Clistere

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« Un clistere al giorno toglie il medico di torno. »
(Un proverbio gay)
« Si faccia il clistere! »
(Dottor House sempre e comunque)
« Chiare, fresche, dolci acque... »
(Petrarca su clistere)
« Un litro e tre quarti di soluzione B6 al 3%! »
(Professor Sassaroli su clistere)

Il clistere, detto anche enteroclisma fu inventato nell'antichità, in Mesopotamia, nella città di Sodoma.

I medici di allora cercavano un mezzo per somministrare i medicamenti ai malati senza disgustarli, dato che le medicine di allora facevano proprio schifo. Con l'invenzione del clistere il problema fu sì risolto, ma aumentarono enormemente i malati immaginari.

Storia

Alcuni dicono che presso gli Egizi il clistere era prerogativa esclusiva degli eunuchi del dio Anubi, e veniva fatto con le acque sacre del Nilo o con l'urina del Faraone. Si pensa che gli stessi obelischi, in realtà, siano rappresentazioni della cannula del clistere. Attualmente uno di questi obelischi si trova simbolicamente a Piazza S. Pietro, in Vaticano, ma in origine la Chiesa cattolica vietò questo tipo di cura, riservandola ai soli prelati di alto rango; in questi casi era prescritto l'uso dell'acqua santa che, dopo l'espurgo, veniva offerta ai fedeli nelle acquasantiere. In realtà, il clistere fu inventato nell'Antica Grecia, dal legislatore e medico Clistene, che creando uno strumento per la pulizia anale dopo la defecazione, diede il suo nome all'invenzione, così creando il clistere. Nel Rinascimento il clistere ebbe nuova celebrità grazie a una macchina inventata da Leonardo che, comprimendo il clisterizzato, permetteva di usarlo come arma da guerra.

A destra, Clistene A sinistra, la sua invenzione, il clistere.

Strumentazioni moderne

Un clistere moderno, assolutamente non invasivo.

Il clistere si compone delle seguenti parti:

  • Un contenitore di liquidi di almeno 25 litri dotato di termometro e con il fondo a imbuto, sul quale viene innestato un tubo di erogazione;
  • una parte detta "astata" composta da un intrusore a forma di fallo di lunghezza 40 cm e diametro 25 cm collegata al tubo di erogazione mediante un rubinetto a farfalla;
  • uno svasatubi da idraulico, necessario per forzare lo sfintere del paziente. Si tratta di un attrezzo a pinza, con una punta conica, dotato di contromolla per cui lasciando le maniglie esso allarga le due parti in cui è divisa la punta conica, causando una rapida espansione della cavità in cui viene introdotto;
  • una pompa da 200 CV da utilizzarsi al posto del contenitore a caduta libera quando richiesto, collegabile al tubo di erogazione;
  • un letto di contenzione dotato di polsiere e cavigliere di ferro, per impedire al paziente di sottrarsi al trattamento;
  • un martello da 8 Kg per colpire le palle del paziente al fine di abbatterne la resistenza;
  • un altoforno a carbon fossile, necessario per i cosiddetti clisteri "a caldo", che prevedono che l'intrusore sia portato a una temperatura di 6000° C in modo da facilitarne l'estrazione alla fine della procedura;

I liquidi da pompare possono essere diversi a seconda delle finalità terapeutiche:

  • emulsione di peperoncino in polvere e pepe nero di Cayenna;
  • miscela di acqua bollente e soda caustica;
  • acido solforico concentrato;
  • emulsione di olio bollente e limatura di ferro;
  • anguille elettriche vive;
  • metalli fusi, a seconda;
  • azoto liquido;
  • miscela di Coca-Cola e Mentos;
  • nitroglicerina;
  • ghiaccio e acqua di fonte, ma in quantità non inferire a 500 litri;
  • antiruggine (approvato dal dottor House in persona).

È tassativamente prescritto che l'intrusore sia assolutamente asciutto, e che venga introdotto fino in fondo con un unico colpo deciso e senza anestesia.