San Foca: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Non si sa quando sia nato. Potrebbe essere nato qualsiasi anno: nel [[278 d.C.|278]], nel [[256 d.C.|256]], nel [[1992]] o persino nel [[2004]]. Visse a Sinope, ove come [[ortolano]] provvedeva alla sua famiglia. Fu molto amato dai propri concittadini, ed escludendo quella volta che avevano tentato di catturarlo quelli dello [[zoo]], visse felicemente in maniera onesta e dignitosa. A detta delle fonti cristiane, Foca di Sinope fu un uomo gentile e ospitale, e tra i suoi miracoli più noti figurano l'aver ridato la parola a un [[muto]], l'[[udito]] a un [[sordo]], la [[vista]] a un passante e il [[tatto]] a uno che già ce l'aveva. A causa della fede cristiana fu condannato a morte: con i suoi resti ci fecero una [[pelliccia]] e tre barili di [[grasso]], attirando le ire delle [[Animalista|associazioni animaliste]], già allora molto potenti.
Non si sa quando sia nato. Potrebbe essere nato qualsiasi anno: nel [[278 d.C.|278]], nel [[256 d.C.|256]], nel [[1992]] o persino nel [[2004]]. Visse a Sinope, ove come [[ortolano]] provvedeva alla sua famiglia. Fu molto amato dai propri concittadini, ed escludendo quella volta che avevano tentato di catturarlo quelli dello [[zoo]], visse felicemente in maniera onesta e dignitosa. A detta delle fonti cristiane, Foca di Sinope fu un uomo gentile e ospitale, e tra i suoi miracoli più noti figurano l'aver ridato la parola a un [[muto]], l'[[udito]] a un [[sordo]], la [[VISA|visa]] a un passante e il [[tatto]] a uno che già ce l'aveva. A causa della fede cristiana fu condannato a morte: con i suoi resti ci fecero una [[pelliccia]] e tre barili di [[grasso]], attirando le ire delle [[Animalista|associazioni animaliste]], già allora molto potenti.
[[File:Foca sbadiglia.jpg|right|thumb|300px|San Foca in estasi religiosa.]]
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A detta degli storici non si lamentò minimamente della condanna a morte, sopratutto perché non capiva il [[latino]], parlando unicamente [[dialetto barese]] stretto e [[Lingua turca|turco]]. Dopo la morte si trasformò in una città, omonima, nei pressi di Melendugno, nel [[Salento]].
A detta degli storici non si lamentò minimamente della condanna a morte, sopratutto perché non capiva il [[latino]], parlando unicamente [[dialetto barese]] stretto e [[Lingua turca|turco]]. Dopo la morte si trasformò in una città, omonima, nei pressi di Melendugno, nel [[Salento]].


== Tradizione e culto ==
== Tradizione e culto ==

Versione delle 13:34, 14 ago 2014

San Foca nell'iconografia cristiana.
« W LA FOCA! »
(Antica ode rivolta a San Foca.)

San Foca è stato un martire pennipedo del III secolo d.C. venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalla Chiesa cristiana ortodossa ma non dalla chiesa cristiana dei trichechi, a causa dell'odio reciproco tra le due specie.

Vita

Larga, 100 cm di circonferenza, dovuta probabilmente alla cattiva abitudine del santo di abbuffarsi di pesce e crostacei: secondo i biologi pesava probabilmente 320 kg. Contrariamente gli ecclesiastici ritengono che la panza contenesse tutta la sua santità e non era quindi dovuta a eccessi alimentari; il motivo del peso è invece da ricercare nell'ossatura grossa del santo.

Biografia

Non si sa quando sia nato. Potrebbe essere nato qualsiasi anno: nel 278, nel 256, nel 1992 o persino nel 2004. Visse a Sinope, ove come ortolano provvedeva alla sua famiglia. Fu molto amato dai propri concittadini, ed escludendo quella volta che avevano tentato di catturarlo quelli dello zoo, visse felicemente in maniera onesta e dignitosa. A detta delle fonti cristiane, Foca di Sinope fu un uomo gentile e ospitale, e tra i suoi miracoli più noti figurano l'aver ridato la parola a un muto, l'udito a un sordo, la visa a un passante e il tatto a uno che già ce l'aveva. A causa della fede cristiana fu condannato a morte: con i suoi resti ci fecero una pelliccia e tre barili di grasso, attirando le ire delle associazioni animaliste, già allora molto potenti.

San Foca in estasi religiosa.

A detta degli storici non si lamentò minimamente della condanna a morte, sopratutto perché non capiva il latino, parlando unicamente dialetto barese stretto e turco. Dopo la morte si trasformò in una città, omonima, nei pressi di Melendugno, nel Salento.

Tradizione e culto

Santificato qualche secolo fa da Papa Rocky IV, è il protettore dei giardinieri, degli ortolani, dei mammiferi marini, degli obesi, acerrimo nemico di lamantini, dugonghi e vongole. È un santo talmente sconosciuto che nemmeno lo stesso San Foca sa chi sia San Foca. È venerato soprattutto dal WWF, in cui è tra i santi più amati insieme a San Leone, Sant'Agnello e Sant'Aquila.

Voci correlate