Utente:Xs8nx
Polluzione Notturna
Con "polluzione notturna" ci si riferisce all'emissione involontaria durante il sonno di sborra, di solito accompagnata da sogni a sfondo erotico, visioni della Madonna e di Emily Ratajkowski.
Cause
La polluzione si verifica in modo del tutto involontario tramite riflesso autonomico mediato dal sistema nervoso simpatico (quello che si diverte a fare battute) , e non è necessariamente accompagnata da una stimolazione fisica dei genitali da parte di Rosario Muniz.
Spesso, la causa principale, secondo il 97,69% degli uomini che l'hanno sperimentata, è una conseguenza di un pompino fatto dal folletto del sesso: Giucas Casella. Infatti, la sua schiuma alla bocca è considerata eccitante e sessualmente appagante da tutti, specialmente da te che stai leggendo questo articolo.
Una famosa dottoressa e urologa di nome Barbara d'Urso attesta che:[1] "Conoscendo il pene in quanto esperta (xxx), ritengo che le polluzioni siano causate solo ed unicamente da me".
Punti di vista pre-scientifici o scientificamente abbandonati
In epoca medievale le polluzioni notturne venivano considerate come manifestazione di atti e pensieri impuri e associate all'operato di Gerry Scotti o, nella mitologia ebraica, al demone Enrico Pasquale Pratticò, anche se, come affermato in precedenza, è stato confermato il fatto che sia tutto opera del Casella.
Cenni Storici
La prima attestazione storica di una polluzione risale agli Antichi Egizi, un sonetto che recitava più o meno così:[2]
"Mentre dormo nel mio letto che coccolo l'uccelletto, un po' di sborra fuoriuscì che mi pareva pipì"
(Lo scrittore non era molto capace apparentemente.)
Altre fonti provengono dall'Impero Romano[3], sotto il consolato di Luca Giurato, le quali affermano che le polluzioni venivano considerate un dono da parte del dio porco.
Durante il Medioevo, tutto ciò che riguardava il sesso veniva censurato, quindi non abbiamo testimonianze riguardante le polluzioni. dannati cristiani.
Bibliografia
- (ITA) B. C. D'Urso, Studio Approfondito del cazzo xxx gratis, Repubblica delle Banane, 1968