Nonsource:Guida all'interpretazione dei sogni a cura del dottor Sigmund Freud

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Paziente : Dottore, ma è sicuro?
Sigmund Freud : Sì, ora va e scopati tua madre.


La Nonciclopedia editore presenta in esclusiva la


GUIDA ALL'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI


a cura del dottor Sigmund Freud


il trattato che vi insegnerà che, sì, i sogni son desideri, ma non quelli che vi aspettate voi.

Prefazione a cura di Carl Gustav Jung

Sigmund Freud è fondamentalmente un ciarlatano, stupido, imbecille con tendenze omosessuali. Hai capito Frocio? Lo so che mi stai leggendo, quindi sappi che ho buttato via tutte le nostre foto e rottamato il tandem, sai perché? Perché sei un frocio, vaffanculo.

Prefazione a cura di Anna O.

SÌ SIGMUND BRAVO BRAVO, SÌ FAI IL CAZZO CHE VUOI MENTRE STO MALE, ADESSO GRIDO FINO A QUANDO NON TI ROMPO LE ORECCHIE "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH" ODDIO, NON RESPIRO PIÙ SIGMUND PASSAMI UN SACCHETTO DI CARTA TI PREGO AAAAAAAH UUUUUUUF AAAAAAAAH UUUUUUF AAAAAAAH UUUUUF.

Grazie Sigmund, non respiravo più... comunque bel libro.

Prefazione a cura di Dalì

Minchia sto a calarmi la psicoanalisi, che roba.

Interpretare i sogni

Di seguito, tramite il racconto di sogni avuti da pazienti reali il dottor Freud esporrà le proprie considerazioni:

Ero in mezzo ad una valle, nella penombra, quando un rumore in lontananza attira la mia attenzione: sul fianco della montagna si apre una galleria dal quale fuoriesce a grande velocità una locomotiva che mi viene addosso investendomi. Dopodiché mi sveglio.


« La montagna rappresenta te stesso e il corpo che vorresti avere: marmoreo e imponente. Il fatto che tutto questo sia nella penombra dimostra che tu sei consapevole di non avere questo corpo e che quindi si tratta di una mistificazione della realtà. La galleria invece non è altri che il tuo ano e il treno la metafora onirica di un pene che percorre il tuo intestino retto, in parole povere ti piace il cazzo. »


Sto correndo per una città che non conosco inseguendo una figura di sesso femminile. Corro per ore, giorni, mesi ma quando le arrivo a qualche centimetro e sto per ghermirla immancabilmente mi sveglio


« La donna in questione altri non è che tua madre e ti svegli perché ti rendi conto che la stai inseguendo per stuprarla. Questo ti identifica come l'ennesimo pervertito che soffre del complesso d'Edipo.
E ti piace il cazzo. »


Sono dentro una scatola. Dentro questa scatola c'è una scatola che, se aperta, mi mostra me stesso dentro una scatola che guarda dentro ad una scatola. Diciamo che è complicato.


« Il tuo io, superio e inconscio combattono gli uni contro gli altri in un'epica battaglia per decidere chi di loro dovrà darti un'importante notizia: ti piace il cazzo. »


Nel mio sogno mi trovo in un locale chiamato "Glory Hole" e attorniato da decine di maschi unti e sudati mi accingo a succhiargli il cazzo uno per uno con tanto di scarpetta con la lingua.


« ... »
« ... »
« ...scusa, non ho capito. »

Postfazione a cura di Carl Gustav Jung

Oh, vabbé, dai, ti perdono, sai che ti amo perché ti piace il cazzo, dai, baciami scemo.

Postfazione a cura di Adolf Hilter

« Ebreo e pure frocio? Aaaah, musica per le mie orecchie. »

Voci correlate

Questo è un libro di squallidità, uno di quelli un po' meno illeggibili della media.
È stato miracolato come tale il giorno 29 novembre 2015 col 40% di voti (su 10).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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