Iron Maiden

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« La più bella è senz'altro "Fear of the Dark"! »
(Poser su canzoni degli Iron Maiden)
« Loro sono il vero metal! Il resto è solo roba per poser!!! »
(Sedicenne Metallaro su canzoni degli Iron Maiden)

Gli Iron Maiden sono un gruppo metal-cattolico formatosi nel 1966 a.C. a opera del chierichetto Steve Harris e, anche se si sono conquistati il titolo di gruppo più vecchio del mondo, usurpato loro, dopo tre ere geologiche, dai Pooh, restano comunque una delle band che riunisce il maggior numero di cariatidi presente sul globo. Con la loro musica hanno contribuito a creare la New Wave of British Catholic Metal, risultato di dubbio gusto anche per un gruppo metal.
Si sono esibiti come headliner in molti festival musicali di grande importanza, come la Festa dell'Unità o l'Oktoberfest, insieme alla loro mascotte, Eddie, un simpatico pupazzo che, molto cristianamente, rappresenta un gigantesco zombie con manie omicide.

Gli Iron, nella loro formazione originale, magistralmente raffigurati in quest'opera rinascimentale di Leonardo da Vinci.

Storia

Gli Inizi

Il pubblico fremente ai primi concerti degli Iron Maiden.

Gli Iron Maiden, come già detto, si formano nel 1966 a.C., più precisamente a Londra, grazie al bassista Steve Harris, il quale plagia prende in prestito il nome della sua futura band dal gruppo Iron Maiden, da lui scoperto spulciando gli invenduti del negozio di dischi situato nei sobborghi di Londra, dove lavorava come pulisci-cantine. Come avrà poi modo di dire:

« No, Ai dont noù ùot en "Àiron Méiden" is, Bat de neim saund orécchiaboll. »

Contento lui...

La prima formazione del gruppo comprendeva Steve Harris alla batteria, Dennis Stratton e Dave Murray al basso, Paul Di'Anno alla voce e Clive Burr alla chitarra. Inspiegabilmente, il gruppo non riscosse alcun successo, nonostante gli sforzi profusi dai suoi membri. Ci vollero dieci anni e ventisette cambi di formazione perché Steve riuscisse a formulare i corretti abbinamenti tra i componenti e i ruoli; nel frattempo, i cinque compagni passano le notti sotto i ponti.
Finalmente, nel gennaio di un certo anno esce il loro primo album, intitolato con originalità: Iron Maiden, per via della canzone di apertura intitolata[1] Iron Maiden, che li condanna a diventare le divinità dei poser.

I primi successi

L'album ha un grandissimo successo, soprattutto tra i sordomuti, e in breve tempo riesce ad arrivare 101° nella classifica dei 10 migliori album del 1980. Di gran rilievo è la canzone Charlotte The Harlot, conosciuta ai più come Carlotta La Mignotta.

Gli Iron Maiden partono quindi per il loro primo tour ufficiale, che toccò famose mete come lo scantinato della casa di Steve e la sagra della salsiccia di Trebaseleghe, durante la quale verranno picchiati selvaggiamente sul palco per aver interrotto il concerto di Nino Fiorello.

Un anno dopo, gli Iron Maiden rilasciano il loro secondo album, Killers, che però viene pesantemente censurato dal MOIGE in quanto inciterebbe i pargoli ad assalire i passanti di notte, armati con un'accetta. Ciononostante, i Maiden partono per il loro secondo tour ufficiale; durante il tour, però, scoprono che Paul Di'Anno, ora nel ruolo di cantante, era un fattone. In accordo con la nuova politica di Steve, che voleva avvicinarsi di più allo stile vangelic metal[2], Paul viene defenestrato. E no, non erano al pianterreno.

L'arrivo del Messia

Ebbene sì, lui è stato per dieci anni (e lo è tutt'ora) il cantante degli Iron Maiden.

Mentre era sul ciglio di una strada a pensare a chi assumere come nuovo cantante, la band vede un carretto di gelati spinto da un tizio dotato di una bellezza sfolgorante; il suo unico neo era il naso, che lo faceva somigliare vagamente a un macaco, ma visto da dietro. Il tizio urlava a squarciagola, perché le ruote del carretto gli finivano sui piedi: il suo nome era Bruce Dickinson. Steve rimane ammaliato da quei suoni indefiniti e decide senza pensarci, né consultarsi con gli altri componenti[3], di prenderlo nella band.

