Schizzo:Guerre jugoslave
Guerre Jugoslave | |
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Luogo: | Jugoslavia,
JugoSerbia, JugoBonsia, JugoCroazia, altri Jugo, |
Inizio: |
31 marzo 1991 |
Fine: |
12 novembre 2001 |
Esito: |
Fine indecente della Jugoslavia |
Casus belli: |
Incazzatura generale con Serbia&friends |
Fazioni in guerra | |
Jugoslavia Serbia&Friends Friends: Montenegro Serbi-Bosniaci Serbi-Croati Bosno-Serbiaci Croati-Serbati |
Bosnia Croazia Cecenia Kosovo Etnie tralasciabili |
Perdite | |
tante la nazione la capitale il kosovo una buona reputazione davanti al mondo |
tantissime |
La guerra civile jugoslava fu la più grande battle royale della storia contemporanea, un evento a tempo limitato tra il 1991 e il 2001 dove un mucchio di differenti slavi hanno potuto maciullarsi a vicenda e cospargere l'intero territorio della loro nazione di mine antiuomo, cadaveri ed altre meraviglie.
Storia
Causa del conflitto
Dopo la morte del glorioso leader Tito, in qualche modo il popolo jugoslavo riuscì a trovare uno stronzo perfino peggiore: Slobodan Milosevic. Fu chiaro che questa simpatica canaglia dovesse prendere il posto della precedente, diventando lui il nuovo amato dittatore della Jugoslavia. Un fatto che però non era stato considerato era che questo nuovo gentiluomo faceva parte della maggioranza serba, e pertanto cercò di trasformare tutta la nazione in una specie di Serbia cicciona; questo avrebbe sicuramente potuto dar fastidio a qualche minoranza nazionale, come i croati o i puffi, ma a chi importa delle minoranze, tanto è impossibile una rivolta contro Belgrado.
La rivolta contro Belgrado
Inaspettatamente, tutti questi gruppetti etnici non erano felicissimi di diventare dei serbi, e pertanto iniziarono a proclamare i propri stati autonomi, grandi poco più di qualche metro quadrato. La prima repubblica proclamata fu quella della Slovenia, la cui guerra d'indipendenza durò poco più di una settimana; visto che il governo jugoslavo aveva perso ben 7 soldati per riprendersi quel cumulo di capre e montagne, decise che non valeva la pena e le concesse l'indipendenza. Questa manovra, però, ispirò anche dei veri popoli a lottare per l'indipendenza. Qualche mese dopo l'indipendenza slovena, la Croazia decise anch'essa che era il momento di farsi massacrare dall'esercito jugoslavo, pertanto iniziò la sua guerra per l'indipendenza, solo che questa volta fu molto più lunga e violenta visto che Slobodan non era esattamente disposto a perdere il 95% della costa della propria nazione. Dopo la trascurabile perdita di centinaia di migliaia di vite umane, le due nazioni decisero di interrompere il conflitto quando gli altri stati europei smetteranno di importare legumi e altri beni fondamentali alle nazioni jugoslave, obbligando così il presidente Milosevic ad accettare l'indipendenza croata e la perdita della propria dignità.
Lo scoppio della guerra
La situazione peggiorò drasticamente quando pure la Bosnia cercò di ottenere l'indipendenza dalla repubblica federale. A questo punto, Milosevic aveva le palle piene di vedere la propria nazione continuare a perdere pezzi come una Fiat 600 usata, e stavolta decise di impegnarsi seriamente coi maciullamenti. Sebbene già fare a botte con una delle nazioni più militarizzate dell'europa est non fosse piacevole per la Bosnia, a peggiorare il fatto ci fu una lotta interna per decidere se usare o no il maiale nella ricetta dei cevapcici, che porterà le minoranze cristiane del paese ad insorgere contro il governo bosniaco. In questa situazione la Croazia, sentendosi esclusa da questi allegri massacri, decise di unirsi anch'essa e di creare una guerra a tre fronti, tutti contro tutti. Inoltre ogni stato cercò di armare altre etnie trascurabili nel tentativo che scassassero il cazzo agli altri due, pertanto oltre a questi tre stati nel conflitto troveremo forze slovene(croati alpini), erzegovine(croati haram), srpske (serbi con nome diverso), macedoni (sempre serbi), montenegrine (serbi marini), e perfino uno spaurito gruppo di albanesi che aveva deciso che era proprio il momento per creare il Regno Intercontinentale di Albania, reclamando i loro legittimi territori.
