L'Ottativo non esiste, ma non tutti lo sanno. Qualcuno, scherzando, insinua che l'ottativo sarebbe un delizioso piatto dell'antica grecia, molto simile agli odierni spaghetti, ma con l'aggiunta del suffisso "oi". Qualche mattacchione poi, arriverebbe a dire che l'ottativo è un modo dei tempi verbali del Greco antico e altre lingue indoeuropee, che l'uomo nero mangia i bambini, e magari che il Molise esiste. E come al solito alcuni uomini, dopo aver creduto all'esistenza del Necronomicon o addirittura alla Bibbia, confidano in questa versione, arrivando persino a porlo come materia di studio al Liceo Classico.

Ma noi sappiamo che niente di tutto ciò è vero, perché l'ottativo in realtà non esiste. Un po' come il duale.

Origine dell'ottativo e delle sue teorie

Teoria linguistica

Fin dall'antichità, storici linguistici ed esperti culinari sono stati in conflitto ideologico per stabilire cosa dovesse essere effettivamente l'ottativo. I primi insinuano che si tratta di un modo verbale, tipico del greco antico e altre lingue che nessuno ha mai cagato. Secondo questa divertente teoria, l'ottativo greco corrisponderebbe al congiuntivo italiano. Mentre il congiuntivo greco corrisponderebbe al congiuntivo italiano[1]. Ma allora a cosa servirebbero due congiuntivi?

In questo conflitto, entrambe le parti fanno ricorso a diverse fonti, nel tentativo di convincere i propri avversari. A favore di questa prima teoria del congiuntivo, i linguisti citano un passo del Vangelo secondo Matteo, dialogo fra Socrate e Plotino dopo un sabato sera:

Socrate :   E ora che si fa?  
Plotino ubriaco :   Io faccio tua sorella.  
Socrate :   Non sparare cazzate, Plotino. La sacrificano domani ad Afrodite.  
Plotino barcollando :   Brutti bastardi, se continuano a sacrificare le vergini ci prenderanno per froci quando ci studieranno fra 2000 anni.  
Socrate :   Hai ragione, dovremmo rendere più complicata la comprensione della nostra lingua.  
Plotino manda giù un altro bicchere :   Mia madre cosa?.  
Socrate :   Inventiamo un altro congiuntivo con nome diverso e regole diverse, poi vediamo se ci daranno dei froci. Lo chiameremo ottativo  
Plotino :   ROTFL, sei un genio. Ma noi non dovremmo conoscerci, io sono nato qualche secolo dopo di te.  
Socrate :   Beh, si.  
Plotino :   Comunque quella roba di Cristo se la sono bevuta  
Socrate :   E allora si berranno pure 'sta cazzata dell'ottativo.  

Ma noi sappiamo che tutto ciò non è vero, perché la triste realtà è che l'ottativo non esiste.

Teoria culinaria

Gli esperti culinari di tutto il mondo, invece, sostengono la teoria secondo la quale l'ottativo sarebbe un piatto simile agli spaghetti. Tale schieramento trae le sue fonti dal vangelo secondo Luca, basandosi per lo più su tale dialogo:

Spartano 1 :   Leonida, i Persiani ci stanno accerchiando, siamo perduti.  
Spartano 2 :   Bene, col cazzo che faranno un film su di noi...  
Leonida :   Spartaaaaaaani. Fate una colazione abbondante, perché questa sera si cena a base di ottativo.  

Possiamo quindi trarre la conlusione che l'ottativo, oltre ad essere simile agli spaghetti, sia anche un piatto molto leggero.

Gli studenti non sanno quali delle due parti appoggiare: da una parte, studiano l'ottativo, ma dall'altra, non possono negare che esso presenti l'aggiunta del suffisso "oi", tipico degli spaghetti ellenici. Si astengono così da ogni parere.

Fortunatamente noi sappiamo che entrambi sbagliano, perché l'ottativo non esiste affatto.

  1. ^ E non ho sbagliato a scrivere, è proprio così.