Nonnotizie:Intervista al Ministro della Povertà

Versione del 30 ago 2017 alle 10:39 di Wedhro (rosica | curriculum) (sposto il solito contributo di cronaca messo in una voce di politica, opera del sig. 37.177.6.142 - impareranno mai?)
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30 agosto 2017


Il ministro mentre ricorre ai suoi poteri telepatici per convincerci a non pubblicare l'intervista.

Come tutte le cose, anche la povertà ha il suo lato positivo: per esempio crea tanti posti di lavoro per quelli che si occupano di mantenerla esistente quanto basta; non troppa, non troppo poca. E sia mai che scompaia! Dove lo trovano altrimenti un altro stipendio tutti i paraculo del ministero della povertà?

Come ogni ministero che si rispetti, anche questo ha il suo bel ministro, e pure con il portafoglio - ma vuoto: e non certo in favore dei poveri; nel 2017 è in carica il Ministro "Poretti", che per adempiere agli scopi preposti proclama con entusiasmo l'introduzione del Reddito di Reclusione. Da gennaio 2018. Forse. Se i poveri fanno i bravi.

Abbiamo approfittato dell'annuncio per intervistarlo.


Nonciclopedia: Ministro Poretti, parliamo del Reddito di Reclusione; annunciando a fine agosto 2017 che da gennaio 2018 ci sarà questo strumento a favore dei poveri... ah ah! ah! ah! bellissima!!!.. - ci scusi... - dicevamo, con tutto questo margine di tempo, con tutto questo preavviso... non c'è il rischio che qualche povero si organizzi, che riesca ad arrivare vivo fino a gennaio... e si becchi così veramente i soldi?

Ministro Poretti: «Guardi, non siamo nati ieri... stia tranquillo che i requisiti per accedere ai soldi sono talmente stringenti che ne avranno diritto quasi solo i morti, che - guarda caso - non avranno modo di presentare domanda... »

Ah ecco, volevamo ben dire... quindi avete già calcolato il numero di poveri che servirà nei tempi futuri, ne troppi ne troppo pochi: qualcuno diceva che rischiavamo di rimanere senza, per via di un numero eccessivo di suicidi e di espatriati, senza contare quelli che iniziando a delinquere - come Voi, del resto - sono usciti dalla condizione di povertà e non sono quindi più utili per essere schiavizzati, presi per il culo, usati come cavia, nonché additati quali utile esempio per gli ingenui.

«Eh, un colpo basso il vostro... mi ricorda i miei bei tempi degli inizi... il mio primo raggiro, i primi voti di scambio... ah! Gioventù gioventù! Potessi di nuovo darti del Tu! ... comunque, certamente teniamo ben sotto controllo il numero dei poveri, il nostro motto è chiaro: ne troppi, ne troppo pochi... e infatti abbiamo provveduto ad importarne anche dall'estero, pur di far fronte al fabbisogno.»

E avete fatto un ottimo lavoro: mai visto schiavi imbarcarsi verso la terra della cattività, rischiando la vita, senza nemmeno il bisogno delle catene.. ma anzi pagando pure! Un'ultima domanda su un altro aspetto del Reddito di Reclusione: secondo alcuni l'importo erogato - poco meno di 500 euro - è pericolosamente alto, c'è il rischio che questi abbiano risorse per uscire dall'indigenza ed accampare diritti senza mendicare come opportuno; qual'è veramente la situazione?

«Beh, chiaramente i 500 euro sono un'esca... alla fine sono massimo 90 euro/mese a persona, con cui ci si può fare poco niente, anche perché per averli costringiamo la gente a tutta una serie di attività - utili a foraggiare tanti nostri amici comuni - quali corsi di formazione a ciclo continuo (che non porteranno mai a proficua assunzione), vaccinazioni e scuola a tempo pieno e tutto l'anno per i figli, volontariato in strada per la moglie, digiuno nel deserto, tutte cose che alla fine tolgono quel margine di libertà pericolosamente creato dai pochissimi soldi che prenderanno; mi permettano del resto di farvi notare che non l'abbiamo chiamato Reddito di Reclusione mica per caso...»

Eh eh eh! Vecchio marpione!

«Non mi lusingate... faccio solo il mio dovere, ma certo sì: mi viene bene!»