Utente:Giovarky93: differenze tra le versioni

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Arkyos93 nasce 93 anni dopo la venuta sulla terra del [[Chuck_Norris|Sommo]], all'epoca di [[Domiziano]]. Nello stesso anno lo vediamo fuggire, ancora in fasce, quindi rotolando su se stesso, durante la guerra tra [[Ricercatori Oral-B|alcuni ricercatori]] per l'attribuzione della paternità dell'invenzione dell'''unguentum antigurgulium'', in seguito evolutosi come shampoo antiforfora. Segue quindi un lungo periodo di viaggio che lo porterà alla scoperta del grande Nord. Il giovane Arkyos, dopo essersi stabilito in un fiordo dell'attuale Norvegia, assiste alla nascita di uno stato che segnerà il destino dell'umanità: la [[Svervegia]], di cui diventerà, in seguito ad una diatriba con il suo compagno di viaggio pluricentenario Amilcare Bompati, il ricercato numero due, dopo il [[Delfino Curioso]] accusato del furto di caramelle all'ortica. Il giovane Arkyos, a dire la verità non molto giovane a causa dei suoi 837 anni, dovuti all'assunzione prolungata di ''una certa bibita'', oggi scomparsa, è costretto così a subire gli effetti collaterali di una fuga effettuata con Drakar con i suoi amici Vichinghi per sfuggire alla polizia di [[Svervegia]], attrezzata, per l'occasione, con potenti propulsori appartenenti, probabilmente, ai progenitori di [[Lucy]]. Il povero Arkyos, [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], sarebbe stato visto da [[Qualcuno|qualcuno]] spezzare, a causa della ovvia foga da olimpionico, un remo e perdere l'equilibrio e farsi male. La polizia di [[Svervegia]], sempre [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], lo avrebbe catturato e sbattuto, a suon di calci rotanti, in un drakar corazzato che lo avrebbe condotto in Groenlandia e in America. Grazie quindi ad [[Erik il Rosso]] lo vediamo ritornare in [[Europa]] e, precisamente, a [[Firenze]], in [[Italia]]. Siamo nel tredicesimo secolo ed infuriano battaglie di qualsivoglia genere. E' costretto quindi ancora a fuggire, stavolta a causa di una guerra per l'attribuzione della paternità dello [[spazzolino a pedali]] tra Ghibellini e Guelfi. Qui fa la conoscenza di [[Giovanni Boccaccio]], che gli dedicherà una parte in [[Decameron|una opera letteraria sconosciuta ai più]], cambiandogli il nome in 'Panfilo'. Segue quindi un grande periodo di attività letteraria, che lo porta nel 1353 a scrivere "Sono io e voi non siete me" (titolo adattato all'Italiano moderno, tanto per non spaventarvi), in collaborazione con lo stesso Boccaccio, opera che, purtroppo, sarebbe stata inghiottita dal [[Delfino Curioso]] per ripicca (lo stesso Arkyos confesserà a [[Nessuno|fonti attendibili]] di aver definito l'animale ''zannuto''). Quindi, nel Quindicesimo secolo si dirige verso la [[Spagna]] per collaborare all'impresa di un tale, [[Cristoforo Colombo|Colombo]], sconosciuto ai più. Sollecitato dallo stesso Colombo per le ottime frittate alle carote, partecipa alla sua spedizione, munito di uova (prontamente utilizzabili nel caso in cui Colombo gli avesse negato il ruolo di timoniere della Pinta). Nel 1492, dopo un estenuante viaggio, pesante per la mancanza di fantasia da parte del cuoco, sbarca in America, da cui ruberà una radice di patata. Lo vediamo, quindi, in epoche successive, in [[Inghilterra]], nel ruolo di ricchissimo imprenditore tessile (la cui fortuna, [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], sarebbe dovuta al commercio illecito di graziose piante da tubero, quali la patata, di cui, tra l'altro, avrebbe saputo utilizzare le qualità per preparare piatti soporiferi da servire alla regina [[Elisabetta I]]) prendere possesso del regno, e ricavare enormi quantità di denaro, accumulandole in più secoli, utilizzandole prontamente nella [[Battaglia di Trafalgar]]. Dopo anni di ibernazione, dovuta stavolta alla freschezza di un [[dentifricio al plutonio]], si sveglia nella prima guerra mondiale, osservando le vicende della giuovine [[Italia]] (si saprà poi che il suo patrimonio era falso e per questo fu letteralmente bruciato, poiché costituito da sole banconote stampate nello stabilimento Gutenberg a [[Magonza]]). Lo vediamo quindi fuggire verso le [[Isole Figi]], dove attualmente vive sereno e nonciclopedato.
