Bob Marley: differenze tra le versioni

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{{citazioni}}
{{Artista musicale
|nome = Bob Marley
|nazione = Giamaica
|genere = Roots Reggae
|nota genere = <ref name=AllMusic>{{en}}{{cita web|url=http://www.allmusic.com/cg/amg.dll?p=amg&sql=11:0ifpxqq5ldte|titolo=allmusic.com - Bob Marley|accesso=21-07-2009}}</ref>
|genere2 = Rocksteady
|nota genere2 = <ref name=AllMusic/>
|genere3 = Ska
|nota genere3 = <ref name=AllMusic/>
|anno inizio attività = 1962
|anno fine attività = 1981
|note periodo attività =
|tipo artista = cantautore
|band attuale =
|band precedenti = [[The Wailers]]
|immagine = Bob-Marley-in-Concert Zurich 05-30-80.jpg
|dimensione immagine = 280
|didascalia = Bob Marley in un concerto a [[Zurigo]], il [[30 maggio]] [[1980]].
|url = [http://www.bobmarley.com/ bobmarley.com]
|numero totale album pubblicati = 29
|numero album studio = 16
|numero album live = 4
|numero raccolte = 9
}}
{{Bio
|Nome = Robert Nesta
|Cognome = Marley
|PostCognome = detto '''Bob'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Nine Mile
|GiornoMeseNascita = 6 febbraio
|AnnoNascita = 1945
|LuogoMorte = Miami
|GiornoMeseMorte = 11 maggio
|AnnoMorte = 1981
|Attività = cantautore
|Attività2 = cantante
|Attività3 = chitarrista
|AttivitàAltre = &nbsp;[[reggae]]
|Nazionalità = giamaicano
}}


È generalmente identificato con il genere musicale [[reggae]] e peraltro lo rese popolare fuori dalla [[Giamaica]]. In riconoscimento dei suoi meriti, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso [[Jamaican Order of Merit]]. Molte delle sue canzoni parlano infatti delle lotte dei poveri e degli emarginati dal potere.


{{Cit|Ti vesti come un rasta,<br /> Ma questo no non basta<br /> Sarai pure senza problemi<br /> Ma di sicuro c'hai quello del ritmo!|[[Elio e le Storie Tese]] su Bob Marley}}
La sua attività ha inizio nel [[1964]] suonando egli nella band [[The Wailers]]; dopo lo scioglimento della band avvenuto nel [[1974]] suona come '''Bob Marley and The Wailers''' assieme ad altri musicisti, tra i quali [[Peter Tosh]].


{{Cit|Non ho mai fatto uso di stupefacenti come quello lì|Bob Marley indicandosi allo specchio}}
== Biografia ==
Bob Marley nacque a [[Nine Mile]], nella [[Parrocchia di Saint Ann (Giamaica)|parrocchia civile di Saint Ann]], in [[Giamaica]], nel [[1945]] da padre [[gran Bretagna|britannico]] e madre giamaicana.<br />
Morì a 36 anni a Miami stroncato dal cancro.


{{Cit|[[Dio]] creò l'[[Droga|erba]] e vide che era cosa buona. Poi Dio creò Bob Marley, ed anche lui vide che era cosa buona.|[[Bibbia|La Sacra Bibbia]] su Bob Marley}}
Nella sua breve esistenza ha avuto il merito di portare alla ribalta planetaria il [[Reggae]], genere musicale nato dal mischiarsi dello [[ska]], originario dell'isola caraibica, con la musica e la cultura africane patrimonio degli schiavi arrivati durante la colonizzazione inglese.<br />


[[File:Bob marley.jpg|thumb|Rest in peace, Bob!]]
Con i suoi [[The Wailers|Wailers]], band composta tra gli altri da [[Peter Tosh]], suonò ovunque in giro per il mondo. Nella sua musica si sente la lotta contro l'oppressione politica e razziale e la voglia di unificare tutti i popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà, l'equità di diritti.
{{Wikipediapar|Bob Marley}}
'''Robert Nesta José Michael Dorothy Kingston Boccadoro Marley''', detto '''Bob''', è stato un [[musica|cantante]], [[calciatore]], [[cardinale]], [[profeta]] ed [[idraulico]] [[jamaica]]no.


È considerato il padre del [[Reggae]], lo zio dello [[Ska]] e il nonno della [[Marijuana]]. Ha giocato come centrocampista nella [[Inter|Grande Inter]] e nella [[AS Roma]] dello scudetto [[1983|'83]]. Negli ultimi anni della sua vita ha allenato la [[Nazionale di calcio della Jamaica|Nazionale Jamaicana]], è stato [[Re|Negus]] d'[[Africa|Abissinia]] nonché [[Papa]] con il nome di Strafatto XVI.
L'aspetto politico della sua vita è stato, se possibile, molto più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di Africani, la medaglia di pace dalle [[Organizzazione delle Nazioni Unite|Nazioni Unite]]. Nello stesso anno riunì, durante un suo concerto, tutte le diverse fazioni che si combattevano nei sobborghi di Kingston.<br />
La gratificazione maggiore la ottenne nel 1980 quando venne invitato a partecipare alla celebrazione dell'indipendenza dello [[Zimbabwe]].


È il capostipite della malvagia stirpe dei [[Rasta|Suonatori di Bonghi che Suonano Male]].
=== Le origini ===
Robert Nesta Marley nacque nel villaggio di Rhoden Hall situato ai piedi della collina di Nine Miles, nella regione di [[St. Ann's Bay]], nella [[Giamaica]] settentrionale, si presume il 6 febbraio [[1945]]<ref name = Movimento66> Eliana Ferraris. Il movimento Rasta. Milano, Xenia Edizioni, 2001. ISBN 978-88-7273-427-8. p. 66 </ref>, anche se non si è pienamente sicuri. Suo padre, Norval Sinclair Marley, era un giamaicano bianco di discendenza [[Inghilterra|inglese]], nato nel [[1895]] da genitori originari del [[Sussex]]. Norval era un [[capitano]] della [[Marina militare|marina]], oltre che un sovrintendente delle [[latifondo#La Piantagione in America Latina|piantagioni]], quando sposò [[Cedella Booker]], all'epoca diciottenne giamaicana di colore.


Nel tempo libero canticchiava e suonava in un [[Cover band|gruppo cover]] dei [[Metallica]] chiamato ''The Wailers''.
La loro relazione provocò subito uno scandalo, la famiglia di Marley, scoperta l'unione tra Norval e Cedella, decise di allontanare e diseredare il figlio. In un primo momento Norval provvedeva al sostentamento economico della moglie e del figlio, sebbene li vedesse raramente, essendo spesso in viaggio. Poi però prese la decisione di abbandonare Cedella, così nel [[1944]] lasciò la sposa e partì definitivamente per [[Kingston]] senza dare alla moglie il nuovo indirizzo, così Cedella sarebbe rimasta da sola senza sostentamento e incinta. I due si sarebbero rivisti solo una volta in occasione della nascita di Bob<ref name = Movimento66/>. Bob aveva appena 10 anni quando il padre morì a causa di un [[infarto]] nel [[1955]], all'età di 60 anni.


== Biografia ==
Cedella nonostante tutto non colpevolizzò il marito, dichiarando<ref> Marco Boccitto. Bob Marley e il Reggae. Roma, La Repubblica, 1995. p.22 </ref>:{{quote|Resterà un buon uomo, costretto ad agire male dalla sua famiglia e dalle regole della società|Cedella Booker}}
=== L'infanzia ===
Bob nacque nel [[1945]] a Trenchtown Rock, in [[Jamaica]], sotto una [[pianta]] di canapa (complice la scarsa educazione sessuale del luogo). Trascorse un'infanzia felice tra sparatorie per le strade di Kingston e furti ai danni di ignari [[Turista|turisti]] nelle spiagge dorate dell'isola. Fin dalla più tenera età, tuttavia, iniziò a interessarsi a gravissimi problemi quali:
*L'ingiustizia dello schiavismo di due secoli prima.
*Le sue radici (principalmente carote e patate, di cui era ghiotto).
*La situazione politica in Etiopia.
*La corruzione di [[Babilonia]].
*[[Flying Spaghetti Monster|Jah]].
*L'elevato prezzo dell'[[hashish]].


