Utente:SlyK/Sandbox/L'Infinito di Leopardi: differenze tra le versioni

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Innanzitutto, si noti che la poesia è composta di 15 versi. Se avete presente tale numero, saprete che è al contempo la somma di 9 e 6, nonché il prodotto di 3 e 5. Cosa significa, dunque? Me lo chiedo anche [[io]].
Innanzitutto, si noti che la poesia è composta di 15 versi. Se avete presente tale numero, saprete che è al contempo la somma di 9 e 6, nonché il prodotto di 3 e 5. Cosa significa, dunque? Me lo chiedo anche [[io]].


Lo stile, tipicamente leopardiano, è tanto. E la classe non è acqua.
Lo stile è

Le tematiche trattate sono principalmente due: la visione della donna, e la siepe che ne impedisce la visione, costringendo il poeta a ricorrere all'immaginazione. La visione della donna, non più visione salvifica della donna-angelo dello [[Stil Novo]],


==Note==
==Note==

Versione delle 19:22, 25 mar 2009

L' Infinito è una poesia di Giacomo Leopardi scritta durante il suo giovanile soggiorno nelle Marche, quando scoprì la bellezza del gentil sesso e dell'onanismo. Quest'opera fu scritta nel 1818, molto probabilmente nel periodo in cui il poeta realizzò e quantificò il numero dei 2 di picche nella sua vita - per l'appunto, infiniti.

Quest'opera appartiene alla serie di scritti pubblicati cinque anni dopo con il titolo di Idilli (il titolo deriva dallo stato d'animo idilliaco che provò il giorno del suo compleanno, l'unico giorno in cui non fu insultato dalla sua famiglia). In questo periodo, Leopardi pubblica anche le Perette Anali, conosciute come Operette Morali per un errore di stampa.

Testo dell'opera

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da la finestra
de la vicina[1] il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
nudi di là da quella, e sovrumani
seni, e profondissimo pilu
io nel bacino mi tocco; ove per poco
il coito non mi sporca. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quella
infinita madonna nel mio giaciglio
vo immaginando: e mi sovvien l'eterno,
e le nude carni, e la presente
e viva, e il gemito di lei. Così tra questa
cinquina s'annega il truffello[2] mio:
e l'imbiancar[3] m'è dolce in queste dita.

Descrizione del componimento

L'autore di questo articolo non ci ha capito una benemerita mazza. Ma, come ogni buon critico letterario che si rispetti, ha un sacco di cose da dire a riguardo di questo componimento.

Innanzitutto, si noti che la poesia è composta di 15 versi. Se avete presente tale numero, saprete che è al contempo la somma di 9 e 6, nonché il prodotto di 3 e 5. Cosa significa, dunque? Me lo chiedo anche io.

Lo stile, tipicamente leopardiano, è tanto. E la classe non è acqua.

Le tematiche trattate sono principalmente due: la visione della donna, e la siepe che ne impedisce la visione, costringendo il poeta a ricorrere all'immaginazione. La visione della donna, non più visione salvifica della donna-angelo dello Stil Novo,

Note

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  1. ^ Sembra che il poeta abitasse in prossimità di una provocante Contessa, nota per la sua passione per l'equitazione
  2. ^ Termine dell'italiano volgare per indicare l'organo copulatore maschile
  3. ^ Eppure non era imbianchino. Parrebbe una dichiarazione ermetica.