ad odiare ufficialmente i colori e a vestirsi sempre e solo di bianco, poiché il bianco è assenza di colore.

L'incontro con L

Non molto tempo dopo l'arrivo di Near alla Wammy's House si verifica un evento che inciderà profondamente sulla vita futura del fanciullo, ovvero l'incontro casuale, nei meandri dell'istituto, con L. L'unico testimone della vicenda è Mello, che ci descrive così la scena:

Near dopo aver scoperto che Mello, prima di andarsene, gli ha rubato tutti i puzzle.


« Stavo passeggiando per i corridoi dell'istituto, quando a un certo punto vidi che L stava venendo verso di me... Speravo di potergli finalmente parlare, e invece... Invece non mi degnò di uno sguardo, si girò verso quell'insulso nanerottolo e iniziò a osservarlo. Avevano lo stesso sguardo, lo stesso modo di muoversi, era come se fossero fratelli. Capii che L in cuor suo aveva già deciso di eleggere quell'insopportabile pallottola di neve come suo erede, che non avevo speranza, che sarei stato davvero l'eterno secondo... »
(Mello racconta la scena, prima di addentare con violenza una barretta di cioccolato extrafondente, frustrato dagli amari ricordi.)

A quest'epoca remota risalgono, dunque, sia il profondo odio che Mello prova per Near, sia la stima che quest'ultimo prova nei confronti dell'abilissimo detective, nonché il desiderio di diventare come lui: quella sera stessa il nostro eroe decise infatti che non sarebbe più uscito dalla sua stanza, che avrebbe assunto più zuccheri e che si sarebbe allenato almeno tre ore al giorno a imitare le curiose espressioni facciali di L.

Spk e caso Kira

Finalmente L si decide a tirare le cuoia, così il nostro avvenente Near, nel fiore degli anni, entra in scena come suo erede e nuovo paladino della giustizia. Immediatamente viene messo a capo di un'organizzazione chiamata Spk, nome dall'oscuro significato, allo scopo di catturare il pluriomicida pazzoide Kira. Purtroppo dopo neanche due settimane di indagini vengono sterminati quasi tutti i componenti dell'organizzazione, ma, come dice lo stesso Near:

Il mondo secondo Near.


« É come giocare una partita a scacchi: per vincere devi essere disposto a perdere qualche pezzo. »
(Near affronta il terribile evento con la solita calma.)


C'è da dire che dopo questa strage si viene finalmente a sapere il significato del nome dell'organizzazione: Scagnozzi Paurosi di Kira; ciò fa sospettare all'arguto giovane la presenza di una spia all'interno dell'Spk, da identificarsi probabilmente con colui che ne aveva ideato il nome.

I bravi ragazzi sono rimasti in tre

Gli unici sopravvissuti alla strage, oltre Near, sono:

  • Il comandante Rester: baby-sitter ufficiale di Near, spesso compie pericolosi viaggi alla ricerca dell'ultima confezione di Carabinieri LEGO presente all'interno del globo terrestre; si occupa inoltre di cambiare i pannolini del nostro eroe, che per pigrizia non ha mai imparato a fare la pipì nel vasino.
Near poco prima di avere una delle brillanti idee che gli permetteranno di risolvere il caso Kira.
  • L'agente Lidner: essendo l'amante di Mello funge da mediatrice tra lui e Near; per fortuna il giovane capo dell'Spk non era interessato alle belle donne, altrimenti la storia sarebbe finita in tutt'altro modo, come vedremo.
  • Jevanni: il kamikaze del gruppo, che ogni mattina, recandosi al quartier generale, si chiede in quale assurdo piano suicida verrà coinvolto suo malgrado. Cosa non si fa per arrivare alla fine del mese!

Nonostante l'esiguo numero di collaboratori e il crescente numero di fans di Kira, Near non si perde d'animo; manda l'agente Lidner a fare la guardia del corpo di Kiyomi Takada, rivale in amore di Misa Amane, perché nei battibecchi tra donne salta sempre fuori qualcosa di interessante; Jevanni verrà invece incaricato di stare alle costole di Teru Mikami, col rischio di essere scoperto e ucciso, ma a nessuno importa.

Brillanti intuizioni

Con l'unica compagnia del comandante Rester, il nostro eroe mette le radici all'interno della sede segretissima dell'Spk e inizia a pensare, coadiuvato dai suoi preziosi puzzle e dagli altri giocattoli. Sconfigge inoltre la noia grazie agli innumerevoli schermi televisivi di cui è fornito il quartier generale, e finalmente capisce che:

Dunque, alla luce di queste geniali deduzioni, decide di approntare un piano per mettere la parola fine al caso Kira e di utilizzare i fondi dell'Spk per comprare un kit fai-da-te per pupazzetti da dito.

La vittoria finale

Ho vinto io! Mwahahahaha!!!

