Nonbooks:Diventare un imperatore azteco

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Se seguirai i consigli di questo mini-manuale, potresti essere tu al posto del figurino a sinistra!

Diventare un imperatore azteco

Il gran capo in Aztechia è l’Imperatore. Fin qui nessun dubbio. Spero. La tradizione azteca impone che l’Imperatore sia scelto dagli stessi dei; sfortunatamente, ogni volta che i sacerdoti hanno provato a consultarsi con loro l’unica ripetitiva risposta è stata uno stentoreo: “Spiacente, l’utente chiamato non è raggiungibile, la preghiamo di riprovare più tardi.” Che ciò dipenda dalla lontananza dell’apparecchio in questione o dal fatto che una divinità si stanchi non poco a sentire lo gne gne dei mortali, il risultato è che finiscono sempre per fare tutto i sacerdoti. Se stai leggendo questo paragrafo, capirai giustamente che così facendo gli dei hanno fatto il tuo gioco, per cui, una volta diventato imperatore, non dimenticarti di venerarli indicendo numerose sessioni di GST.

Fase 1: Creare la situazione propizia

A meno che l’Imperatore attuale non sia un vecchio decrepito, per goderti pienamente la carica sarebbe meglio eliminarlo in qualche modo. Sarebbe preferibile usare la Fantasia. Meglio quella in VHS, la custodia ha gli spigoli più duri e la videocassetta è più resistente agli urti; diventato imperatore potrai ancora guardare gli ippopotami ballerini.

Fase 2: Ingegnarsi

Una volta morto l'Imperatore, non farti assolutamente vedere in giro da nessuno, in questo modo in poco tempo verrai dimenticato. Dopotutto chi si ricorderebbe di un essere insignificante quanto te? Superato il grandioso funerale, i sacerdoti si rinchiuderanno in un tempio apposito, con su scritto: SUCCESSIONE IN CORSO... In realtà si tratterà semplicemente di un'orgia durante la quale ridurranno al silenzio a forza di libidine vecchie amiche, amici e pargoli del neodefunto imperatore, sicurissimi (e non a torto) di farla franca. A questo punto intervieni tu: prendi uno scalpello, vai nel tempio di Huitzilopochtli e comincia a sovrascrivere il tuo nome alle sacre iscrizioni. La mattina seguente l’Alto Sacerdote, palesemente soddisfatto, entrerà nel tempio e vedrà gli scarabocchi. A quel punto pur di evitare un Concilio VERO con i suoi compagni, s’inginocchierà e griderà al miracolo. Questa è una fase molto delicata, poiché potresti trovare altri rivali dotati di scalpello. Per prenderli in contropiede hai due alternative:

  1. Arrivare prima di tutti e ucciderli uno per uno.
  2. Arrivare dopo di tutti e cancellare i loro scarabocchi.

Fase 3: La cerimonia d’investitura

A questo punto dovresti quasi esserci. I sacerdoti ti laveranno, ripuliranno, rivestiranno e adorneranno la tua testa di piume colorate. Se tutto ciò non avviene in quest’ordine, preparati al peggio, perché significa che ti hanno scoperto. Peggio per te. Altrimenti dovrai comunque fare attenzione a eliminare tutti i generali amici del vecchio imperatore PRIMA del pranzo cerimoniale, onde evitare avvelenamenti e/o attentati.

Fase 4: Spassarsela

Ci sei riuscito! Sei un imperatore azteco! Per farti evitare di perdere quanto appena guadagnato, di seguito alcune delle responsabilità assunte da questo umile individuo che sarà venerato per il resto della sua povera vita come un misero semi-dio:

  1. Scongiurare la minaccia dei sindacalisti (rappresentanti delle colonie secondo cui sarebbe ingiusto pagare un equivalente del costo della Guerra del Vietnam al giorno ad un paio di sacerdoti viziati e a te; notoriamente è solo invidia da comunisti, ignorali e aumenta le tasse).
  2. Indire frequentissime sessioni di GST e trovare un numero sufficiente di concorrenti (puoi farlo fare anche ai sacerdoti, ma è così divertente...).
  3. Fare attenzione nel caso arrivino i tuoi fratelli maggiori, cioè gli dei (che si sappia finora non è mai accaduto, ma non si sa mai. E non farti raggirare da qualche impostore come ha fatto Montezuma).
  4. Ricorda al popolo che tutti i cittadini dell’Aztechia sono liberi, ma ricorda a te stesso che sei TU l’unico cittadino dell’Aztechia.

Finite le responsabilità ecco i minimi e trascurabili privilegi:

  1. Potere illimitato su cose e persone
  2. Un palazzo da far invidia a Luigi XIV
  3. Una quantità di ricchezze equivalenti a poco meno del deposito di Paperon de Paperoni (si può sempre rimediare: datti da fare, no?)
  4. La possibilità di aumentare tasse, ma non quella di abbassarle (eh, non si può mica avere tutto!).
  5. Il divieto di partecipazione alle GST (nessuno se n’è mai lamentato...).
  6. La possibilità di scegliere quali e quante/i donne e ragazzi si desidera senza ripercussioni matrimoniali (l’imperatore, notoriamente maschio, non ha una moglie, ma solo uno stuolo di concubine e/o concubini).
  7. La capacità di affibbiare qualsiasi errore nella gestione socio-cultu-eco-mito-bizo-trico-nomica dell’Aztechia ad una cattiva condotta di province e sindacati (tanto, bene o male, si lamenteranno lo stesso).
  8. La capacità di evitare di decidere in merito ad una questione di amministrazione, riversandola sui sacerdoti. (Non c’è bisogno di preoccuparsi, il responso dei sacerdoti sarà sempre: “Gli dei reclamano altri sacrifici.” Accontentali e saranno tutti felici).