Senza nemmeno chiedergli come si chiamava, Steve rapisce il malcapitato e lo porta in sala di incisione, dove lo obbliga a leggere un testo scritto a mano da Dave Murray e Adrian Smith[4]. Tempo due settimane ed è già nei negozi il terzo album: The Number of the Beast. Che numero sia non è dato saperlo, niente spoiler.

Nel disco sono presenti alcune canzoni che gli Iron suonano ancora oggi durante i concerti alla casa di riposo di Londra dove risiedono, come Run to the Hills, Hallowed Be Thy Name e The Number of the Neast, che entrano a pieno titolo nella Top 10 di:"Le 10 canzoni preferite dai Queen come sottofondo musicale per il corteggiamento".

Come tanti gruppi metal di quegli anni, i Maiden vengono accusati di satanismo solo perché una loro canzone parla della bestia mandata dal Diavolo sulla Terra per uccidere tutti, perché il loro simbolo è il 666, e perché hanno beccato Bruce Dickinson mentre sgozzava un capretto in cima a un colle durante una sagra. I poverini vengono quindi additati ingiustamente come seguaci del Demonio e devono subire numerose umiliazioni, come quella di fare da apri-concerto ai Rainbow.

Due mesi dopo, visto che Steve si doveva comprare la macchina nuova, gli Iron tornano in sala di incisione e, nel 1983, esce il loro quarto album: Peace of Mind. Il disco vede l'entrata in scena di un nuovo batterista molto più talentuoso del precedente, Clive Burr [5]: Nicko McBrain riesce infatti a colpire entrambi i piatti con la testa simultaneamente.

Dopo l'ovvio tour di supporto all'album, chiamato come l'album, solo che alla fine c'è l'aggiunta di "World Tour[6]", i Maiden si prendono una meritata vacanza alle Bahamas.

La fame mondiale

Eddie, il giorno del suo compleanno, alla festa a sorpresa organizzata per lui dagli Iron. Ci teniamo a precisare che Hello Kitty ha partecipato spontaneamente ai festeggiamenti.

Alle Bahamas, tra una gara di limbo e l'altra, gli Iron registrano il quinto album, Powerslave (letteralmente: Il Povero Slavo), che diventa subito il più apprezzato dai fan per la opening track carica di ritmo, Aces High, brano che tratta della mitica partita di poker tra la band e Satana. Superfluo dire chi ha vinto.

Comunque, finito un nuovo periodo di riposo di due anni, durante il quale i membri del gruppo si dedicano al giardinaggio in Colombia, gli Iron Maiden tornano sulla scena con l'album Somewhere in Time, utilizzando le tastiere plagiando le altre band più giovani traendo ispirazione reinventando il genere metal, come ci si aspetta da una band sempre sulla cresta dell'onda. Purtroppo, come ogni idea geniale, anche questa necessita di tempo per essere compresa e, per un lungo periodo, gli Iron dovettero sfuggire agli agguati omicidi organizzati dai loro fan. Comunque, il successo non tardò a tornare.[7]

I Maiden, visto che questo nuovo tipo di successo non era tanto dispiaciuto loro, rilasciano Seventh Son of a Seventh Son, imbottendolo sapientemente di tastiere e sintetizzatori[8].

Poi

Nel 1989 Adrian Smith lascia la band per prendersi una pausa di riflessione; viene dunque prontamente sostituito da Janick Gers, anche se molti fan ancora oggi non se ne sono accorti.

Con la nuova formazione gli Iron incidono il nono album, No Prayer for the Dying, che ha la straordinaria particolarità di non piacere a nessuno, nemmeno a Gigi D'Agostino, che dichiarerà schifato:

« Quella non è musica! »

Nonostante tutto, la canzone Bring your Daughter... to the Slaughter rimane prima per tre settimane nella classifica delle peggiori canzoni di tutti i tempi.