Arkyos93 nasce 93 anni dopo la venuta sulla terra del [[Chuck_Norris|Sommo]], all'epoca di [[Domiziano]]. Nello stesso anno lo vediamo fuggire, ancora in fasce, quindi rotolando su se stesso, durante la guerra tra [[Ricercatori Oral-B|alcuni ricercatori]] per l'attribuzione della paternità dell'invenzione dell'''unguentum antigurgulium'', in seguito evolutosi come shampoo antiforfora. Segue quindi un lungo periodo di viaggio che lo porterà alla scoperta del grande Nord. Il giovane Arkyos, dopo essersi stabilito in un fiordo dell'attuale Norvegia, assiste alla nascita di uno stato che segnerà il destino dell'umanità: la [[Svervegia]], di cui diventerà, in seguito ad una diatriba con il suo compagno di viaggio pluricentenario Amilcare Bompati, il ricercato numero due, dopo il [[Delfino Curioso]] accusato del furto di caramelle all'ortica. Il giovane Arkyos, a dire la verità non molto giovane a causa dei suoi 837 anni, dovuti all'assunzione prolungata di ''una certa bibita'', oggi scomparsa, è costretto così a subire gli effetti collaterali di una fuga effettuata con Drakar con i suoi amici Vichinghi per sfuggire alla polizia di [[Svervegia]], attrezzata, per l'occasione, con potenti propulsori appartenenti, probabilmente, ai progenitori di [[Lucy]]. Il povero Arkyos, [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], sarebbe stato visto da [[Qualcuno|qualcuno]] spezzare, a causa della ovvia foga da olimpionico, un remo e perdere l'equilibrio e farsi male. La polizia di [[Svervegia]], sempre [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], lo avrebbe catturato e sbattuto, a suon di calci rotanti, in un drakar corazzato che lo avrebbe condotto in Groenlandia e in America. Grazie quindi ad [[Erik il Rosso]] lo vediamo ritornare in [[Europa]] e, precisamente, a [[Firenze]], in [[Italia]]. Siamo nel tredicesimo secolo ed infuriano battaglie di qualsivoglia genere. E' costretto quindi ancora a fuggire, stavolta a causa di una guerra per l'attribuzione della paternità dello [[spazzolino a pedali]] tra Ghibellini e Guelfi. Qui fa la conoscenza di [[Giovanni Boccaccio]], che gli dedicherà una parte in [[Decameron|una opera letteraria sconosciuta ai più]], cambiandogli il nome in 'Panfilo'. Segue quindi un grande periodo di attività letteraria, che lo porta nel 1353 a scrivere "Sono io e voi non siete me" (titolo adattato all'Italiano moderno, tanto per non spaventarvi), in collaborazione con lo stesso Boccaccio, opera che, purtroppo, sarebbe stata inghiottita dal [[Delfino Curioso]] per ripicca (lo stesso Arkyos confesserà a [[Nessuno|fonti attendibili]] di aver definito l'animale ''zannuto''). Quindi, nel Quindicesimo secolo si dirige verso la [[Spagna]] per collaborare all'impresa di un tale, [[Cristoforo Colombo|Colombo]], sconosciuto ai più. Sollecitato dallo stesso Colombo per le ottime frittate alle carote, partecipa alla sua spedizione, munito di uova (prontamente utilizzabili nel caso in cui Colombo gli avesse negato il ruolo di timoniere della Pinta). Nel 1492, dopo un estenuante viaggio, pesante per la mancanza di fantasia da parte del cuoco, sbarca in America, da cui ruberà una radice di patata. Lo vediamo, quindi, in epoche successive, in [[Inghilterra]], nel ruolo di ricchissimo imprenditore tessile (la cui fortuna, [[Nessuno|secondo fonti attendibili]], sarebbe dovuta al commercio illecito di graziose piante da tubero, quali la patata, di cui, tra l'altro, avrebbe saputo utilizzare le qualità per preparare piatti soporiferi da servire alla regina [[Elisabetta I]]) prendere possesso del regno, e ricavare enormi quantità di denaro, accumulandole in più secoli, utilizzandole prontamente nella [[Battaglia di Trafalgar]]. Dopo anni di ibernazione, dovuta stavolta alla freschezza di un [[dentifricio al plutonio]], si sveglia nella prima guerra mondiale, osservando le vicende della giuovine [[Italia]] (si saprà poi che il suo patrimonio era falso e per questo fu letteralmente bruciato, poiché costituito da sole banconote stampate nello stabilimento Gutenberg a [[Magonza]]). Lo vediamo quindi fuggire verso le [[Isole Figi]], dove attualmente vive sereno e nonciclo'''pedato''' da calci rotanti.

