Nonbooks:Diventare un imperatore azteco

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Se seguirai i consigli di questo manuale, potresti essere tu al posto del figurino a sinistra!

Il gran capo in Aztechia è l’Imperatore. Fin qui nessun dubbio. Spero. Le leggi azteche tuttavia non impongono nessuna restrizione di stirpe per l'elezione dei candidati. In parole povere perfino il più idiota rozzo villico dietro l'angolo potrebbe essere scelto. Potrebbe. Se però ci tieni davvero, ti consigliamo caldamente la lettura di questo manuale.

Introduzione

La tradizione azteca impone che l’Imperatore sia scelto dagli stessi dei; sfortunatamente, ogni volta che i sacerdoti hanno provato a consultarsi con loro l’unica ripetitiva e stentorea risposta è stata sempre una sola:

« Spiacente, l’utente chiamato non è raggiungibile, la preghiamo di riprovare più tardi. »

Che ciò dipenda dalla lontananza dell’apparecchio in questione o dal fatto che una divinità si stanchi non poco a sentire lo gne gne dei mortali, il risultato è che finiscono sempre per fare tutto i sacerdoti. Se stai leggendo questo paragrafo, capirai giustamente che così facendo gli dei hanno fatto il tuo gioco, per cui, una volta diventato imperatore, non dimenticarti di venerarli adeguatamente indicendo numerose sessioni di GST[1].


E ora, veniamo al succo della questione:

Fase 1: Creare la situazione propizia

A meno che l’Imperatore attuale non sia un vecchio decrepito, per goderti pienamente la carica sarebbe meglio eliminarlo in qualche modo. Sarebbe preferibile usare la Fantasia. Meglio quella in VHS, la custodia ha gli spigoli più duri e la videocassetta è più resistente agli urti; diventato imperatore potrai ancora guardare gli ippopotami ballerini. Differentemente puoi sempre ricorre alla classica scusa dell'Eresia: affermando che l'Imperatore non sacrifichi cittadini a sufficienza, il malcapitato sarà condannato ad un lento e doloroso linciaggio da parte degli stessi cittadini di cui sopra.[2]

Fase 2: Ingegnarsi

Una volta morto l'Imperatore, non farti assolutamente vedere in giro da nessuno, in questo modo in poco tempo verrai dimenticato. Dopotutto ci sono tre quadrilioni di persone solo a Tenochtitlàn, chi si ricorderebbe di un esserino insignificante quanto te? Superato il grandioso funerale, i sacerdoti si rinchiuderanno in un Tempio apposito per il Concilio, con su scritto:

SUCCESSIONE IN CORSO...
Gli dei ti hanno portato dove sei, non dimenticarti di loro. Ricorda: una mano lava l'altra...[3]

In realtà si tratterà semplicemente di un'orgia, durante la quale ridurranno al silenzio a forza di libidine vecchie amiche, amici e pargoli del neodefunto imperatore, sicurissimi [4] di farla franca. A questo punto intervieni tu: prendi uno scalpello, vai nel tempio di Huitzilopochtli e comincia a sovrascrivere il tuo nome alle sacre iscrizioni. La mattina seguente l’Alto Sacerdote, palesemente soddisfatto, entrerà nel tempio e vedrà gli scarabocchi. A quel punto pur di evitare un Concilio VERO con i suoi compagni, s’inginocchierà e griderà al miracolo.

Questa è una fase molto delicata, poiché potresti trovare altri rivali dotati di scalpello. Per prenderli in contropiede hai due alternative:

  1. Arrivare prima di tutti e ucciderli uno per uno.
  2. Arrivare dopo di tutti e cancellare i loro scarabocchi.

Garantito al 54% che ci sarà sempre qualcuno che arriverà dopo che te ne sarai andato. Ti conviene metterti il cuore in pace[5] e accamparti nei dintorni con una comoda cerbottana stereoscopica a dardi avvelenati, compresa nel fascicolo.[6]

Fase 3: L'entrata in scena

Momento delicatissimo: dovrete fare il vostro ingresso trionfale subito dopo il responso dei sacerdoti e più in grande organizzerete la cosa, meglio sarà per voi. Ricopritevi di serpenti, di paglia, datevi fuoco, roteate gli occhi, più fracasso farete, maggiori saranno le probabilità di essere considerati un Prescelto dagli Dei®.