Due anni dopo, finiscono il loro percorso spirituale abbandonando completamente lo loro anima al Dio denaro e incidono il Sacro Graal di tutti i poser: Fear of the Duck. Insieme all'album di inediti, esce il concerto registrato a Donington nel 1992, intitolato[9] Iron Maiden Live At Donington 1992.

Blaze nel suo ambiente naturale, prima che Steve lo catturasse per tenerlo in cattività.

Durante un concerto promozionale, però, Bruce pesta i piedi a Steve e la cosa[10] finisce in rissa, dopo la quale Bruce lascia la band.

A quel punto gli Iron Maiden sono nella merda, dato che Bruce era la colonna portante del gruppo e la sua dipartita lascia i fan con le mani che gridano vendetta. E tutti sanno che non c'è niente di peggio di un metallaro inglese incazzato alla ricerca di qualcuno da riempire di tumulate. Steve e gli altri Maiden dovevano quindi occuparsi di trovare un cantante bravo come Bruce, che avesse lo stesso charme e la stessa presenza sul palco, e soprattutto che costasse meno. Con grande dispendio di energie Steve, battendo i peggiori bar di Caracas, trova la copia esatta di Bruce: un orango senza capelli che riesce a emettere solo dei grugniti incomprensibili. Il suo nome è Blaze Bayley. Insieme a lui registrano l'album The X Factor, molto apprezzato anche perché Blaze cantava in tutto per venti secondi. Ma le bugie hanno le gambe corte e i Maiden presto devono suonare live durante il The X Factor Live Tour appunto, il tour promozionale per promuovere (anche perché sennò non sarebbe stato promozionale) il nuovo album promozionale.

Nel 1998, visto che Steve voleva mettersi la carta da parati nuova a casa, esce Virtual Eleven, probabilmente l'album di minor successo della loro storia, visto che qui Blaze canta per più di venti secondi.
A questo punto Janick Gers decide di minacciare Steve Harris di abbandonare il gruppo insieme agli altri se lui non avesse cacciato Bayley. Harris deve cedere, e ordina a Bayley di andare a giocare a moscacieca in autostrada. Da quel giorno, non si hanno più sue notizie.

Reunion (1999 - 2015)

Dopo un annetto di inattività, Steve Harri viene in mente un'idea geniale per comprarsi la villa nuova: una bella reunion!
Quindi si mette in contatto con Bruce Dickinson che, strafatto di crack, accetta senza capire che cazzo stesse succedendo; chiama anche Adrian Smith, che nel frattempo aveva trovato un ottimo impiego come venditore di fazzoletti davanti alla stazione. Anche Smith accetta la proposta[11] e i Maiden tornano nei negozi di dischi con il nuovo album: Brave New World[12]. Ovviamente partono subito con il nuovo tour che finisce in Brasile durante il Rock in Rio, tappa di grande importanza per tutti gli artisti della musica internazionale, come appunto gli Iron Maiden o Mino Reitano. Durante il Rock in Rio registrano anche il loro miglior live dall'originale titolo: Rock in Rio.

Tornati a casa nel 2003, gli Iron scrivono l'album Dance of Death, che racconta delle tristi morti in discoteca del sabato sera con una melodia da far invidia alle canzoni dello Zecchino D'Oro. Questo è un album molto importante nella loro discografia, con grandi canzoni quali... beh, allora, c'era... quella lì... cioè vabbè, si chiamavano... EHI GUARDA LÀ C'E' UN ASINO CHE VOLA!

Nel 2006 esce A Matter of Life and Death, l'album più interessante della loro carriera dove sperimentano ardite variazioni e incredibili salti di tema e melodie tra le varie canzoni. No, diciamo sul serio. Non ci credete? Fate bene.
Dopo l'annesso tour, comunque, anche questo molto interessante[13], gli Iron partono in tour nel 2008 per il Somewhere Back in Time Tour, un tour dove gli Iron suonano le canzoni migliori dei primi sette album[14], come Rime of the Ancient Mariner.

Nel 2010 Steve deve regalare la macchina nuova a sua figlia Lauren. Pertanto esce una nuova raccolta di canzoni.

Dopo che a Bruce Dickinson viene curato un tumore alla gola, causato probabilmente dall'eccessivo sesso orale (davvero), nel 2015 esce l'ennesimo album in studio, The Book of Souls. Giurano che non è l'ultimo.

