Nonsource:Guida all'interpretazione dei sogni a cura del dottor Sigmund Freud
Versione del 23 nov 2015 alle 23:27 di Fulmin(rosica | curriculum)(Creata pagina con '{{incostruzione}} {{dialogo2|Paziente|Dottore, ma è sicuro?|Sigmund Freud|Sì, ora va e scopati tua madre.}} '''La Nonciclopedia editore''' presenta in esclusiva la {{Al...')
Sigmund Freud è fondamentalmente un ciarlatano, stupido, imbecille con tendenze omosessuali. Hai capito Frocio? Lo so che mi stai leggendo, quindi sappi che ho buttato via tutte le nostre foto e rottamato il tandem, sai perché? Perché sei un frocio, vaffanculo.
Prefazione a cura di Anna O.
SÌ SIGMUND BRAVO BRAVO, SÌ FAI IL CAZZO CHE VUOI MENTRE STO MALE, ADESSO GRIDO FINO A QUANDO NON TI ROMPO LE ORECCHIE "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH" ODDIO, NON RESPIRO PIÙ SIGMUND PASSAMI UN SACCHETTO DI CARTA TI PREGO AAAAAAAH UUUUUUUF AAAAAAAAH UUUUUUF AAAAAAAH UUUUUF.
Grazie Sigmund, non respiravo più... comunque bel libro.
Prefazione a cura di Dalì
Interpretare i sogni
Di seguito, tramite il racconto di sogni avuti da pazienti reali il dottor Freud esporrà le proprie considerazioni:
Ero in mezzo ad una valle, nella penombra, quando un rumore in lontananza attira la mia attenzione: sul fianco della montagna si apre una galleria dal quale fuoriesce a grande velocità una locomotiva che mi viene addosso investendomi. Dopodiché mi sveglio.
Sto correndo per una città che non conosco inseguendo una figura di sesso femminile. Corro per ore, giorni, mesi ma quando le arrivo a qualche centimetro e sto per ghermirla immancabilmente mi sveglio
Sono dentro una scatola. Dentro questa scatola c'è una scatola che, se aperta, mi mostra me stesso dentro una scatola che guarda dentro ad una scatola. Diciamo che è complicato.
Nel mio sogno mi trovo in un locale chiamato "Pink Pig" e attorniato da decine di maschi unti e sudati mi accingo a succhiargli il cazzo uno per uno, senza lasciarne indietro neanche uno.
Postfazione a cura di Carl Gustav Jung
Oh, vabbé, dai, ti perdono, sai che ti amo perché ti piace il cazzo, dai, baciami scemo.