Otto Lilienthal: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia biologica a km 0.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Riga 10: Riga 10:


=== La morte ===
=== La morte ===
Per sostentarsi economicamente Otto compie ricerche nell'ambito delle [[Mongolfiera|mongolfiere]] e dei [[Pallone aerostatico|palloni aerostatici]], producendo numerosi [[Brevetto|brevetti]]; lavora inoltre come giardiniere all'[[Università]] di Berlino.
Per sostentarsi economicamente Otto compie ricerche nell'ambito delle [[Mongolfiera|mongolfiere]] e dei [[Pallone aerostatico|palloni aerostatici]], producendo numerosi [[Brevetto|brevetti]]; lavora inoltre come giardiniere all'[[Università]] di Berlino. Sulla scia dei suoi eccezionali primi voli Otto conduce esperimenti e prove su [[Ornitottero|ornitotteri]] da lui progettati, con nuovi test di volo accompagnati da nuovi eccezionali schianti.

== Pubblicazioni ==
== Pubblicazioni ==



Versione delle 17:56, 21 set 2012

Karl Wihelm Otto Lilienthal (23 maggio 1848 - 10 agosto 1896) era un tizio tedesco a cui piacevano da impazzire gli uccelli schiantatosi al suolo, nel tentativo di imitarli, dopo essersi lanciato da una collina. Aveva il cognome di un formaggio.

Vita

Infanzia e maturità

Il piccolo Lilienthal nasce ad Anklam, città che si erge sul fiume Peene, un chiaro segno inequivocabile sul suo destino futuro. Sin dai primi passi il piccolo Lilienthal dimostra di possedere un intraprendenza unica: ripetutamente si lancia dal suo porta-enfant sbattendo le piccole braccia come un forsennato. A sei o sette anni di vita, si arrampica sugli alberi per posizionarsi sui rami più alti per poi imitare sempre il battito d'ali dei volatili, convinto di poter spiccare il volo come i leggiadri esseri che tanto ammira. L'unico risultato tangibile sono, ovviamente, lividi ed escoriazioni. Ma Otto non era certo tipo da arrendersi facilmente. Con una costanza invidiabile, comincia un approfondito studio dei fenomeni aerodinamici dai dati allora disponibili, causa primaria del volo. Clamorose le sue prime reazioni al riguardo nelle lettere inviate al fratello Gustav:

« MA QUA NON SI CAPISCE EIN CACCHIEN! MATEMATICA A NON FINIRE, JA! MO BASTA VERAMENTEN! »

Il successo

Fu a questo punto che Otto Lilienthal decise, con la sua solita intraprendenza, di costruire acquiloni, alianti ed altre castronerie da lui progettate con i soldi delle invenzioni che sfornava a tempo perso. Sebbene i primi risultati lo deludano molto, Lilienthal, stabilitosi a Berlino, decide di legarsi ad un acquilone e lanciarsi in volo da un lampione della luminaria urbana. A seguito del risultato dell'esperimento Lilienthal finì in coma per sei mesi, ricoverato in un ospedale di Berlino. Dopo essersi ripreso e riabilitato, Lilienthal tornò a costruire alianti e glider ed a lanciarsi da pendii e colline. Collezionò con successo una serie positiva di circa duemila voli, sette traumi cranici, dieci lesioni spinali ed una trentina di ossa rotte. Per lui è l'apice del successo.

La morte

Per sostentarsi economicamente Otto compie ricerche nell'ambito delle mongolfiere e dei palloni aerostatici, producendo numerosi brevetti; lavora inoltre come giardiniere all'Università di Berlino. Sulla scia dei suoi eccezionali primi voli Otto conduce esperimenti e prove su ornitotteri da lui progettati, con nuovi test di volo accompagnati da nuovi eccezionali schianti.

Pubblicazioni

Altro