Queste profonde meditazioni influenzarono profondamente tutta la sua vita, e non solo la sua.
Bob, invece, conserverà sempre un senso di rifiuto verso il padre<ref> Massimo Cotto. Bob Marley & The Wailers. Testi con traduzione a fronte. Milano, Arcana Editrice, 1991. p.114 </ref>:{{quote|Non ho avuto padre. Mai conosciuto... Mio padre era come quelle storie che si leggono, storie di schiavi: l'uomo bianco che prende la donna nera e la mette incinta|Bob Marley}}


Dai 5 ai 24 anni il giovane Bob lavorò, come il 99% dei suoi compaesani, nel campo della principale fonte di reddito della Jamaica, ovvero l'[[agricoltura]]. Sebbene la vita nei campi gli piacesse iniziò a sognare un futuro diverso. Così, a 33 anni, radunò i suoi fedeli amici: Peter Tosh ("''Peter, tu sei Peter e su questa Peter...''"), Bunny Wailer, Marcus Garvey, Kareem Abdul Jabbar e un altro paio di negri, prese un tocco di fumo da mezzo chilo, lo spezzò, lo diede loro e disse: "''Prendete e fumatene tutti, da domani facciamo i soldi''". Il giorno dopo firmò un contratto miliardario con l'[[Adidas]] che gli sponsorizzò tutto: dalla chitarra al cappello, dalle mutande alle cartine e lo lanciò verso il successo.
Robert fu vittima di pregiudizi razziali da giovane, a causa delle sue origini razziali miste, ed affrontò la questione della sua identità razziale durante tutta la sua vita. Una volta disse:


=== Il successo ===
{{quote|Io non ho pregiudizi contro me stesso. Mio padre era bianco e mia madre era nera. Mi chiamano mezza-casta, o qualcosa del genere. Ma io non parteggio per nessuno, né per l'uomo bianco né per l'uomo nero. Io sto dalla parte di Dio, colui che mi ha creato e che ha fatto in modo che io venissi generato sia dal nero che dal bianco.}}
[[File:Bob Marley & Homer Simpson.jpg|thumb|Bob in concerto a Springfield (1976)]]
Sponsor o meno, emergere nel mondo della [[musica]] non è facile per un negretto di Kingston che non sapeva nemmeno scrivere il proprio nome, soprattutto considerando che negli [[anni '70]] non esistevano ancora né [[Saranno Famosi]] né tantomeno [[X factor]]. Tuttavia Bob trovò la sua strada: seguendo quanto già fatto da [[Cristina D'Avena]], che dieci anni prima aveva remixato le partiture di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] per scrivere la sigla dei [[puffi]], Marley mescolò insieme [[jazz]], [[rock]], [[gospel]], [[blues]] e [[pop]] ottenendo una base musicale del tutto nuova dalla quale, aggiungendo un paio di tamburi sfondati e sfruttando la sua totale aritmia e incapacità musicale, riuscì a sfornare un genere musicale tutto suo: il [[Reggae]].
Il suo primo album fu ''Babylon by Bus'', un concept dedicato alle tristi vite dei pendolari che quotidianamente aspettano l'autobus alla stazione di Ponte Mammolo ([[Roma]] Est), fra [[prostitute]], [[albanesi]] e [[trans|travestiti]]. L'album fu un successo immediato e, da vecchia [[volpe]] quale era il buon Bob, pensò immediatamente di replicare pubblicando ''Exodus'', in cui sono raccontate le drammatiche fatiche di una famiglia [[milano|milanese]] che, per andare in vacanza a [[Catania]], affronta la [[Salerno-Reggio Calabria]] in pieno ferragosto. Fu un'apoteosi: migliaia di [[giovani]] in tutto il mondo iniziarono a cantare le sue canzoni, a non lavarsi i capelli e a rollarsi canne. Al suo concerto allo stadio San Siro di [[Milano]] accorsero 40'000 persone, sebbene molte in realtà convinte di stare andando ad assistere al [[Trofeo Birra Moratti]] e in seguito rimaste deluse, dopo aver capito l'errore. Le canzoni di Bob sparsero per tutto il mondo un messaggio di gioia, di amore e di cannabis. O forse solo di cannabis.


=== Gli ultimi anni ===
Agli inizi degli [[Anni 1950|anni cinquanta]] Cedella decise di lasciare Rhoden Hall per andare in città: all'inizio il padre Omeriah si oppose con decisione ma successivamente prese atto della forte volontà della figlia di trasferirsi. Le suggerì soltanto, per il bene di suo figlio, di far terminare a Bob la scuola a Rhoden Hall<ref name = Movimento67> Eliana Ferraris. Il movimento Rasta. Milano, Xenia Edizioni, 2001. ISBN 978-88-7273-427-8. p. 67 </ref>. Intanto la madre si trasferiva a [[Trenchtown]], un sobborgo di [[Kingston]], la capitale della [[Giamaica]], e Bob l'avrebbe raggiunta due anni dopo, all'età di 12 anni.
[[File:ultima cena rasta.jpg|thumb|Bob al suo ultimo festino (1981)]]
Degrado e disperazione caratterizzavano quella parte della città, le condizioni di Trenchtown sarebbero state descritte da Bob in questo modo<ref> Davide Ratti. Rastaman. Milano, Blues Brothers, 1996. p.124 </ref>:{{quote|Trenchtown non è in Giamaica, Trenchtown è ovunque, perché è il luogo da cui vengono tutti i diseredati, tutti i disperati, perché Trenchtown è il ghetto, è qualsiasi ghetto di qualsiasi città... E se sei nato a Trenchtown, non avrai la benché minima possibilità di farcela|Bob Marley}}
Intanto gli anni passavano, i capelli cascavano e Bob si ritrovò ad avere 37 anni, pur dimostrandone circa 70 a causa dell'abuso di [[marijuana|tetraidrocannabinolo]]. Capendo di essere prossimo alla fine compose le sue ultime canzoni: ''Buffalo Soldier'', poi utilizzata da [[Stanley Kubrick]] come colonna sonora di ''[[Full Metal Jacket]]''; ''Jammin<nowiki>'</nowiki>'', inno di generazioni di [[Fancazzismo|fancazzisti]]; e soprattutto ''No Woman no Cry'', che è in realtà un remix in chiave Reggae di ''Oh Susanna non piangere perché'' sebbene non se ne sia mai accorto nessuno. Poi organizzò il suo ultimo Kinky Reggae Party e si ritirò a meditare e pregare nell'orto della Ganja. Morì l'[[11 maggio]] [[1981]] dopo aver fumato una semplice [[Sigaretta|Marlboro]] capitata chissà come in mezzo alla sua scorta di canne. Si vocifera che in realtà si trattò di un brutto scherzo del suo fedele amico Peter Tosh, detto l'Iscariota, da tempo geloso del suo successo. In ogni caso, il contatto con il semplice tabacco privo di effetti stupefacenti fu troppo per il suo fisico di Rastaman e lo stroncò. Fu sepolto nella foresta Jamaicana sotto un albero di Ganja. Tre giorni dopo, gli amici trovarono la sua tomba vuota. È probabile che oggi sieda in paradiso alla destra del Padre a spacciare erba di nascosto insieme a [[Gesù]], [[Budda]] e [[Spongebob]].


