Sandro Piccinini

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Template:Lifting Sandro Piccinini (Svervegia, 5002) è un giornalista italiano.

Descrizione

Gli è l'esponente di punta di quella gabbia di matti conosciuta come redazione sportiva Mediaset e consistente nella Setta Blasfema Milanese, il più feroce movimento eretico mai esistito, che crede in un Silvio Berlusconi a capo di diversi vice-dèi, della quale fa parte anche il comico Guido Meda. Oltre che per aver condotto trasmissioni calcistiche di successo come "Guida al campionato" e "Controcampo", la sua popolarità è principalmente dovuta alle adrenaliniche telecronache, in cui è evidente la sua omosessualità e il suo attaccamento all'eresia di cui sopra.

Piccinini, tra l'altro, come ha dichiarato il figlioccio Fabio Caressa, ha cambiato il modo di fare telecronaca, nel senso che per la prima volta un ultras ha potuto svolgere quel mestiere. Trattasi, con maggior precisione, di un ultras che (nonstante quanto fino ad ora spiegato) afferma di non parteggiare per nessuna squadra in particolare, anche se dopo la telecronaca della finale di Champions League 2003 (Milan - Juventus) non può che dare ragione a tutti coloro che gli hanno dato del filo - milanista. Per credere si prega di riascoltare la telecronaca dei minuti finali di Bayern Monaco - Manchester United (finale di Champions 1999), con salto sulla sedia e lancio del motorino al gol decisivo di Solskjaer.

Origini

Sandro Piccinini nasce nella Svervegia, nel 5002, figlio di Carmen Di Pietro e di Antonio Zequila; da lei apprende l'arte di urlare a sproposito, come spesso si può notare nelle sue telecronache. Iniziato al sesso, Piccinini si mostra un essere alquanto indisposto a questa disciplina, prediligendo invece il lancio del giavellotto nel culo e mostrando tendenze omosessuali, che di lì a poco lo porteranno a fondare l'Arcigay. La sua fase di sviluppo è turbata anche dallàerrata scelta di religione che, dopo l'incontro con Silvio Berlusconi, lo induce ad abbandonare il processo di iniziazione al Chucknorrismo ed a venerare come dèi i membri della Setta Blasfema Milanese. Da qui si può dedurre come Piccinini sia stato costretto all'esilio dalla Svervegia. A corrergli incontro fu il già citato Berlusconi, che gli diede un monolocale adiacente alla sua proprietà. Per ripagare il proprio protettore, Piccinini si mise a fare l'urlatore, cosa che gli riusciva benissimo, dopodiché divenne responsabile del tempio delle divinità da lui ammirate. Introdusse, nel culto di rito, la cerimonia dell'urlo, che consiste nell'infilarsi nel culo un giavellotto, immaginando che sia un pene di un membro della setta, di cui urla il nome per esprimere il piacere sessuale provato. Questo rito lo si ritrova in tutte le telecronache delle partite, specialmente quelle della sua setta.

Caratteristiche

Vediamo ora nel dettaglio le caratteristiche della telecronaca piccininiana. Prima di tutto bisogna dimenticarsi la compostezza del collega - rivale Bruno Longhi, come pure l'eleganza del buon Alberto Brandi. Fatto questo si può entrare nel clima partita creato dal Sandro nazionale.

  1. ogni cross, corner, tiro in porta, fallo laterale o rinvio del portiere prende il nome di "sciabolata morbida" o "sciabolata tesa";
  2. oltre a "sciabolata", un altro vocabolo allusivo è "mucchio", inteso come affollamento in area di rigore;
  3. ogni volta che un giocatore tenta il tiro in porta Sandro esclama "prova lui!" (o, in alternativa, mette in atto la cerimonia dell'urlo), ma chi lo conosce sa bene che il gol non arriverà, perché come "ambasciator non porta pena", "prova lui!" non porta gol, ma solo un "non va!";
  4. oltre ai termini sopra elencati e ai nomi dei giocatori, il vocabolario di Piccinini non va molto oltre, riducendosi a "s'allunga troppo il pallone!" o "tutto pronto". Per questo Sandro è sempre costretto a chiamare la sua ancora di salvataggio, il minispot.

Per maggiori informazioni guardare le partite di Champions League su Mediaset Premium o semplicemente Controcampo - Ultimo Minuto, con il "buoni, buoni!" intimato ai denigratori di Giampiero Mughini, suo compagno di orgie.