L'ora illegale è un'unità di misura del tempo ottenuta con metodi fraudolenti per fini di lucro. Esattamente come l'ora solare, l'ora legale e l'ora polare essa misura un lasso di tempo pari a 60 minuti primi, pari a 3600 minuti secondi: infatti, se Tizio conta da 1 a 3600 ci impiega un'ora esatta. La differenza sta nel fatto che l'ora illegale è priva del bollino SIAE, viene calcolata in nero e ceduta a terzi senza fattura, ha il permesso di soggiorno scaduto, ma soprattutto può rendere la fedina penale più lurida delle mutande di un punkabbestia.

Chi viene colto in possesso di una o più ore illegali, o frazioni di esse, incorre nel reato di cronometrazione mendace, punibile con una scudisciata sulle natiche o con un'ammenda di 600 casse di birra, ma dipende dall'umore del magistrato di turno.

Tutto quello che si sa sull'ora illegale si deve agli studi dello scienziato Decimo di Secondo, che spese tutta la sua vita a identificare le cause e gli effetti dell'ora illegale, guadagnandosi una posizione di preminenza nel dimenticatoio.