Pubblicità delle Tabù

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La pubblicità delle Tabù è stato un filmato razzista prodotto dalla ditta Perfetti. E' stato causa di incubi di intere generazioni di malcapitati, nonostante avesse l'obiettivo di far fallire l'azienda produttrice delle liquirizie.


Storia

Sul finire degli anni '80 il capo della ditta Perfetti cominciava ad avere delle crisi depressive dovute al suo ambiente di lavoro. Infatti, era davvero stufo di dover sempre partecipare a riunioni dove c'erano manager incravattati e sudati che discutevano su come avrebbero potuto rendere sempre più schifose le loro liquirizie, nonostante potesse permettersi di pulirsi il culo con le banconote da 500.000 lire. L'idea sarebbe stata quella di far fallire l'azienda, ma serviva un capro espiatorio. Vedendo infatti che i tizi incravattati erano sempre vestiti di nero, la sua macchina era nera, le liquirizie erano nere e persino l'amante di sua moglie era nero, si decise di girare un orrendo spot pubblicitario tutto nero. La gente si sarebbe inquietata a tal punto da non comprare più le caramelle, dando inevitabilmente la colpa ai neri. Tutto un lavoro inutile, dal momento che sarebbe semplicemente bastato peggiorare ulteriormente la già discutibile qualità del prodotto, o almeno produrre una pubblicità che avrebbe detto quanto schifo facessero le Tabù.

Lo spot

Girato in fretta e furia, con la complicità del Ku Klux Klan, lo spot rappresenta delle orrende mani bianche fatte a cazzo che si muovono qua e la facendo gestacci su uno sfondo nero dove sono riconoscibili un paio di occhiacci spiritati ed una bocca bianca. Il tutto starebbe a simulare un negro spocchioso che crede che ce ne freghi qualcosa delle sue abitudini alimentari. La canzone, tra l'altro orrenda, ne è la pura dimostrazione.


  • Ne mangio mille al giorno, vuoi sapere perché?: il cantantucolo comincia la sua discutibile performance vocale informandoci sulla sua dieta sballatissima e sui suoi gusti alquanto discutibili in campo gastronomico. Ad aggravare la situazione, vi è la convinzione che lo spettatore sia davvero interessato al fatto che il tizio in questione mangi merda, ignorando che lo spettatore o si è ficcato sotto il letto dalla paura, o abbia cambiato canale disgustato dallo spettacolo, oppure imbambolato si sta chiedendo cosa ci sia proiettato sul suo teleschermo.
  • Sei tutta naturale, niente è meglio di te.: il mostro pare fare un complimento ad una donna che non si è mai sottoposta ad interventi chirurgici. Si può pensare quindi ad un tentativo di accattivare le simpatie delle telespettatrici, ma in realtà pare che il tizio non sia interessato alla figa perché troppo impegnato a farsi venire una fiatella orrenda ingozzandosi di Tabù. Il tutto condito con una frasetta ipocrita che definisce le Tabù come eccelse, nonostante abbiano un sapore osceno.
  • Ta-Taa-Ta-Tabù. Sono naturale, io mi chiamo tabù.: non contento del danno fatto, il tizio fa cantare anche le caramelle. A tal punto lo spettatore, o si caca sotto una seconda volta per via di alcune caramelle che non solo parlano e sanno dire il loro nome, ma anche cantano, oppure ulteriormente rotto di palle cambia davvero canale perché sta vedendo uno spot ripetitivo e si sente preso per un idiota analfabeta, dato che ha già visto scritto il nome delle caramelle sul prodotto.
  • Hai poche calorie giuste giuste per me. Quando non ti sento, tremo, svengo sai perché?: qui il marrano ci fa anche presente dei suoi problemi di diabete e trigliceridi alti, dal momento che è costretto a mangiare schifezze, informandoci anche dei suoi problemi di sofferenza di calo di zuccheri. Il tutto buttando le caramelle all'aria.
  • Sono lusingata, sono qui per te.: ancora le caramelle si fanno sentire, ma non dicono nulla di strano. Oppure, come i più maliziosi hanno potuto pensare, il cantantucolo si diverte a fare giochi erotici con le caramelle[1].
  • Liquirizia pura, questo è un sogno per me.: e questo è il colpo di grazia. Riflettiamo, il protagonista dello spot è un cantante negro disegnato e animato da schifo e canta una canzone jazz[2], stereotipo tremendamente razzista. Il fatto che poi si dica che il massimo dell'aspirazione per un nero possa essere mangiare delle liquirizie naturali al 100% dal sapore orribile è la ciliegina sulla torta.
  • Che rabbia se mancassi, se non fossi con me.: la canzone si conclude con il tizio che minaccia di incazzarsi se non dovesse trovare nella tasca della sua giacca le Tabù. Il tutto concluso con un urlo isterico a caso.
  • Ta-Ta-Ta-Tabù.: le fottute liquirizie che ancora rompono ripetendo il loro nome.
  • Anche bianco. nel finale alternativo di questo spettacolo dell'orrore, vi è un'ulteriore conferma della propaganda razzista di questa pubblicità. Il tizio espone una scatola di tabù bianche e, non appena ne viene mostrato il colore, compare la scritta Perfetti in sovraimpressione mentre il nero strizza l'occhio allo spettatore. Se questo non è razzismo...


Reazioni del pubblico

Questo spot ha causato negli anni:

  • notti insonni
  • necessità di cambiare canale
  • necessità di assumere la posizione fetale e dondolare avanti e indietro bisbigliando Adesso finisce tutto.
  • necessità di cavarsi gli occhi
  • convulsioni
  • pianti isterici
  • la nascita degli emo
  • sordità
  • lobotomia istantanea
  • peste
  • disprezzo ulteriore per il prodotto da parte dello spettatore[3].
  • perdita di conoscenza
  • coma
  • necessità di fuggire oltreoceano
  • terribile sensazione che quell'obbrobrio ti stia seguendo ovunque canticchiando quell'orribile canzoncina.


Voci correlate


Note

  1. ^ Bruttissima immagine, lo so...
  2. ^ O una roba del genere.
  3. ^ Che poi era lo scopo reale.