== L'impegno politico ==
Anche qui, come negli [[slum]] di Kingston, nascevano sentimenti di rivolta verso il sistema da parte dei giovani neri che vivevano ai margini della società: i ''rude boys'', giovani afrocaraibici che manifestano il loro dissenso verso la cultura e l'ordine attraverso il rifiuto del lavoro e la conduzione di una vita fatta di espedienti, compiendo bravate provocatorie e piccoli crimini<ref name = Movimento67/>.
[[File:Bob Marley Confrontation.jpg|thumb|Bob ad Amsterdam, dopo aver esagerato con i funghetti allucinogeni]]
Gli ideali anti-sistema saranno caratteristici più tardi del movimento [[Rasta]], che non assumerà, però, connotazioni così violente<ref name = Movimento67/>. Marley comunque non si avvicinò a questi giovani, però non mancò di tentare di allontanarli dalla violenza e dal loro atteggiamento negativo con i testi di alcune delle sue canzoni<ref name = Movimento67/>.
Oltre sua sorella, Bob portò avanti altri interessi: guardandosi allo specchio scoprì un bel giorno di essere [[negro]] e, bevendo un [[daiquiri]] sul balcone della sua villa a Miami, decise di dedicarsi ai suoi confratelli che vivono in miseria. Imparata la storia dell'[[Africa]] guardando una puntata di [[Hitler Channel]], capendoci poco, in breve tempo iniziò a propagandare la necessità per i neri d'America di lasciare la civiltà, le automobili, l'[[NBA]] e i [[McDonald's]] per tornare in Etiopia a pascolare capre. Incurante delle pernacchie che si levarono da vari punti del Bronx, Marley arrivò a diventare un vero e proprio capo [[politica|politico]], acquistò [[Mediaset|tre televisioni]] e le usò per diffondere il suo messaggio, glorificando la figura di [[Hailé Selassié]], l'ex negus d'Abissinia da lui identificato come capo ideale dei popoli africani; questo malgrado Selassié stesso sia famoso nel mondo per essere stato il capo dell'unica nazione dell'universo capace di essere sconfitta dall'[[Esercito Italiano]] di [[Mussolini]] (!!).
Nel 1967 Marley si convertì dal Cristianesimo al [[Rastafarianesimo]].
Fu costretto ad imparare l'[[autodifesa]], dato che fu vittima di ripetuti episodi di [[bullismo]], causati sia dalla sua origine razziale, sia dalla sua statura sotto la media (era alto 163 [[cm]]). Riuscì quindi a guadagnarsi una reputazione a causa della sua forza fisica, che gli portò il soprannome di "Tuff Gong".


Spinte dalle sue parole, centinaia di persone di colore lasciarono le loro abitazioni fatte di merda e si accalcarono su [[Scafista|barconi malridotti]] diretti verso il corno d'Africa, per essere qui allegramente fucilati e affondati dalle autorità locali al grido di "Chi cazzo li vuole 'sti negri, ne abbiamo già abbastanza!".
=== Esordi musicali ===
[[File:Bunny-Wailer-Smile-Jamaica-2008.jpg|200px|left|thumb|Bunny Livingston nel 2008]]
[[File:Ziggy01.jpg|thumb|Bob in vacanza a [[Paperopoli]] (1977)]]
Nel frattempo il vulcanico Bob sfornava canzoni su canzoni dedicate ai problemi del Continente Nero, fra cui ''War'', che dimostravano inequivocabilmente e incontrovertibilmente come tutti i problemi dell'Africa fossero dovuti ai bianchi, e come solo quando i neri avrebbero avuto di nuovo il potere, il Continente avrebbe potuto tornare prospero e pacifico. Tesi verificata in pieno, del resto, da politici di colore liberali e democratici che si sono fatti sua sorella; governanti illuminati come [http://it.wikipedia.org/Mobuto_Sese_Seko Mobutu] in [[Congo]], come [http://it.wikipedia.org/Charles_Taylor Charles Taylor] in Liberia, come [http://it.wikipedia.org/Hastings_Banda Hastings Banda] in Malawi, come Eyadema Gnassigbe in Togo, come [http://it.wikipedia.org/Omar_Hasan_Ahmad_al-Bashir Omar al-Bashir] in Sudan, come [http://it.wikipedia.org/Maaouya_Ould_Sid%27Ahmed_Taya Maaouiya Ahmed Taya] in Mauritania, come [http://it.wikipedia.org/Francisco_Mac%C3%ADas_Nguema Francisco Nguema] in Guinea e come [http://it.wikipedia.org/Robert_Gabriel_Mugabe Robert Mugabe] in Zimbabwe. Tesi verificata dalle tante pacifiche dimostrazioni d'affetto che popoli africani di etnie diverse si sono rivolte nel corso degli anni: ad esempio Hutu e Tutsi, Etiopi ed Eritrei, Shona e Ndebele. Tesi dimostrata da paesi pacifici come la Sierra Leone, dove si combatte una guerra civile al giorno; la Liberia, dove a 11 anni sei già un soldato pluriomicida (se ci arrivi vivo); nonché da nazioni pacifiste come l'Angola, che sulla propria bandiera ha messo un machete, o il Mozambico, che invece ci ha messo direttamente un [[Kalashnikov]]. Chissà se Marley pensava a questo quando cantava ''Africa Unite''.
A 15 anni il giovane Bob lasciava la scuola e iniziava a lavorare come elettricista; strinse anche una grande amicizia con [[Neville O'Riley Livingston]], "Bunny" per gli amici, che viveva con suo padre Thaddeus Livingstone e i suoi otto fratelli in Second Street, vicino a Bob e sua madre. Bunny lo iniziò alla musica e al canto: lo fece partecipare a canti religiosi, lo introdusse nel mondo degli strumenti a corda e gli fece ascoltare i successi del momento attraverso un'emittente di [[New Orleans]]<ref name = Movimento68> Eliana Ferraris. Il movimento Rasta. Milano, Xenia Edizioni, 2001. ISBN 978-88-7273-427-8. p. 68 </ref>.


Il suo impegno civile valse a Bob anche dei riconoscimenti pubblici: nel [[1990]] il musicista ricevette una telefonata dall'allora segretario [[Onu]] Kofi Annan, che subito dopo si scusò per aver sbagliato numero, e pochi anni più tardi anche [[Nelson Mandela]] celebrò la sua figura, osannando Marley definendolo "The biggest [[cazzone|big dick]] in the world!".
La formazione musicale di Marley avvenne in questo contesto di povertà. Bunny si arrangiava, non aveva i mezzi per comprare una [[chitarra]] né una buona radio così per costruire qualcosa con le sembianze di una chitarra ricavava la cassa di risonanza da una corteccia intagliata, un manico di bambù per l'impugnatura e dei fili elettrici come corde<ref> Giuseppe Adduci. Reggae Marley. Milano, Kaos Edizioni, 1987. p.65 </ref>. Questo però non impedì ai due amici di entrare in contatto con il mondo della musica infatti, grazie a un vecchio apparecchio radiofonico, riuscirono ad ascoltare il [[Rhythm & Blues]] di gruppi come gli [[The Impressions|Impressions]], [[Ray Charles]] e anche [[Elvis Presley]].
Con questo mix Bob si creava la sua cultura musicale<ref name = Movimento68/>.


