Isernia: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 31:
 
== Popolazione ==
 
 
Gli isernini [[DoP|D.O.P.]] di fatto non esistono. Esistevano fino al [[1970]], anno di fondazione della fantomatica provincia di Isernia. Da quell'anno in poi si sono lentamente estinti, in seguito all'invasione di [[Caserta|casertani]], capracottesi e girini, immigrati appositamente per occupare tutti i nuovi posti pubblici resisi disponibili. I pochi sopravvissuti sono stati relegati in [[Paesino|riserve appositamente create per loro sulle montagne vicine]]; qui vivono tuttora di pastorizia, dedicandosi all'adorazione di [[Hello Kitty|divinità sanguinarie e misteriose]]. Coloro che volessero recarsi in visita presso una delle riserve, devono possedere un documento d'identità valido e dimostrare di essersi sottoposti a profilassi anti-malarica. Il saldo naturale positivo dell'intera provincia si deve a loro: non avendo la [[Televisione|televisione]] né il Das, qualcosa per passare il tempo dovranno pur farla. Per quanto riguarda invece il primo grande gruppo umano residente a Isernia, i [[rom]], la cittadina molisana dimostra di nuovo la sua unicità: qui gli zingari hanno un quartiere tutto per loro, dal nome [[File:Cavernicoli.png|thumb|right|250px|[[Tu]], giovane isernino, mentre con i tuoi [[amico|amici]] ti appresti a vandalizzare questa pagina]]molto evocativo<ref>San Lazzaro</ref> e nel quale le [[Legge|leggi]] della [[Italia|Repubblica del Gioca Jouer]] non valgono, presidiano costantemente la piazza principale del capoluogo<ref>Piazza della stazione, meglio nota come "Piazza Rom"</ref> (che hanno sottratto dopo una dura lotta alle agguerrite schiere di [[Pedofilia|pedofili]] locali), vivono benissimo senza lavorare grazie alle sovvenzioni statali e alla nobile arte della chiromanzia. Non si può negare che siano parte attiva e integrata della comunità isernina! Da tutti stimati per l'eleganza dei modi e la ricercatezza dei costumi, i Rom isernini, altrimenti detti "sarachelle", per passare il tanto tempo libero che hanno, si dedicano ad amene attività quali l'allevamento dei cavalli, l'abigeato, l'usura e lo sfrecciamento a folle velocità su Via XXIV Maggio e Corso Risorgimento a bordo delle loro locomotive a quattro ruote. Nemmeno il tamarro è una specie autoctona del luogo, essendo stata importata dai comuni e dalle province limitrofe. C'è da dire che si è adattato perfettamente al microclima locale, coltivando ivi la sua [[Itagliano|maniacale ossessione per la lingua italiana]]. A volte confondibile con il rom, il tamarro dà costantemente prova delle sue indefesse abitudini in luoghi sicuramente a lui molto consoni, quali lo [[stadio]], i [[Centro commerciale|centri commerciali]] e l'eremo dei Santi Cosma e Damiano. Quivi il tamarro ha trovato il luogo d'elezione per consumare la sua mistica vita: vi si raccolgono, difatti, tutti coloro che desiderano [[Squola#Tempistiche|meditare in rigoroso silenzio lontano dalle aule scolastiche]], provare l'ebrezza dell'assunzione di [[Ganja|sostanze apotropaiche atte a ottenere l'illuminazione divina]] e [[Sesso|congiungersi infine con l'altra metà del cosmo]], ma anche no. Si raccomanda a chiunque di recarsi all'eremo solo se dotato di opportune calzature antinfortunistiche che impediscano il contatto tra piede e siringhe, profilattici, fazzoletti usati e mine antiuomo. Dulcis in fundo, un ultimo tipico isernino: il rattuso. Questo curioso individuo bazzica costantemente la piazza della [[stazione]] in cerca di [[Gente come te|avventati giovinastri]] a cui mostrarsi in tutta la sua [[Erezione|imperturbabile ed eretta mascolinità]]. Tutto ciò avviene sotto l'occhio attento delle locali [[Carabinieri|forze dell'ordine]] che, nonostante il fatto che a Isernia non succeda mai un beneamato [[niente]], non trovano il tempo di occuparsi di [[Cazzate|quisquilie]] quali lo spaccio di [[droga]], la pedofilia e l'occultamento di cadaveri nei piloni dei ponti.
Line 58 ⟶ 59:
* Quando erano ancora in uso le targhe con le iniziali delle province, gli isernini rifiutavano di andare a [[Siena]] per non dover passare il tempo a spiegare ai senesi che no, non avevano la targa al contrario e che sì, esisteva una provincia il cui nome iniziava per "Is". Oggettivamente non c'erano ragioni per dargli credito.
* Questo articolo rappresenta la pubblicazione più dettagliata e più lunga mai scritta su Isernia. Nemmeno [[Wikipedia]] è riuscita a fare di più. In secula seculorum, amen.
 
== Collegamenti esterni==
 
 
[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/08/Via_Ponzio_Pilato_Isernia_lava_co_9_040208070.shtml/ Testimonianza attendibile e inconfutabile del fatto che l'autore di questo articolo non si è inventato nulla]
 
== Note ==
I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione