Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

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[[File:Donne col burqa.jpg|right|thumb|220px|Per circa venti secondi Pasolini pensò di utilizzare attrici del luogo.]]
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Versione delle 20:45, 18 mag 2016

Template:Pasolini

GorillaK2/Sandbox
[[File:|frameless|center|260x300px]]Anche gli arabi nel loro piccolo si ingrifano
Paese di produzioneItalia
Genere Zozzo
RegiaPier Paolo Pasolini
Interpreti e personaggi
Ninetto Davoli, Franco Citti, svariate bonazze

Il fiore delle Mille e una notte è un film del 1974 scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini. È il terzo e conclusivo capitolo della cosiddetta "Trilogia della vita", dopo Il Decameron (1971) e I racconti di Canterbury (1972).
Al 27º Festival di Cannes si aggiudicò il premio Grand Prix Speciale della Giuria, uno dei più ambiti a difficili da prendere perché: per averlo, occorre raggiungere un giudice a bordo di una Lamborghini Miura che procede ad una velocità di 270 km/h.
Per la scena clou del film, quella con l'arco e la freccia-fallo, il regista affida il ruolo di Aziz a Ninetto Davoli, oramai considerato un attore consumato, e quello di Budùr a Luigina Rocchi, che prima di questa pellicola aveva recitato in La Liceale nella classe dei ripetenti, interpretando la ragazza della seconda fila che fa un pompino ad un flauto dolce.

Aziz : In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?
Budùr : Ha pazienza col destreggio della rassegnazione nascondendo il suo amore segreto.
Pasolini : STOOOP! Luigina, bella mia, non era questa la battuta. Rifacciamola!
Luigina Rocchi : Va bene maestro.
Aziz : In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?
Budùr : Ha destrezza nel pazientare in segreto ma non si rassegna all'amore.
Pasolini : STOOOP! Luigina, bimba adorata, ripassala cinque minuti e proviamo a rifarla.
Luigina Rocchi : Certo maestro.
Aziz : In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?
Budùr : Si rassegna ad amare il segreto pazientando con destrezza.
Pasolini : STOOOP! Luigina, stellina mia, se mi sbagli la prossima ti metto due strizzacapezzoli.
Luigina Rocchi : A sor Maé, io vorrebbe sapé chi cazzo scrive 'ste battute de mmerda!
Pasolini : Sono io mia cara. ALVAROOOO, portami due strizzacapezzoli.
Alvaro : Subito maestro!
Aziz : In nome di Dio, dite o innamorati, come deve fare un ragazzo quando l'amore diventa suo padrone?
Budùr : Si destreggia con il suo amore, nasconde il suo segreto, e ha pazienza di tutte le cose con la rassegnazione.
Pasolini : STOOOP! Questa era buona, ne giriamo altre due o tre per sicurezza.
Luigina Rocchi : Mi scusi Maestro, devo sempre tenere questi cosi? I capezzoli iniziano a farmi male!
Pasolini : È proprio per questo che ne facciamo altre.

Seguendo l'architettura orientale della raccolta di racconti, organizzata nella forma attuale attorno al 1400, lo sviluppo narrativo procede secondo una struttura a incastro. All'inizio la trama appare vaga ed ambigua, per poi evolvere nella parte centrale in un caos assurdo. Alla fine, per nostra fortuna, non ci si capisce un fico secco, ma almeno abbiamo assistito ad un generoso sperpero di tette e culi.

Certi di aver fatto cosa gradita, almeno a qualcuno che odia profondamente gli esterofili, abbiamo tradotto i dialoghi dall'incomprensibile arabo al romanesco, che peraltro smuove meno il catarro pronunciando le erre.
Qualora non siate avvezzi a tale idioma ce ne faremo una ragione ("sticazzi" nella versione tradotta).

Personaggi e interpreti

Per circa venti secondi Pasolini pensò di utilizzare attrici del luogo.



















ATTENZIONE! Le immagini contenute nella trama sono riservate ad un pubblico adulto, quindi: siete pregati di desistere dal proseguire la lettura. La vostra vista ve ne sarà grata.

Trama illustrata

Note

Template:Legginote

  1. ^ Produzioni Europee Allupate

Voci correlate