== L'impegno religioso ==
Nel loro tempo libero, Bob e Bunny suonavano con [[Joe Higgs]], un cantante locale e devoto [[Rastafari]], che viene riconosciuto da molti come mentore di Bob. Durante una jam session con Higgs e Livingston, Marley incontrò Peter McIntosh, più tardi conosciuto come Peter Tosh, il quale aveva ambizioni musicali simili.
{{citazione|Ci avessi pensato io... altro che pane e vino!|Gesù}}
Nel frattempo, incoraggiato da questi successi, pensò di cambiare totalmente genere e deviare sul mistico. Dopo essersi documentato su [[Wikipedia]]{{citnec}} su quali fossero le principali [[Religione|religioni]], trovò che nessuna fosse alla sua altezza e, ripetendo quanto già fatto in campo musicale, decise di crearsene una tutta sua. Prese così brani della [[Bibbia]], pezzi del [[Vangelo]], elementi del [[Voodoo]] (appreso giocando per ore e ore a [[Monkey Island]]) e fuse il tutto in un culto incentrato sull'adorazione della Maria (no, non [[Radio Maria|questa]] né tantomeno [[Madonna|questa]], [[erba|questa]]). Scelse come somma divinità Jah o Jah-mah-ddah-fah-cah, prendendo spunto dalla frase preferita del suo fratello maggiore Spitty Cash, proclamò 360 giorni di festa l'anno e divenne il primo profeta di questo nuovo culto che chiamò [[Rastafarianesimo]], in omaggio al [[Pastafarianesimo]], di cui era in segreto un devoto. Si mise in testa un cappello buffo (ma non tanto buffo quanto quelli di [[Ratzinger]]) e andò a predicare nel deserto. Tornò in città, dato che nel deserto non c'è un [[cazzo]] di [[nessuno]], e si chiuse in un coffee shop a fumare e bere birra fino alle quattro del mattino, ma ormai il culto era stato creato.


Dieci motivi per cui è meglio essere rastafariani:
Nel [[1962]], all'età di 16 anni, Bob registrò i suoi primi due singoli, ''[[Judge Not]]'' e ''One Cup of Coffee'', con il produttore musicale del luogo, [[Leslie Kong]]. Questi dischi, che furono pubblicati dall'etichetta [[Beverley's]] sotto lo pseudonimo di Bobby Martell, attirarono poco l'attenzione del mercato.
#Non fai un cazzo tutto il giorno, tanto Jah provvede.

#Canne! Canne! Canne!
Nel [[1963]] Bob Marley, [[Bunny Livingston]], [[Peter Tosh]], [[Junior Braithwaite]], [[Beverley Kelso]] e [[Cherry Smith]] fondarono un gruppo [[ska]] e [[rocksteady]] chiamato "The Teenagers"; più tardi, il nome fu cambiato in "The Wailing Rudeboys", quindi in "[[The Wailing Wailers]]"; nel 1966 Braithwaite, Kelso e Smith lasciarono la band, che modificò il nome in quello di "[[The Wailers]]". Nel 1974, dopo l'uscita dalla band di Peter Tosh e di Bunny "Wailer" Livingston, per intraprendere carriere da solisti, Marley suonò assieme ad altri musicisti, tra i quali Chaltron "Charly" Barret alla batteria, Aston "familyman" Barret al basso, Al Andersonn e Junior Marvin alle chitarre, Alvin "seeco" Pattersonn alle percussioni e le coriste ''"I threes"'' Judy Mowatt, Marcia Griffiths e la moglie Rita Andersonn sotto il nome di "Bob Marley and The Wailers". Nel corso di tali session si ebbe anche l'inserimento di altri musicisti nella sezione fiati quali [[Vin Gordon]] al trombone e [[Glen Da Costa]] al sax.
#Non devi più lavarti i capelli.

#Puoi andare in giro con vestiti colorati e sgargianti senza passare per gay.
=== I primi successi ===
#I [[lavavetri]] al semaforo non ti chiedono l'elemosina perché sanno che sei più povero di loro.
[[File:Haile Selassie 1963.jpg|thumb|[[Haile Selassie I]], figura centrale della religione [[Rastafari]]]]
#Le rastafariane la [[figa|danno via]] come niente, specie dopo la decima canna.
Marley divenne quindi il leader del gruppo, il cantante, e l'autore della maggior parte dei testi. La maggior parte dei primi lavori del gruppo, incluso il primo singolo [[Simmer Down]], fu prodotto da [[Coxsone Dodd]] allo [[Studio One]]. Simmer Down raggiunse l'apice delle classifiche Giamaicane nel [[1964]] e i Wailers vennero proposti come miglior gruppo nazionale. Proseguirono con canzoni come "[[Soul Rebel]]" e "[[400 Years]]".
#I [[Testimoni di Geova]] iniziano a girarti al largo.

#La domenica non devi andare in [[chiesa]], ti basta un parco qualsiasi.
Nel [[1966]] Bob Marley sposò [[Rita Marley|Alpharita Costancia Anderson]], conosciuta di seguito come Rita Marley, una componente delle [[I Threes]] (Rita Marley, Marcia Griffiths e Judy Mowatt) coriste del gruppo. Da lei ha avuto tre dei suoi tredici figli (due adottati dalla precedente relazione di Rita, tre avuti con la stessa, e altri 8 con altre donne), tra i quali David, [[Ziggy Marley]], [[Stephen Marley]] e [[Damian Marley]] che continuano la tradizione della musica del padre con la loro band, i [[Melody Makers]].
#I preti rastafariani stanno troppo male per molestarti.

#La vita è più bella quando sei strafatto.
Dopo il [[matrimonio]], la coppia si trasferì per alcuni mesi nella residenza della madre di Bob a [[Wilmington (Delaware)|Wilmington]], nel [[Delaware]]. Dopo essere tornato in Giamaica, Bob aderì al movimento [[Rastafarianesimo|Rastafariano]] e cominciò a sfoggiare i suoi caratteristici [[dreadlock]]. Dopo un litigio con Dodd, Bob Marley e il resto del gruppo si uniscono alla band di [[Lee "Scratch" Perry]], [[The Upsetters]]. Sebbene la collaborazione sia durata meno di un anno, molti ritengono che la produzione migliore dei Wailers si concentri in questo periodo. Marley e Perry si separarono dopo una disputa sui diritti di registrazione, ma rimasero amici e lavorarono ancora insieme.

Tra il [[1968]] e il [[1972]] Bob e Rita Marley, Peter McIntosh e Bunny Livingston produssero un re-cut di alcune vecchie canzoni per la [[JAD Records]] a Kingston e a [[Londra]], nell'intento di esportare il sound dei Wailers. Più tardi, Livingston confessò:

<blockquote>{{citazione necessaria|''"quelle canzoni non avrebbero mai dovuto essere pubblicate su un album... erano solo delle demo da fare ascoltare a delle case discografiche..."''}}</blockquote>

Il primo album dei Wailers, ''[[Catch a Fire]]'', fu pubblicato su scala mondiale nel [[1973]], riscuotendo successo. Fu seguito l'anno dopo da ''[[Burnin' (The Wailers)|Burnin']]'', che conteneva le canzoni "[[Get Up, Stand Up]]" ed "[[I Shot the Sheriff]]" di cui [[Eric Clapton]] produsse una cover, contribuendo ad elevare il profilo internazionale di Bob Marley.

I Wailers si sciolsero nel [[1974]], quando ognuno dei tre componenti fondamentali provò a continuare la propria carriera come solista. Le ragioni dello scioglimento affondano tuttora nel mistero. Qualcuno asserisce che ci fosse disaccordo tra Marley, Tosh e Livingston riguardo le performance, altri pensano semplicemente che Bunny Wailer e Peter Tosh preferissero a tal punto lavorare da solisti.

=== Successo solista e consacrazione internazionale ===
[[File:Bob-Star.jpg|thumb|La stella dedicata a Bob Marley sulla [[Hollywood Walk of Fame|Walk of fame]] a [[Hollywood]]]]
Nonostante lo scioglimento, Bob Marley continuò a suonare sotto il nome di "Bob Marley & the Wailers". I nuovi componenti della [[band di supporto]] erano i fratelli [[Carlton Barrett|Carlton]] e [[Aston Barrett]], detto "Family Man", rispettivamente alla [[Batteria (musica)|batteria]] e al [[basso]], [[Junior Marvin]] e [[Al Anderson]] alla [[chitarra]], [[Tyrone Downie]] e [[Earl Lindo]] detto "Wya" alle [[tastiere]], [[Alvin Patterson]] "Seeco" alle percussioni. Le "[[I Threes]]" composte da [[Judy Mowatt]], [[Marcia Griffiths]] e dalla moglie di Bob, Rita, all'accompagnamento vocale.