Formazione

Attualmente il gruppo è composto da sei suonatori di vari oggetti non identificati:

  • Bruce Dickinson: urla frasi in vari dialetti incomprensibili, e forse è meglio che nessuno si azzardi mai a decifrarle.
  • Adrian Smith: dovrebbe essere un chitarrista, ma negli ultimi vent'anni è stato declassato a tizio che si occupa dei sintetizzatori, vista la sua bravura con la chitarra.
  • Dave Murray: di origini pugliesi, suona una chitarra fatta in pelle di capra.
  • Janick Gers: un altro chitarrista. Evidentemente Harris li raccoglie come le figurine Panini.
  • Steve Harris: il suo basso fa spesso interferenza con le sue sopracciglia.
  • Nicko McBrain: il batterista. La sua batteria è dotata di così tanti piatti per permettergli di nascondere la faccia, infatti è terribilmente timido.

Discografia:

Copertina dell'edizione limitata al solo mercato nero di "The Number of the Beast", il rarissimo "The number of the Sponge".
  • 1980 - Airon Meiden
  • 1981 - Chillers
  • 1982 - De Namber of de Bist
  • 1983 - Pis of Maind
  • 1984 - Pauersleiv
  • 1985 - Laiv after def
  • 1986 - Samuer in Taim
  • 1988 - Sevent Son of a Sevent Son
  • 1990 - No Preier for de Daiing
  • 1992 - Fiar of de Dark
  • 1995 - De Ics Factor[15]
  • 1998 - Virtual Ileven
  • 2000 - Breiv Niu Uorld
  • 2003 - Dens of Def
  • 2006 - E Metter of Laif en Def
  • 2010 - The Anal Frontier
  • 2011 - From Fear to my mother
  • 2015 - De Bùk of Souls
  • 2021 - Spinjitsu[16]

Curiosità

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  • Gli Iron Maiden hanno composto la sigla di molteplici telefilm di alto livello culturale, tra cui quella dei Teletubbies, della Signora in giallo, di Biancaneve sotto i nani e di "Trappola a C'è Posta per te" (regia di Steven Seagal).
  • Si pensa che il nome "Iron Maiden" (in italiano "vergine di ferro") derivi dal primo amore di Steve Harris, per il fatto che non gliel'ha mai data.
  • Il loro successo Hallowed Be Thy Name recita: "The sands of time for me are running low" (trad.: "Le sabbie del tempo scorrano lentamente per me"). Il cantante si riferisce al celebre gioco Prince of Persia: Le sabbie del tempo e al fatto che è solito usare i trucchi per superare i vari livelli.
  • Hanno un gruppo cover di fondamentalisti islamici, chiamato Iran Maiden.
  • Gli Iron Maiden riscuotono più successo fra i metallari con il lato A degli album, mentre fra i camionisti olandesi con loro lato B.

Note

  1. ^ Con grande sforzo cerebrale.
  2. ^ Quindi drogati, negri, ebrei o comunisti potevano essere tollerati.
  3. ^ Da vero profeta cattolico.
  4. ^ E chi cazzo è? È il nuovo chitarrista, a quanto pare.
  5. ^ il quale si allontana dai Maiden per una misteriosa malattia; girano però voci sul fatto che possa essere stato rapito dallo Spirito Santo, ma forse non si saprà mai...
  6. ^ Sempre originali.
  7. ^ Gli dovevano dei soldi.
  8. ^ Quando si dice il buon vecchio spirito del Rock...
  9. ^ Con molta fantasia.
  10. ^ Come i bravi metallari insegnano
  11. ^ Nel senso che lancia a Steve Harris un'accetta.
  12. ^ Chiaro riferimento ai bravi di Don Rodrigo dei Promessi Sposi però sapientemente ambientati nell'inequivocabile nuovo mondo (di quale nuovo mondo parlassero non hanno però fatto più sapere)
  13. ^ Al punto che non si sono nemmeno sbattuti per registrare un cazzo di live album
  14. ^ Ormai anche degli originaloni come loro erano a corto di idee.
  15. ^ In collaborazione con Morgan.
  16. ^ Concept album sui famigerati Lego Ninjago

Voci correlate

Collegamenti esterni