Nonnotizie:È scoppiata la seconda battaglia del grano: differenze tra le versioni
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3 giugno 2014
Dopo aver dimostrato l'esistenza delle scie chimiche, la validità del Metodo Vannoni e che le sirene (non quelle delle ambulanze) vivono in fondo al mare, il M5S si lancia in una vera e propria crociata contro le contaminazioni esotiche della pastasciutta: gli estremisti islamici, con le loro subdole manovre, si starebbero infiltrando nel mondo occidentale attraverso rigatoni, fusilli, malloreddus e mezze penne rigate. Come? Con l'aggiunta truffaldina di grano saraceno, il cereale più maomettano dell'universo.
Il piano è semplice e preciso: le orde afro-asiatiche che infestano il Bel Paese si introducono nottetempo negli stabilimenti Barilla®, De Cecco®, Agnesi® e Voiello®, senza trascurare le marche più scrause, mescolando agli impasti di partenza il temibile cereale straniero che, come tutti sanno, ha la mezzaluna tatuata sul petto, porta la barba lunga ed è cattivo cattivo cattivo. La cosa più brutta è che il grano saraceno ha da sempre il pallino di voler convertire il grano infedele ad ogni costo.
La scoperta si deve al deputato pentastellato Filippo Gallinella, il quale si è avvalso della collaborazione investigativa dell'ispettore Gadget e del proverbiale fiuto di Pluto, prestatogli per l'occasione da Topolino, di cui è ottimo amico. A quel punto la preoccupazione principale di Gallinella era che tutti venissero a conoscenza dell'ennesima minaccia extracomunitaria nel più breve tempo possibile. Ecco quindi l'immediata interrogazione parlamentare, in cui la dura[trattandosi di grano...] verità emerge in tutta la sua cupa drammaticità:
Il popolo dello Stivale si domanda: ma i saraceni non li avevamo già sconfitti? E chi diavolo è tale deputato di cognome Turco che ha firmato il documento, sarà colluso? Dovremo ripiegare sugli spaghetti cinesi? O su quelli giapponesi? O dovremo reimparare a farli in casa? E ancora: perché in tutto questo tempo nessuno ha mai pensato ai bucatini? Ma soprattutto: pensiamo davvero di conoscere bene la nostra lingua? In attesa di risposte certe, non resta che tenersi pronti per combattere l'ennesima Battaglia del grano.