Nel [[1975]] Bob Marley irruppe sul mercato internazionale con il suo primo storico singolo, "[[No Woman, No Cry]]", dall'album [[Natty Dread]]. Questo fu seguito dal successo del [[1976]], [[Rastaman Vibration]], che rimase per ben quattro settimane nella top ten di [[Billboard Charts]] negli [[Stati Uniti]].

Nel dicembre [[1976]], due giorni prima di "[[Smile Jamaica]]", un concerto organizzato dal primo ministro della Giamaica, [[Micheal Manley]], allo scopo di alleggerire le tensioni tra i due gruppi politici in guerra, Bob, la moglie Rita e il loro manager Don Taylor subirono un attacco da parte di un gruppo armato composto da ignoti nella residenza di Bob. Taylor e Rita riportarono ferite gravi, che però furono curate completamente. Bob riportò solo delle ferite lievi al petto e al braccio. Si ritiene che tale attacco fosse stato causato da motivi politici, essendo visto il concerto come un modo di supportare il primo ministro Manley. Nonostante tutto, il concerto si tenne e Bob Marley si esibì come in programma. Quando gli fu chiesto perché avesse cantato quella sera egli rispose:

"Perché le persone che cercano di far diventare peggiore questo mondo non si concedono un giorno libero... Come potrei farlo io?!"

Bob Marley si trasferì dalla Giamaica in [[Inghilterra]] nel [[1976]], dove registrò gli album ''[[Exodus (Bob Marley)|Exodus]]'' e ''[[Kaya (album)|Kaya]]''. Exodus rimase nelle classifiche inglesi per ben 56 settimane consecutive. Includeva singoli come ''Exodus'' (canzone che si basa su un solo accordo, il la minore), "[[Jamming]]", "[[One Love (Bob Marley)|One Love]]", "[[Three little birds]]" e "[[Waiting in Vain]]".

In [[Inghilterra]], Marley fu arrestato per possesso di piccole quantità di [[cannabis]], mentre viaggiava verso [[Londra]].

=== La malattia. La morte ===
[[File:Bob Marley Grona Lund 1977.jpg|210px|left|thumb|Marley nel [[1977]].]]
Nel [[luglio]] [[1977]] gli fu diagnosticato un [[melanoma]] maligno a un [[alluce]] a seguito di una ferita procuratosi durante una partita di calcio, ma egli rifiutò le cure anche a causa della sua religione ([[Rastafarianesimo]]) secondo cui il corpo umano deve rimanere "integro".

Nel [[1978]] Bob Marley organizzò un nuovo concerto politico in Giamaica, dal nome ''[[One Love Peace Concert]]'', sempre nel tentativo di arrestare l'ostilità tra i due partiti in guerra. Su espressa richiesta di Marley, i due leader rivali, [[Michael Manley]] ed [[Edward Seaga]] si incontrarono sul palco e si diedero la mano.

Nel [[1979]] fu invece prodotto un album pregno di significati politici, ''[[Survival (Bob Marley & The Wailers)|Survival]]'', contenente canzoni come ''Zimbabwe'', ''[[Africa Unite]]'', ''Wake Up and Live'' e ''Survival'', che riportavano l'attenzione di Marley alle sofferenze dei popoli africani. Agli inizi del [[1980]] fu invitato alle celebrazioni del [[17 aprile]] per la indipendenza dello [[Zimbabwe]].

Nel [[1980]] il disco ''[[Uprising (Bob Marley)|Uprising]]'' segna la fine della produzione di Bob Marley. Si tratta di un disco pregno di significato religioso, che contiene singoli come ''[[Redemption Song]]'' e ''[[Forever Loving Jah]]''. Ed è proprio in ''Redemption Song'' che Marley cantò:

{{quote|Emancipate voi stessi dalla schiavitù mentale, nessuno a parte noi stessi può liberare la nostra mente...|Redemption Song|Emancipate yourselves from mental slavery, no one but ourselves can free our minds...|lingua=en}}

Il [[tumore|cancro]], nel frattempo, si estendeva dalla pelle dell'alluce destro al [[cervello]], ai [[polmoni]], al [[fegato]] e allo [[stomaco]]. Dopo aver concluso una trionfale tournée estiva in Europa suonando anche in Italia (il [[27 giugno]] [[1980]] allo [[Stadio Meazza]] di [[Milano]], di fronte a 100.000 spettatori, ed il giorno seguente in un altrettanto gremito [[Stadio Olimpico (Torino)|Stadio Comunale]] di [[Torino]]) Marley tornò negli USA e portò a termine le prime date del programma. Dopo 2 concerti al [[Madison Square Garden]] di [[New York]] però Marley ebbe un collasso facendo jogging al Central Park.
Il [[23 settembre]] [[1980]] Bob tenne il suo ultimo concerto allo [[Stanley Theater]] a [[Pittsburgh]]. Dopo l'evento, Bob si recò a [[Monaco di Baviera|Monaco]], in [[Germania]], per un consulto medico dal dottor [[Josef Issels]], specializzato nel trattamento di malattie in fase terminale. Il tumore era però troppo esteso per essere trattato.

Un ulteriore peggioramento si avvertì nel volo di ritorno dalla [[Germania]] verso la Giamaica. Il volo fu quindi deviato in direzione di [[Miami]], ove Bob venne ricoverato presso il Cedar of Lebanon Hospital, dove morì la mattina dell'[[11 maggio]] [[1981]].
Le ultime parole di Bob furono rivolte al figlio [[Ziggy Marley]]: "Money can't buy life" ("i soldi non comprano la vita").

Bob Marley ricevette [[funerali di stato]] in Giamaica, con elementi combinati dei riti delle tradizioni dell'[[Chiesa ortodossa etiopica|ortodossia etiopica]] e [[Rastafari]] (lo stesso [[Hailé Selassié]], considerato il Messia dalla religione Rastafari, era rimasto sempre devoto alla [[Chiesa ortodossa etiopica]]).
Fu sepolto in una cappella vicino al suo luogo di nascita, insieme alla sua [[Gibson Les Paul|Gibson Les Paul "Solid Body"]], il suo pallone da [[Calcio (sport)|calcio]], una pianta di [[marijuana]] e i suoi semi, un anello che indossava ogni giorno, donatogli dal principe etiope [[Asfa Wossen]] e una [[Bibbia]]. Un mese dopo i funerali, fu riconosciuto a Bob Marley il [[Jamaican Order of Merit]]<ref>[http://www.reggaenirie.com/Sito%20DiTesto/BobMarley5.htm L'ultimo paragrafo della pagina parla della morte di Bob Marley]</ref>.

Bob Marley morì senza fare [[testamento]].

=== L'eredità ===
[[File:Bob Marley Live - Painting by Steve Brogdon1992.jpg|350px|left|thumb|Graffito di [[Steve Brogdon]] del 1992, ritraente Bob Marley]]Nel [[1983]] viene pubblicato un album postumo dal titolo ''[[Confrontation (Bob Marley)|Confrontation]]'', che contiene canzoni e materiale registrato durante la vita del cantante, che comprende la celebre [[Buffalo Soldier]].

Nel [[1994]] viene inserito nella [[Rock and Roll Hall of Fame]].

Nel [[2001]] Bob Marley è stato insignito del premio [[Grammy]] alla carriera. Sempre del [[2001]] è il documentario Rebel Music, che ripercorre la sua vita.