Fase 4: La cerimonia d’investitura

A questo punto dovresti quasi esserci. I sacerdoti ti laveranno, ripuliranno, rivestiranno e adorneranno la tua testa di piume colorate. Se tutto ciò non avviene in quest’ordine, preparati al peggio, perché significa che ti hanno scoperto. Peggio per te. Altrimenti dovrai comunque fare attenzione a eliminare tutti i generali amici del vecchio imperatore PRIMA del pranzo cerimoniale, onde evitare avvelenamenti e/o attentati. Non dimenticarti però di indire il banchetto in questione, altrimenti i sacerdoti ti prenderanno per spilorcio. Secondo tradizione, la festività-trattino-orgia prolungata dovrà durare come minimo due mesi.

I tuoi ossequiosi schiavi ti forniranno di un comodo palazzo con vista sul Mondo, accessoriato con alcune modestissime infrastrutture per l'accumulo della pecunia imperiale.

Fase 5: Spassarsela

Ci sei riuscito! Sei un imperatore azteco! Per farti evitare di perdere quanto appena guadagnato, di seguito alcune delle responsabilità assunte da questo umile individuo che sarà venerato per il resto della sua povera vita come un misero semi-dio:

  1. Scongiurare la minaccia dei sindacalisti (rappresentanti delle colonie secondo cui sarebbe ingiusto pagare un equivalente del costo della Guerra del Vietnam al giorno ad un paio di sacerdoti viziati e a te; notoriamente è solo invidia da comunisti, ignorali e aumenta le tasse).
  2. Indire frequentissime sessioni di GST e trovare un numero sufficiente di concorrenti (puoi farlo fare anche ai sacerdoti, ma è così divertente...).
  3. Fare attenzione nel caso arrivino i tuoi fratelli maggiori, cioè gli dei (che si sappia finora non è mai accaduto, ma non si sa mai. E non farti raggirare da qualche impostore come ha fatto Montezuma).
  4. Ricorda al popolo che tutti i cittadini dell’Aztechia sono liberi, ma ricorda a te stesso che sei TU l’unico vero cittadino dell’Aztechia™.

Vantaggi

Finite le responsabilità ecco i minimi e trascurabili privilegi:

  1. Potere illimitato su cose e persone
  2. Un palazzo da far invidia a Luigi XIV
  3. Una quantità di ricchezze equivalenti a poco meno del deposito di Paperon de Paperoni(si può sempre rimediare: datti da fare, no?)
  4. Nel prossimo numero: Come diventare un faraone egizio, nelle migliori edicole.
    La possibilità di aumentare tasse, ma non quella di abbassarle (eh, non si può mica avere tutto!).
  5. Il divieto di partecipazione alle GST (nessuno se n’è mai lamentato...).
  6. La possibilità di scegliere quali e quante/i donne e ragazzi si desidera senza ripercussioni matrimoniali (l’imperatore, notoriamente maschio, non ha una moglie, ma solo uno stuolo di concubine e/o concubini).
  7. La capacità di affibbiare qualsiasi errore nella gestione socio-cultu-eco-mito-bizo-trico-nomica dell’Aztechia ad una cattiva condotta di province e sindacati (tanto, bene o male, si lamenteranno lo stesso).
  8. La capacità di evitare di decidere in merito ad una questione di amministrazione, riversandola sui sacerdoti. (Non c’è bisogno di preoccuparsi, il responso dei sacerdoti sarà sempre: “Gli dei reclamano altri sacrifici.” Accontentali e saranno tutti felici).

Note

  1. ^ Lo sport nazionale, se non sai di cosa si parla, corri alla voce Aztechia
  2. ^ Attento però che questa portentosa tecnica non si ritorca contro di te medesimo.
  3. ^ Dal sangue.
  4. ^ e non a torto
  5. ^ Sempre che tu non l'abbia già impegnato presso qualche sacerdote.
  6. ^ Dardi compresi, veleno escluso.