Socialismo reale

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia ebbasta.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il Socialismo Reale o Realizzato è chiamato così dai politologi in netta contrapposizione al Socialismo Irreale o Fantastico teorizzato dal corpulento Gianni De Michelis, un veneto puttaniere e membro di spicco dell’entourage di Bettino Craxi, che spesso faceva la tira alla prima soubrette di quegli anni, la prosperosa bomba sexy Sandra Milo.

L’origine del Socialismo Reale si fa risalire alle allucinazioni giovanili di Karl Marx ed alle puntuali analisi matematico-statistiche di Friedrich Engels, che già all’epoca ne aveva i coglioni pieni.

Nell’era del Socialismo Realizzato sorse una mostruosa entità burocratica – dominata dagli oscuri riti del Piano Quinquennale e chiamata dagli stessi Alieni Comunisti Unione Sovietica – che molti attribuiscono all’azione politica di Lenin prima ed a quella dell’eclettico Stalin poi, ma che in realtà era già presente, come incubo e monito, nei “viaggi” a base di brown sugar del solito Marx.

I Soviet e persino il mitico Soviet Supremo – al vertice della piramide di comando dell’allora Unione Sovietica – erano una sorta di “salotto buono”, dove aristocratici della Rivoluzione e funzionari Comunisti si riunivano per bere Gingerino (la loro bevanda nazionale), per sputtanare tutto e tutti e per giocare a Canasta.

Fin tanto che esistette, l’Unione Sovietica fu alleata dei Puffi e di Saddam Hussein, i quali l’appoggiarono strenuamente, esercitando spesso il diritto di veto contro gli Americani capitalisti, nelle apposite sedi delle Nazioni Unite.

Del Socialismo Reale Sovietico oggi rimangono soltanto alcune variopinte matrioske, in vendita nei mercatini rionali, un paio di steli illeggibili, in Pannonia come in Siberia, e l’imponente centrale nucleare di Cernobyl, da tempo disattivata e trasformata in ameno parco giochi per bambini mutanti.

Il Socialismo Reale rivive, talora, in alcune moderne fiabe che le nonne raccontano ai bimbi meno dotati, nelle quali assume, di volta in volta, le simboliche vesti dell’Orco Monello, di Tonio Cartonio e di Lupo Lucio del Fantabosco.

Collegamenti

Rivoluzione d'Ottembre

Comunismo

Comunismo Staliniano di Guerra

Bolscevico

Il Capitale