Nell'estate del [[2006]] la città di [[New York]] ha nominato una porzione di Church Avenue che va da Ramsen Avenue alla novantottesima strada, nell'East Flatbush di [[Brooklyn]], Bob Marley Boulevard.

Bob Marley è considerato dal suo popolo una guida spirituale e ogni [[6 febbraio]] in [[Giamaica]] vi è una festa nazionale in suo onore.

Una notevole fonte di informazioni su Bob Marley come uomo, sulla sua religione, la sua musica e il movimento legato a lui si trova nel libro di Timothy White, titolo originale: ''Catch a Fire'', in italiano: ''Bob Marley''.

== Mogli e figli ==
[[File:Ziggy_Marley_Austin.jpg|200px|right|thumb|[[Ziggy Marley|Ziggy]], uno dei figli di Bob Marley che ha seguito le orme del padre, diventando un musicista reggae]]
[[File:Damian-Marley-Smile-Jamaica-2008.jpg|thumb|right|200px|[[Damian Marley|Damian]], un altro figlio di Bob che è diventato anche lui musicista reggae e rastafariano]]

Bob Marley ha avuto tredici figli<ref>{{cita web|http://debate.uvm.edu/dreadlibrary/dixon.html|titolo="Lovers and Children of the Natural Mystic: The Story of Bob Marley, Women and their Children"|accesso=10-09-2008}}</ref>, tre con sua moglie Rita, due adottati da relazioni di Rita, e gli altri otto da relazioni con donne da cui si è poi separato. Ecco l'elenco completo in ordine di nascita:

# Imani Carole, nata il [[22 maggio]] [[1963]] da [[Cheryl Murray]];
# Sharon, nata il [[23 novembre]] [[1964]] da una precedente relazione di Rita;
# Cedella, nata il [[23 agosto]] [[1967]] da Rita;
# [[Ziggy Marley|David]] detto ''Ziggy'', nato il [[17 ottobre]] [[1968]] da Rita;
# [[Stephen Marley|Stephen]], nato il [[20 aprile]] [[1972]] da Rita;
# Robert detto ''Robbie'', nato il [[16 maggio]] [[1972]] da Pat Williams;
# Rohan, nato il [[19 maggio]] [[1972]] da Janet Hunt;
# Karen, nata nel [[1973]] da Janet Bowen;
# Stephanie, nata il [[17 agosto]] [[1974]], {{citazione necessaria|secondo Cedella Booker era figlia di Rita e un altro uomo di nome Ital, ma era stata ufficialmente riconosciuta come figlia di Bob}};
# [[Julian Marley|Julian]], nato il [[4 giugno]] [[1975]] da Lucy Pounder;
# [[Ky-Mani Marley]], nato il [[26 febbraio]] [[1976]] da Anita Belnavis;
# [[Damian Marley|Damian]], nato il [[21 luglio]] [[1978]] da Cindy Breakspeare;
# Makeda, nata il [[30 maggio]] [[1981]] da Yvette Crichton.


== Discografia ==
== Discografia ==
*'''''Catch a Fire''''' (1973): I terribili patimenti di un Rastaman ritiratosi a meditare nel deserto per 40 giorni con 50 chili di fumo, che scopre di aver lasciato a casa l'[[accendino]].
{{vedi anche|Discografia di Bob Marley}}
*'''''Rastaman Vibration''''' (1980) : Il motivo per cui tante zitelle 50enni vanno a passare le loro vacanze in Jamaica.

*'''''Uprising''''' (1988): Featuring [[Sean Paul]], [[Linkin Pork|Linkin Park]] e [[Shakira]].
== Premi e riconoscimenti ==
*'''''Survival''''' (2002): La dura esistenza di un rasta trasferitosi a [[Treviso]].
* [[1976]]: Band of The Year secondo [[Rolling Stone]].
*'''''Legend''''' (2007): Uscito postumo, è un album cover dei [[Black Sabbath]].
* [[1981]]: Insignito del [[Jamaican Order of Merit]].
* [[1994]]: Inserito nella [[Rock and Roll Hall of Fame]] <ref>{{cita web|url=http://www.rockhall.com/inductee/bob-marley|titolo=Sito ufficiale della Rock and Roll Hall of Fame|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2001]]: È stato inserito nella [[Hollywood Walk of Fame]] all'indirizzo 7080 Hollywood Boulevard.
* [[2003]]: ''[[Legend (Bob Marley)|Legend]]'' inserito al 47° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]" <ref>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time|titolo=Classifica 500 album di Rolling Stone dall'1 al 100.|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2003]]: [[Catch a Fire]] inserito al 123° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]" <ref name=RS101-200>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/2|titolo=Classifica 500 album di Rolling Stone dal 101 al 200.|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2003]]: ''[[Exodus (Bob Marley)|Exodus]]'' inserito al 169° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]" <ref name=RS101-200/>.
* [[2003]]: [[Natty Dread]] inserito al 182° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]" <ref name=RS101-200/>.
* [[2003]]: ''[[Burnin' (The Wailers)|Burnin']]'' inserito al 319° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone]]" <ref>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/story/5938174/the_rs_500_greatest_albums_of_all_time/4|titolo=Classifica 500 album di Rolling Stone dal 301 al 400.|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2004]]: [[No Woman, No Cry]] inserita al 37° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone]]"<ref name=RS1-100>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/coverstory/500songs|titolo=Classifica 500 canzoni di Rolling Stone dall'1 al 100.|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2004]]: [[Redemption Song]] inserita al 66° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone]]"<ref name=RS1-100/>.
* [[2004]]: [[Get Up Stand Up]] inserita al 296° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone]]"<ref>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/coverstory/500songs/page/3|titolo=Classifica 500 canzoni di Rolling Stone dal 201 al 300.|accesso=25-08-2008}}</ref>.
* [[2004]]: [[I Shot The Sheriff]] inserita al 443° posto dalla rivista [[Rolling Stone]] nella "[[lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone]]"<ref>{{cita web|http://www.rollingstone.com/news/coverstory/500songs/page/5|titolo=Classifica 500 canzoni di Rolling Stone dal 401 al 500.|accesso=25-08-2008}}</ref>.

== Note ==
{{references|2}}

== Bibliografia ==
* [[Timothy White]]. ''Bob Marley. Una vita di fuoco''. Feltrinelli, 2002. ISBN 978-88-07-81679-6.
* Lorenzo Mazzoni. ''Rasta Marley. Le radici del Reggae''. [[Stampa Alternativa]] / Nuovi Equilibri, 2009. ISBN 978-88-6222-085-9.
* Alberto Castelli, [[Maria Carla Gullotta]]. ''Africa Unite. Il sogno di Bob Marley''. Arcana, 2005. ISBN 978-88-7966-397-7.
* [[Jeremy Collingwood]]. ''Bob Marley''. Giunti, 2006. ISBN 978-88-09-04933-8.
* [[Eliana Ferraris]]. ''Il movimento Rasta''. Xenia Editrice, 2001. ISBN 978-88-7273-427-8.
* Lorenzo Mazzoni. ''Kebra Nagast. La Bibbia segreta del Rastafari''. Coniglio editore, 2007. ISBN 978-88-6063-063-6.
* Bob Marley, F.T. Sandaman. ''In This Life''. Chinaski Edizioni, 2009. ISBN 978-88-89966-33-4.

== Voci correlate ==
* [[The Wailers]]
* [[Kebra Nagast]]
* [[Damian Marley]]
* [[Ziggy Marley]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto|q|commons=Bob Marley}}

== Collegamenti esterni ==
* {{Dmoz|}}
{{mvideo}}
{{mvideo|Google|Bob Marley}}
{{mvideo|Qooqle|Bob Marley}}
* {{en}} [http://www.bobmarley.com/ Sito ufficiale]
* {{en}} [http://www.bobmarleymagazine.com/ BobMarleyMagazine]
* {{es}} [http://www.bobmarley.7p.com/ Bob Marley in Spagnolo]

{{Bob Marley}}
{{ska}}
{{Premio Grammy alla carriera}}
{{portale|biografie|musica|reggae}}


== Curiosità ==
[[Categoria:Bob Marley| ]]
{{curiosità}}
[[Categoria:Rastafariani]]
* Bob non hai mai fumato volontariamente; è sempre stato vittima del fumo passivo dei suoi coetanei.
[[Categoria:Cantanti reggae]]
*Bob è stato il secondo marito di [[Loredana Bertè]]. Il terzo giorno hanno divorziato, secondo le scritture, ma è stato lui a scrivere la musica di ''E la luna bussò''.
[[Categoria:Chitarristi reggae]]
*Bob è stato un grande amico di [[Che Guevara]], insieme si divertivano scommettendo su quanti [[adolescenza|adolescenti]] sarebbero riusciti a infinocchiare. Un giorno che erano entrambi sbronzi e fumati copularono insieme creando la progenie dei [[Fintoreggae|fintireggae]].
[[Categoria:Chitarristi roots reggae]]
*Bob era appassionato di [[Tetris]].
[[Categoria:Chitarristi rocksteady]]
*Bob non è morto, si è tagliato i capelli e ha preso il posto di [[Paul McCartney|Paul]] nei [[Beatles]] dopo che [[Paul is dead|Paul è morto]]. Infatti, ascoltando ''Is This Love'' al contrario, è possibile sentire le parole ''Stir it up, Paul! Hahaha!''
[[Categoria:Chitarristi ska]]
*Il lato B del singolo "No Woman No Cry" è la meno conosciuta "No Martini No Party"
*Nell'anno 1985 è stato proclamato "il Fatto dell'anno"


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[[ro:Bob Marley]]
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[[sco:Bob Marley]]
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[[simple:Bob Marley]]
[[sk:Bob Marley]]
[[sl:Bob Marley]]
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[[sw:Bob Marley]]
[[szl:Bob Marley]]
[[ta:பாப் மார்லி]]
[[th:บ็อบ มาร์เลย์]]
[[tl:Bob Marley]]
[[tr:Bob Marley]]
[[uk:Боб Марлі]]
[[yo:Bob Marley]]
[[zh:巴布·馬利]]

Versione delle 15:59, 25 dic 2022


« Ti vesti come un rasta,
Ma questo no non basta
Sarai pure senza problemi
Ma di sicuro c'hai quello del ritmo! »
(Elio e le Storie Tese su Bob Marley)
« Non ho mai fatto uso di stupefacenti come quello lì »
(Bob Marley indicandosi allo specchio)
« Dio creò l'erba e vide che era cosa buona. Poi Dio creò Bob Marley, ed anche lui vide che era cosa buona. »
(La Sacra Bibbia su Bob Marley)
Rest in peace, Bob!
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Bob Marley

Robert Nesta José Michael Dorothy Kingston Boccadoro Marley, detto Bob, è stato un cantante, calciatore, cardinale, profeta ed idraulico jamaicano.

È considerato il padre del Reggae, lo zio dello Ska e il nonno della Marijuana. Ha giocato come centrocampista nella Grande Inter e nella AS Roma dello scudetto '83. Negli ultimi anni della sua vita ha allenato la Nazionale Jamaicana, è stato Negus d'Abissinia nonché Papa con il nome di Strafatto XVI.

È il capostipite della malvagia stirpe dei Suonatori di Bonghi che Suonano Male.

Nel tempo libero canticchiava e suonava in un gruppo cover dei Metallica chiamato The Wailers.

Biografia

L'infanzia

Bob nacque nel 1945 a Trenchtown Rock, in Jamaica, sotto una pianta di canapa (complice la scarsa educazione sessuale del luogo). Trascorse un'infanzia felice tra sparatorie per le strade di Kingston e furti ai danni di ignari turisti nelle spiagge dorate dell'isola. Fin dalla più tenera età, tuttavia, iniziò a interessarsi a gravissimi problemi quali:

  • L'ingiustizia dello schiavismo di due secoli prima.
  • Le sue radici (principalmente carote e patate, di cui era ghiotto).
  • La situazione politica in Etiopia.
  • La corruzione di Babilonia.
  • Jah.
  • L'elevato prezzo dell'hashish.

Queste profonde meditazioni influenzarono profondamente tutta la sua vita, e non solo la sua.

Dai 5 ai 24 anni il giovane Bob lavorò, come il 99% dei suoi compaesani, nel campo della principale fonte di reddito della Jamaica, ovvero l'agricoltura. Sebbene la vita nei campi gli piacesse iniziò a sognare un futuro diverso. Così, a 33 anni, radunò i suoi fedeli amici: Peter Tosh ("Peter, tu sei Peter e su questa Peter..."), Bunny Wailer, Marcus Garvey, Kareem Abdul Jabbar e un altro paio di negri, prese un tocco di fumo da mezzo chilo, lo spezzò, lo diede loro e disse: "Prendete e fumatene tutti, da domani facciamo i soldi". Il giorno dopo firmò un contratto miliardario con l'Adidas che gli sponsorizzò tutto: dalla chitarra al cappello, dalle mutande alle cartine e lo lanciò verso il successo.

Il successo

Bob in concerto a Springfield (1976)

Sponsor o meno, emergere nel mondo della musica non è facile per un negretto di Kingston che non sapeva nemmeno scrivere il proprio nome, soprattutto considerando che negli anni '70 non esistevano ancora né Saranno Famosi né tantomeno X factor. Tuttavia Bob trovò la sua strada: seguendo quanto già fatto da Cristina D'Avena, che dieci anni prima aveva remixato le partiture di Bach per scrivere la sigla dei puffi, Marley mescolò insieme jazz, rock, gospel, blues e pop ottenendo una base musicale del tutto nuova dalla quale, aggiungendo un paio di tamburi sfondati e sfruttando la sua totale aritmia e incapacità musicale, riuscì a sfornare un genere musicale tutto suo: il Reggae.

Il suo primo album fu Babylon by Bus, un concept dedicato alle tristi vite dei pendolari che quotidianamente aspettano l'autobus alla stazione di Ponte Mammolo (Roma Est), fra prostitute, albanesi e travestiti. L'album fu un successo immediato e, da vecchia volpe quale era il buon Bob, pensò immediatamente di replicare pubblicando Exodus, in cui sono raccontate le drammatiche fatiche di una famiglia milanese che, per andare in vacanza a Catania, affronta la Salerno-Reggio Calabria in pieno ferragosto. Fu un'apoteosi: migliaia di giovani in tutto il mondo iniziarono a cantare le sue canzoni, a non lavarsi i capelli e a rollarsi canne. Al suo concerto allo stadio San Siro di Milano accorsero 40'000 persone, sebbene molte in realtà convinte di stare andando ad assistere al Trofeo Birra Moratti e in seguito rimaste deluse, dopo aver capito l'errore. Le canzoni di Bob sparsero per tutto il mondo un messaggio di gioia, di amore e di cannabis. O forse solo di cannabis.

Gli ultimi anni

Bob al suo ultimo festino (1981)

Intanto gli anni passavano, i capelli cascavano e Bob si ritrovò ad avere 37 anni, pur dimostrandone circa 70 a causa dell'abuso di tetraidrocannabinolo. Capendo di essere prossimo alla fine compose le sue ultime canzoni: Buffalo Soldier, poi utilizzata da Stanley Kubrick come colonna sonora di Full Metal Jacket; Jammin', inno di generazioni di fancazzisti; e soprattutto No Woman no Cry, che è in realtà un remix in chiave Reggae di Oh Susanna non piangere perché sebbene non se ne sia mai accorto nessuno. Poi organizzò il suo ultimo Kinky Reggae Party e si ritirò a meditare e pregare nell'orto della Ganja. Morì l'11 maggio 1981 dopo aver fumato una semplice Marlboro capitata chissà come in mezzo alla sua scorta di canne. Si vocifera che in realtà si trattò di un brutto scherzo del suo fedele amico Peter Tosh, detto l'Iscariota, da tempo geloso del suo successo. In ogni caso, il contatto con il semplice tabacco privo di effetti stupefacenti fu troppo per il suo fisico di Rastaman e lo stroncò. Fu sepolto nella foresta Jamaicana sotto un albero di Ganja. Tre giorni dopo, gli amici trovarono la sua tomba vuota. È probabile che oggi sieda in paradiso alla destra del Padre a spacciare erba di nascosto insieme a Gesù, Budda e Spongebob.