Versione delle 17:43, 4 gen 2009

« N.f.r. »
(Rosikone)
« Questo utente non fa ridere. Prendetelo. »
(Ricercatori Oral-B)
« Ma che bello, questo articolo! »
(Nessuno)

Arkyos93 nasce 93 anni dopo la venuta sulla terra del Sommo, all'epoca di Domiziano. Nello stesso anno lo vediamo fuggire, ancora in fasce, quindi rotolando su se stesso, durante la guerra tra alcuni ricercatori per l'attribuzione della paternità dell'invenzione dell'unguentum antigurgulium, in seguito evolutosi come shampoo antiforfora. Segue quindi un lungo periodo di viaggio che lo porterà alla scoperta del grande Nord. Il giovane Arkyos, dopo essersi stabilito in un fiordo dell'attuale Norvegia, assiste alla nascita di uno stato che segnerà il destino dell'umanità: la Svervegia, di cui diventerà, in seguito ad una diatriba con il suo compagno di viaggio pluricentenario Amilcare Bompati, il ricercato numero due, dopo il Delfino Curioso accusato del furto di caramelle all'ortica. Il giovane Arkyos, a dire la verità non molto giovane a causa dei suoi 837 anni, dovuti all'assunzione prolungata di una certa bibita, oggi scomparsa, è costretto così a subire gli effetti collaterali di una fuga effettuata con Drakar con i suoi amici Vichinghi per sfuggire alla polizia di Svervegia, attrezzata, per l'occasione, con potenti propulsori appartenenti, probabilmente, ai progenitori di Lucy. Il povero Arkyos, secondo fonti attendibili, sarebbe stato visto da qualcuno spezzare, a causa della ovvia foga da olimpionico, un remo e perdere l'equilibrio e farsi male. La polizia di Svervegia, sempre secondo fonti attendibili, lo avrebbe catturato e sbattuto, a suon di calci rotanti, in un drakar corazzato che lo avrebbe condotto in Groenlandia e in America. Grazie quindi ad Erik il Rosso lo vediamo ritornare in Europa e, precisamente, a Firenze, in Italia. Siamo nel tredicesimo secolo ed infuriano battaglie di qualsivoglia genere. E' costretto quindi ancora a fuggire, stavolta a causa di una guerra per l'attribuzione della paternità dello spazzolino a pedali tra Ghibellini e Guelfi. Qui fa la conoscenza di Giovanni Boccaccio, che gli dedicherà una parte in una opera letteraria sconosciuta ai più, cambiandogli il nome in 'Panfilo'. Segue quindi un grande periodo di attività letteraria, che lo porta nel 1353 a scrivere "Sono io e voi non siete me" (titolo adattato all'Italiano moderno, tanto per non spaventarvi), in collaborazione con lo stesso Boccaccio, opera che, purtroppo, sarebbe stata inghiottita dal Delfino Curioso per ripicca (lo stesso Arkyos confesserà a fonti attendibili di aver definito l'animale zannuto). Quindi, nel Quindicesimo secolo si dirige verso la Spagna per collaborare all'impresa di un tale, Colombo, sconosciuto ai più. Sollecitato dallo stesso Colombo per le ottime frittate alle carote, partecipa alla sua spedizione, munito di uova (prontamente utilizzabili nel caso in cui Colombo gli avesse negato il ruolo di timoniere della Pinta). Nel 1492, dopo un estenuante viaggio, pesante per la mancanza di fantasia da parte del cuoco, sbarca in America, da cui ruberà una radice di patata. Lo vediamo, quindi, in epoche successive, in Inghilterra, nel ruolo di ricchissimo imprenditore tessile (la cui fortuna, secondo fonti attendibili, sarebbe dovuta al commercio illecito di graziose piante da tubero, quali la patata, di cui, tra l'altro, avrebbe saputo utilizzare le qualità per preparare piatti soporiferi da servire alla regina Elisabetta I) prendere possesso del regno, e ricavare enormi quantità di denaro, accumulandole in più secoli, utilizzandole prontamente nella Battaglia di Trafalgar. Dopo anni di ibernazione, dovuta stavolta alla freschezza di un dentifricio al plutonio, si sveglia nella prima guerra mondiale, osservando le vicende della giuovine Italia (si saprà poi che il suo patrimonio era falso e per questo fu letteralmente bruciato, poiché costituito da sole banconote stampate nello stabilimento Gutenberg a Magonza). Lo vediamo quindi fuggire verso le Isole Figi, dove attualmente vive sereno e nonciclopedato da calci rotanti.