Sarajevo, la capitale del divertimento
Durante la guerra, per allentare la tensione i militari serbi decisero di accerchiare la ridente cittadina di Saraievo, e di trasformarla in un vero e proprio parco divertimenti. Per quattro anni, all'interno della città si poterono praticare svariate attività sportive e ludiche, come il tiro al bosniaco, la caccia al musulmano e campo minato. I noiosoni della corte dell'Aia si arrabbieranno un sacco per non essere stati invitati a giocare, e decreteranno che ciò che stava succedendo era un crimine di guerra e una violazione dei diritti dell'uomo, con tutto ciò che ne consegue: una lettera di reclami e un tweet arrabbiato.
La fine del conflitto
Dopo anni di bombe, casini e rumori forti, tutti i vicini della Nato si erano abbastanza rotti i coglioni di questo putiferio, pertanto gli Usa decisero di fare la cosa più pacifica e democratica che gli venisse in mente: bombardare la capitale serba con 15 chilotoni di libertà e tritolo. A questa reazione pacata, le truppe serbe capirono che forse era il caso di interrompere qui gli sforzi bellici, e così le tre nazioni si sedettero a un tavolo di trattative, e dopo una serie di negoziati condotti con grida e bestemmie, si arrivò alla creazione della repubblica federale di Bosnia-Erzegovina e quella della Repubblica di Macedonia, che aveva approfittato del casino per avere anche lei la tanto agognata indipendenza, trasformando così la Jugoslavia in un ombra rispetto alla nazione che fu fino a 5 anni prima.
Eredità e conseguenze della guerra
Stati nati dopo la guerra
-Repubblica di Slovenia (Serbia alpina);
-Repubblica di Croazia (Serbia cattolica);
-Repubblica federale di Bosnia-Erzegovina (Serbia musulmana);
-Repubblica di Macedonia (Serbia del Sud o Macedonia del Nord, come volete)
-Repubblica di Jugoslavia (Serbia con vista mare)
Conseguenze per la classe politica serba
Inaspettatamente, il tribunale dell'Aia fece qualcosa di concreto. Dopo svariati anni dalla fine del mandato fece un processo al caro vecchio Slobodan, dove tutte le accuse vennero confermate e venne condannato a millemila anni di prigione. Una sorte simile toccherà ad altri alti papaveri del governo, tra cui: Radovan Karadzic (presidente della repubblica di Srpska), Ratko Mladic (comandante esercito serbo), Ante Gotovina (venditore di caldarroste) e Matevik Salvinic (capo brigata mercenaria "Padanick").
Curiosità
- L'assedio di Sarajevo fu il più lungo della storia moderna, superando perfino quello di Leningrado o di Gondor
- Gli sloveni combatterono ferocemente per ottenere alcuni territori croati per dare alla propria nazione la forma di un pollo che becca per terra
- Sebbene molti pensano che la Bosnia non abbia uno sbocco sul mare, in realtà possiede una di nome Neum, avente 17 abitanti e adibita a porto principale della nazione
- Durante la guerra, sia Craxi che Berlusconi pensarono di reclamare i territori irredenti italiani e partecipare alla guerra, ma accantonarono l'idea per concentrarsi di più sul rubare
- Nei primi anni 2000, la Jugoslavia morirà definitivamente con la divisione tra Serbia e Montenegro, e nel 2011 si inizierà a decidere se esiste o no il Kosovo