L'impegno politico

Bob ad Amsterdam, dopo aver esagerato con i funghetti allucinogeni

Oltre sua sorella, Bob portò avanti altri interessi: guardandosi allo specchio scoprì un bel giorno di essere negro e, bevendo un daiquiri sul balcone della sua villa a Miami, decise di dedicarsi ai suoi confratelli che vivono in miseria. Imparata la storia dell'Africa guardando una puntata di Hitler Channel, capendoci poco, in breve tempo iniziò a propagandare la necessità per i neri d'America di lasciare la civiltà, le automobili, l'NBA e i McDonald's per tornare in Etiopia a pascolare capre. Incurante delle pernacchie che si levarono da vari punti del Bronx, Marley arrivò a diventare un vero e proprio capo politico, acquistò tre televisioni e le usò per diffondere il suo messaggio, glorificando la figura di Hailé Selassié, l'ex negus d'Abissinia da lui identificato come capo ideale dei popoli africani; questo malgrado Selassié stesso sia famoso nel mondo per essere stato il capo dell'unica nazione dell'universo capace di essere sconfitta dall'Esercito Italiano di Mussolini (!!).

Spinte dalle sue parole, centinaia di persone di colore lasciarono le loro abitazioni fatte di merda e si accalcarono su barconi malridotti diretti verso il corno d'Africa, per essere qui allegramente fucilati e affondati dalle autorità locali al grido di "Chi cazzo li vuole 'sti negri, ne abbiamo già abbastanza!".

Bob in vacanza a Paperopoli (1977)

Nel frattempo il vulcanico Bob sfornava canzoni su canzoni dedicate ai problemi del Continente Nero, fra cui War, che dimostravano inequivocabilmente e incontrovertibilmente come tutti i problemi dell'Africa fossero dovuti ai bianchi, e come solo quando i neri avrebbero avuto di nuovo il potere, il Continente avrebbe potuto tornare prospero e pacifico. Tesi verificata in pieno, del resto, da politici di colore liberali e democratici che si sono fatti sua sorella; governanti illuminati come Mobutu in Congo, come Charles Taylor in Liberia, come Hastings Banda in Malawi, come Eyadema Gnassigbe in Togo, come Omar al-Bashir in Sudan, come Maaouiya Ahmed Taya in Mauritania, come Francisco Nguema in Guinea e come Robert Mugabe in Zimbabwe. Tesi verificata dalle tante pacifiche dimostrazioni d'affetto che popoli africani di etnie diverse si sono rivolte nel corso degli anni: ad esempio Hutu e Tutsi, Etiopi ed Eritrei, Shona e Ndebele. Tesi dimostrata da paesi pacifici come la Sierra Leone, dove si combatte una guerra civile al giorno; la Liberia, dove a 11 anni sei già un soldato pluriomicida (se ci arrivi vivo); nonché da nazioni pacifiste come l'Angola, che sulla propria bandiera ha messo un machete, o il Mozambico, che invece ci ha messo direttamente un Kalashnikov. Chissà se Marley pensava a questo quando cantava Africa Unite.

Il suo impegno civile valse a Bob anche dei riconoscimenti pubblici: nel 1990 il musicista ricevette una telefonata dall'allora segretario Onu Kofi Annan, che subito dopo si scusò per aver sbagliato numero, e pochi anni più tardi anche Nelson Mandela celebrò la sua figura, osannando Marley definendolo "The biggest big dick in the world!".

L'impegno religioso

« Ci avessi pensato io... altro che pane e vino! »
(Gesù)

Nel frattempo, incoraggiato da questi successi, pensò di cambiare totalmente genere e deviare sul mistico. Dopo essersi documentato su Wikipedia[citazione necessaria] su quali fossero le principali religioni, trovò che nessuna fosse alla sua altezza e, ripetendo quanto già fatto in campo musicale, decise di crearsene una tutta sua. Prese così brani della Bibbia, pezzi del Vangelo, elementi del Voodoo (appreso giocando per ore e ore a Monkey Island) e fuse il tutto in un culto incentrato sull'adorazione della Maria (no, non questa né tantomeno questa, questa). Scelse come somma divinità Jah o Jah-mah-ddah-fah-cah, prendendo spunto dalla frase preferita del suo fratello maggiore Spitty Cash, proclamò 360 giorni di festa l'anno e divenne il primo profeta di questo nuovo culto che chiamò Rastafarianesimo, in omaggio al Pastafarianesimo, di cui era in segreto un devoto. Si mise in testa un cappello buffo (ma non tanto buffo quanto quelli di Ratzinger) e andò a predicare nel deserto. Tornò in città, dato che nel deserto non c'è un cazzo di nessuno, e si chiuse in un coffee shop a fumare e bere birra fino alle quattro del mattino, ma ormai il culto era stato creato.

Dieci motivi per cui è meglio essere rastafariani:

  1. Non fai un cazzo tutto il giorno, tanto Jah provvede.
  2. Canne! Canne! Canne!
  3. Non devi più lavarti i capelli.
  4. Puoi andare in giro con vestiti colorati e sgargianti senza passare per gay.
  5. I lavavetri al semaforo non ti chiedono l'elemosina perché sanno che sei più povero di loro.
  6. Le rastafariane la danno via come niente, specie dopo la decima canna.
  7. I Testimoni di Geova iniziano a girarti al largo.
  8. La domenica non devi andare in chiesa, ti basta un parco qualsiasi.
  9. I preti rastafariani stanno troppo male per molestarti.
  10. La vita è più bella quando sei strafatto.

Discografia

  • Catch a Fire (1973): I terribili patimenti di un Rastaman ritiratosi a meditare nel deserto per 40 giorni con 50 chili di fumo, che scopre di aver lasciato a casa l'accendino.
  • Rastaman Vibration (1980) : Il motivo per cui tante zitelle 50enni vanno a passare le loro vacanze in Jamaica.
  • Uprising (1988): Featuring Sean Paul, Linkin Park e Shakira.
  • Survival (2002): La dura esistenza di un rasta trasferitosi a Treviso.
  • Legend (2007): Uscito postumo, è un album cover dei Black Sabbath.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Bob non hai mai fumato volontariamente; è sempre stato vittima del fumo passivo dei suoi coetanei.
  • Bob è stato il secondo marito di Loredana Bertè. Il terzo giorno hanno divorziato, secondo le scritture, ma è stato lui a scrivere la musica di E la luna bussò.
  • Bob è stato un grande amico di Che Guevara, insieme si divertivano scommettendo su quanti adolescenti sarebbero riusciti a infinocchiare. Un giorno che erano entrambi sbronzi e fumati copularono insieme creando la progenie dei fintireggae.
  • Bob era appassionato di Tetris.
  • Bob non è morto, si è tagliato i capelli e ha preso il posto di Paul nei Beatles dopo che Paul è morto. Infatti, ascoltando Is This Love al contrario, è possibile sentire le parole Stir it up, Paul! Hahaha!
  • Il lato B del singolo "No Woman No Cry" è la meno conosciuta "No Martini No Party"
  • Nell'anno 1985 è stato proclamato "il Fatto dell'anno"