Roberto Mancini
Roberto Mancini detto "il monco" o anche "colpo di spazzola" è un ex-calciatore e ex-allenatore che attualmente si sta prendendo un anno sabbatico con i soldi spillati all'Inter. Insomma, un po' come la pensione solo che non grava sulle casse dello stato. Non viene ricordato per la sua carriera da calciatore eccezionalmente anonima in prestigiose squadrette sconosciute, e tra molto poco ci si dimenticherà anche della sua carriera da allenatore. Nonostante sia riuscito in grandi imprese come ottenere uno scudetto con i nerazzurri[1], sopportare Cruz e Ibrahimovic per tre anni senza dare segni di pazzia (o almeno senza segni evidenti) e rubare le caramelle a un bambino, ciò di cui và più fiero sono i suoi capelli e la nomina a sponsor ufficiale Crescina. Vabbe', anche Ronaldo lo era...
È IN ATTO UNA COSPIRAZIONE!
Molte persone risultate indignate da codesto articolo si sono dimostrate brutali, querelanti e leggermente stronze.
Ma noi, uniti sotto il segno dell'Omino Sentenzioso ed armati col nostro amore per Nonciclopedia (amore platonico, ovviamente) bandiremo una nuova crociata e puniremo tutti quegli sporchi infedeli! |
Quest'articolo necessita urgentemente di un restauro! Non vedi che qui va tutto a pezzi? Cosa aspetti, datti da fare e metti a posto questa pagina qua! |
La non memorabile carriera da calciatore
Da giovane fu un grande attaccante, tanto da essere soprannominato Bostick, ma quando smise di giocare contro i ragazzini nessuno seppe più nulla di lui. Di quegli anni si sa ben poco: è stato avvistato nella Sampdoria, nella Lazio, nella lontana Anglia e nel fast food di via Vigentina a Roma, il tutto senza lasciare tracce. Ottenne numerosi trofei solo per via dei suoi capelli, come il titolo criniera più liscia dell'anno[2], che ora tiene sul suo caminetto accanto alla tesra impagliata della zia Ermanna. Ad un certo punto della sua vita però sentì la vocazione ad allenare e a portare il metodo del capello sempre a posto sulle panchine di qualche club, forse perché non aveva ben capito la differenza tra l'allenare una squadra e la messa in piega.
La carriera da allenatore e l'approdo all'Inter
All'inizio fece il vice del vice del vice allenatore alla Lazio, poi venne promosso direttamente a vice di Eriksson col quale non litigò mai non perché andassero d'accordo bensì poiché Roberto non capiva l'erikssoniano (lingua difficile per via delle tremende declinazioni di quella strana lingua fusione di svedese, inglese, italiano, e romanesco della sponda laziale).
Ebbe anche un'esperienza alla Fiorentina che lo ha portato ad essere stimato dai tifosi viola più o meno come un cimice appena schiacciato. Se ne andò quando la squadrà colò a picco in serie C, perché non ci teneva a fare la fine del capitano del Titanic, e non fu compianto perché i tifosi della Fiorentina preferivano decisamente la C1 a lui.
Con un curriculum vitae di continue sconfitte e batoste memorabili il patron dell'Inter non poteva certo lasciarselo scappare, e Mancini non ci pensò due volte a parcheggiare le sue chiappe sulla panchina nerazzurra, salvo spostarsi perché si era seduto sopra uno schitto. La cavalcata dell'Inter fu senza freni né inibizioni tanto da ottenere il primato in ben 3 categorie di premi:
- La squadra meglio vestita
- La squadra peggio assortita
- La squadra col peggior gioco
Tuttavia con le sue grandi capacità di tecnico riesce a portare il club nerazzurro per ben 3 volte consecutive al tanto atteso scudetto (infatti lui non ha fatto nulla per "vincere" sti scudetti, si son vinti lettaralmente da soli)
L'esperienza mistica di Roberto Mancini all'Inter è destinata a interrompersi bruscamente a maggio del 2008 quando il funambolico presidente dell'Inter (risvegliatosi temporanemente da un coma durato per oltre 40 anni) non resiste alla genialata di allontanare il tecnico e il suo ridottissimo staff (1298 persone tra parrucchieri, ballerini, truccatori di fiducia) pur continuando a pagar loro l'ingaggio faraonico per i prossimi millemila anni.
Nel contempo Moratti assume un nuovo allenatore, Beppino Maurino da Bari.
Mancini se ne va sbattendo la porta, portando via per ripicca la foto appesa nello spogliatoio di Sinisa Mihajlovic nudo che balla la lambada.
Si conclude nel peggiore dei modi una triste vicenda destinata a farsi dimenticare in fretta.
Mancini oggi
Barzellettiere
Le barzellette di più successo che gli sono valse parecchi nomination al grande fratello sono:
Curiosità
L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.
Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- È fratello di 2° grado del cugino Amantino Mancini.
- Sono solo insinuazione quelle secondo cui si diede alla carriera da allenatore dopo essere stato rifiutato come calciatore dai pulcini dell'Albinoleffe, ma si sa che in tutte le bugie c'è un fondo di verità...
- Il suo criterio per scegliere i giocatori da mandare in campo è tanto semplice quanto geniale: a sorte.
- Adora esibire il suo ciuffo davanti a Galliani per il solo piacere sadico di fargli rodere il fegato.
- Avrebbe desiderato aprire un centro estetico, ma purtroppo il destino ha voluto diversamente.
- Insieme al patron Moratti ha elevato l'hobby dell'inventare scuse improbabili per giustificare la sconfitta a sport nazionale.