Dopo aver dato appuntamento al secondo L alla Stamberga Strillante[citazione necessaria] per una sfida in stile Mezzogiorno di fuoco, Near concede una piccola vacanza agli agenti; la bella Lidner pensa bene di andare ad allietare le proprie membra da Mello, e, tra una chiacchierata e l'altra, gli racconta cosa sta combinando il nostro eroe. Il biondo rivale, preso alla sprovvista, decide di fare una mossa apparentemente priva di senso, ma che salverà la vita al nostro eroe: rapire Kiyomi Takada. Nell'impresa moriranno lei, lui e anche il povero Matt, che non c'entrava niente nella storia.
Grazie a questo evento, Near scopre cosa stava macchinando Light e riesce a sventare il suo piano appena in tempo.
La verità è che è stata senz'altro la più colossale botta di culo della storia, perché Mello, la sera del rapimento, aveva bevuto troppo e non era padrone delle proprie azioni.

Near cerca di ammansire Kira col suo sguardo puccioso.

Sta di fatto che Near recupera il vero Death Note, Kira muore ucciso dallo stesso Ryuk, che ormai si è rotto le scatole di lui, e così la giustizia trionfa.
Bravo Near! Ma sarà davvero finita l'era dei Death Note?

Dopo il caso Kira

Near felice per aver completato un puzzle per bambini di 10 anni.

All'interno del numero 12 del manga, pagina 75, vignetta numero 6 a partire da destra, accade una cosa straordinaria: Matsuda fa un'osservazione intelligente:

« E se invece di bruciare il vero Death Note, come ci ha fatto credere, Near l'avesse messo al sicuro e se ne fosse servito per i suoi loschi fini? »
(Matsuda mette in moto gli ingranaggi del proprio cervello, rimasti inerti per lungo tempo.)

Aizawa esclude a priori questa possibilità, perché, diciamoci la verità, chi darebbe ascolto a Matsuda?
Tuttavia, volendo essere pignoli, c'è da dire che subito dopo il caso Kira Near inizia a scalare le vette del potere, inarrestabile, guadagnando così i soldi necessari a pagare l'onorario da baby-sitter del comandante Rester per l'eternità e a comprare un'intera città di LEGO edizione deluxe.
Che Matsuda abbia ragione?

Intervista in esclusiva

Per la gioia di tutte le fans di Near, vi proponiamo un'intervista in esclusiva al giovane eroe, grazie a una gentile concessione del direttore editoriale della nota rivista Top fungirl.


Buongiorno caro Near. Come mai hai acconsentito a farti intervistare?
Perché è da un anno che mi tormentate con questa storia, e mi sono stancato. Facciamola finita in fretta, che ho tre modellini di Gundam da costruire.

Suvvia, come siamo scontrosi! Pensa alle tue ammiratrici, che attendono da tempo di scoprire qualcosa di più su di te!
La gente dovrebbe pensare a cose più serie, come ad esempio completare puzzle: è un ottimo esercizio per la mente.

Va beh, ok, passiamo alla prima domanda: le nostre lettrici amano inventare fanfiction in cui cedi alle dolci lusinghe dell'amore; ebbene, è mai successo?
Se devo essere sincero, credo di averlo provato la prima volta in cui vidi i LEGO nella vetrina di un negozio di giocattoli. Naturalmente la mia affermazione è valida solo se consideriamo l'amore come un desiderio compulsivo di possesso.

(L'intervistatore appunta la parola frigido sul suo block notes; Near lo guarda con sospetto);

Aspetta, Near: è vero che L ti ha influenzato molto?
Fuori dai coglioni, idiota!

Nemmeno per Mello hai mai provato qualcosa?

(Near inizia a tossire fuori da ogni controllo; l'intervistatore lo guarda tutt'occhi)

Non sarà vero? Gli autori hanno ammesso di aver inserito una coppia yaoi nel manga e dato che se questa fosse stata LxLight il pazzo sclerotico non avrebbe ucciso il dolciomane e se fosse stata MelloxMatt lo sfigatello rosso sarebbe apparso di più restate solo tu e Mello.
Bhè... Ovviamente no. Mello è solamente il mio degno rivale, non si potrebbe pensare a me e a lui in certi.... atteggiamenti, ecco.

Davvero, perché a me sembra che invece...
Ho detto di no.

(L'intervistatore cancella frigido e appunta gay sul taccuino; Near cerca di strapparglielo di mano)

Alcune voci maligne dicono che tu abbia conservato il Death Note e che lo usi tuttora. Vero o falso?
Toh, è l'ora del tè delle 17:47. Possiamo finire qui l'intervista.

Cosa? Aspetta, non vorrai lasciarci con questo dubbio! Dobbiamo forse pensare che sia tutto vero?
Non mi faccia perdere tempo, se ne vada.


Recentemente l'inviato di Top fungirl è partito per la foresta amazzonica, senza fornire spiegazioni valide, a bordo di un jet privato di cui si sono perse le tracce. Possiamo solo immaginare cosa sia successo...

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