Saffo

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Saffo famosa poetessa delle Puglie, figlia leccavongole di Scamarcio (Riccardo Scamarcio) o forse di Sgalambro (Manlio Sgalambro) e di una Tenia, quest’ultima sacerdotessa della famosa dea greca della rogna Atenia. Nacque nell’isola di Lesbolandia nei pressi di Metilene, la città del vino (corrotto) e del pene (perché la comunità in questione ospitò i profughi di Sodoma dopo l’incendio degli achei durante la Guerra delle Troie, voluta dal Supremo) che diede anche i natali al cantante beone Vinicio Capossela e al suo invidioso fratello, lo storpio Folco Orselli.

Biografia

Saffo: un'adolescenza difficile...

Nata nel cuore della Magna Grecia, la sua giovinezza fu un disastro perché invidiava ai fratelli Robert Malone e Marco Toto, entrambi coppieri di Priapo, (il dio sporcaccione dell’eros promiscuo, figlio per partenogenesi nato da un testicolo alcolico del defunto demone Bukowski) la facoltà che avevano di scoparsi tutte le fanciulle affidate alle sue cure. Così per imitatio cum variatio provò a fare altrettanto e poiché già somigliava a un uomo, tentò di ricorrere alla chirurgia estetica per completare l’opera. Si rivolse all’uomo chiamato cavallo: il centauro Chirone, esperto in Dietologia e Chirurgia Low Cost. Questi con una parte del suo prepuzio, due parti di Polifemo (i coglioni) e cinque di Pigmalione (scultore frocio che riuscì con l’aiuto degli dei a rendere vivo un cazzo di marmo inventando il primo godemiché), riuscì nell’impresa di fornirgli un pene degno di Zeus. Tuttavia i problemi di rigetto dovuti ai coglioni di Polifemo, che producevano e rigettavano in continuazione, fecero credere alla poetessa depressa di soffrire di scolo, da qui il motto: piove sempre sul bagnato. Solone, storico masturbatore autolesionista di Trani, riporta nelle sue Cronache del Crescimmano che Saffo descrisse la sua esperienza di virago mancata, in un trattato erroneamente attribuito secoli dopo a Federico II di Svevia: il de arte venandi cum avibus (l'arte di cacciare con gli uccelli).

Wonder Woman: la Super Lesbica!
Saffo, bella come il sole.

Saffo decise comunque di continuare la sua carriera di educatrice, da cui hanno preso ispirazione tutti gli insegnanti e maestri che abusando della loro posizione superiore (quella del drizzello, la posizione di chi domina col pisello) si sono distinti nell’arte della pedofilia e della coercizione, cominciando a prenderci gusto mediante l’impiego dell’unico membro capace di soddisfare la sua sete di fica giovane: la lingua. Da fonti più o meno certe, pervenuteci sia da Anacreolo, un famoso petomane dell’antichità che da suo fratello Analcreonte eminente storico sodomita, Saffo precipitò ben presto in un delirio letterario-ninfomane simile a quello del cantautore "copincolla" Franco Battiato, solo che la protagonista in questione non copiava dal catalogo Adelphi, ma scriveva poesie originali in cui descriveva le sue sensazioni lesbo-gustative associandole ai sapori del cibo, motivo per cui è attendibile reputarla una pioniera della degustazione e acme di tutti sommelier gay. Sua, la famosa frase antico magnogreca: Me sape d'pesce! (trad.: il bouquet è marinato, con un retrogusto ricco di effluvi di cozza e alghe)

Ma più il tempo passava più la sua bruttezza aumentava, con l’età divenne misogina e disillusa, soprattutto dopo il discusso e improbabile flirt con Cercila il minchione di Andros, famoso pornostar della zona di Andria e Molfetta. Morì per mano dell’ultima allieva di Lesbolandia che le fu affidata, la principessa Diana alias Wonder Woman. Durante la spiegazione del Cunnilingus come forma di riconoscimento del perimetro e dell’area di ogni poligono presente in uno spazio posto tra due cosce, fu fagocitata dalla super vagina della super principessa Diana, che la dissolse in un liquido lattiginoso prima di cibarsene completamente. Ora la sua anima guida la coscienza della mitica Wonder Woman che in suo onore ha intrapreso con maggiori risultati la carriera di Super Lesbica nel locale corpo delle Amazzoni di Lesbolandia.

Opere

Le Saffilococche - Antologia di liriche sul tema dell’infezione da contatto.

Saffiaci dentro! - Rimedi in forma di tragedia, sul tema della Candida.

De arte venandi cum avibus - Trattatello sulla caccia con gli uccelli, scritto durante il suo periodo macho e ispirato dalla Dea Artemide attraverso una trance ninfomane.

Ipse Dixit

« All’inizio confondevo cazzi per cozze! »
(Saffo sulle sue lacune etimologico-grammaticali.)
« Saffochiamo... »
(Discepola di Saffo, inesperta sulle teorie del Cunnilingus.)
« Terribile...le vennero i peli sulla lingua. Fui costretto a radere i pubi delle sue amanti. »
(Il suo barbiere gay Sweeney Todd, prima di evirarsi pubblicamente. )