Negazionismo dell'Olocausto

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« C'è chi dice no »
(Vasco Rossi, prima di dimenticarsi a cosa si stesse riferendo)
« C'hanno messo meno i tedeschi a infornare sei milioni di ebrei che tu a fare quattro pizze! »
(Qualcuno in una pizzeria prima di ricevere le suddette pizze in faccia)
Un negazionista colto a sua insaputa in un momento di relax.
NonNews

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Secondo la venerabile Treccazzi, il negazionismo dell'Olocausto è una corrente antistorica, antiscientifica (e pure antipatica) del revisionismo; per sapere cosa sia il revisionismo, basta andare dal meccanico.

Tale termine è stato inventato e utilizzato a lungo per indicare una corrente di pensiero[citazione necessaria] sviluppata e sostenuta da alcuni grossi nomi dell'intelligensija internazionale,tra cui David Icke, il mio salumiere e tuo cugino, i quali ritengono che lo sterminio degli ebrei da parte del glorioso stato nazionalsocialista non sia mai avvenuto.


Adolf Hitler

Adolf Hitler, il principale ideologo del nazionalsocialismo, non ha mai parlato di sterminio degli ebrei ma solo di "spazzare via il popolo giudeo". Ebbene, spazzare via significa solo ed esclusivamente dare una spazzata alle scarpe di ogni singolo ebreo per impedirgli di sposarsi, come comunemente e giustamente si crede ancor oggi. Effettivamente alcune foto d'epoca immortalano alti gerarchi nazisti, come Goering e Ribbentropp, mentre lucidano con foga le scarpe di soggetti chiaramente di razza giudea.

"Dobbiamo trattare questo popolo con i guanti bianchi" è un'altra frase attribuita al grande statista austriaco. Infatti poco dopo al battaglione Todenkopf delle SS Grossdeutschland, di stanza a Varsavia, fu assegnata una partita di guanti bianchi foderati di pelliccia. Con questo nuovo capo di vestiario e alcuni strumenti per i fuochi pirotecnici (Flak da 88 e 4000 machinepistolen) il Battaglione fece una grande festa in onore dei giudei nei pressi del ghetto di Varsavia.

Le cosiddette leggi speciali

Lo stato nazionalsocialista è stato sempre un passo avanti, alla ricerca di un progresso reale e non soltanto di facciata come purtroppo accade oggidì. Per questo motivo furono a più riprese promulgate delle leggi speciali, che solo erroneamente sono state considerate antiebraiche dagli studiosi comunisti. Prendiamo ad esempio la legge che disponeva l'immediato licenziamento dei professori universitari giudei. Ma insomma! Quei professori sempre chini sui libri, a studiare, a studiare. Via, all'aria aperta, a fare ginnastica oppure lunghe passeggiate nei boschi, finanche a visitare rinomate stazioni turistiche come Auschwitz, Treblinka, Mathausen.

Un'altra legge imponeva agli ebrei di portare cucita sugli abiti una stella gialla. Si trattava di un semplice abbellimento del capo di vestiario per cercare di compensare la naturale bruttezza del giudeo medio. Chi non vorrebbe avere delle stelline cucite sugli abiti!

I campi di sterminio

Una grossa menzogna artatamente diffusa dagli studiosi comunisti è quella che racconta dei campi di raccolta degli ebrei come se fossero stati degli enormi campi di sterminio. Ebbene è ormai certo che detti campi, al massimo, erano dei semplici campi di lavoro. Non c'è forse scritto su uno di essi "Arbeit macht frei"?

La frottola dei forni crematori presenti in alcuni di questi campi nasce da un equivoco. Detti forni erano semplici forni per la cottura del pane azzimo e gli ebrei, noti ghiottoni, non riuscivano ad aspettare il termine della cottura ma volevano a tutti i costi assaggiare il pane fragrante appena sfornato e si precipitavano così dentro i forni stessi.

Gli addetti alla panificazione, aitanti ma giusti guerrieri SS, cercavano in tutti i modi di scongiurare quel pericolo ma quelle cavallette disgustose sgusciavano da tutte le parti pur di poter mangiare subito quel pane. Molte SS, dopo aver visto le forti bruciature che gli ebrei si procuravano in questo modo insensato, piangevano disperati e chiamavano la mamma affinché li calmasse.

Si è anche detto che in alcuni campi erano presenti delle camere a gas. Niente di più falso. Si trattava per la precisione di camere di disinfestazione dai pidocchi. Tuttavia i pidocchi di cui parliamo erano alti circa come un uomo ed avevano buffi nomi tipo Levi, Moshe, Berlin e così via.

Test di massa su alcuni manichini piuttosto realistici.

Una ulteriore obiezione degli studiosi comunisti è relativa alle fotografie che riprendono montagne di cadaveri. Orbene, molte di queste foto sono biechi fotomontaggi orditi dalle democrazie plutocratiche mentre alcune si riferiscono non a cadaveri, bensì a manichini prodotti nei campi di lavoro, utilizzati per testare in incidenti simulati l'affidabilità e la sicurezza di autoblindo, panzer e camionette corazzate in dotazione alla Wehrmacht.

Il negazionismo estremo

Una fazione piuttosto combattiva del negazionismo, denominata Sergente Maggiore Hartman, ha cominciato ad esplorare una nuova pista interessante. L'ipotesi è che fossero gli ebrei gli aguzzini e le povere guardie SS i loro martiri. Infatti in alcuni cinegiornali dell'epoca si vedono chiaramente i biondi tedeschi al lavoro mentre gli haftlinge si sollazzano con le varie Inge e Gerltrude dell'epoca. Qualcuno di loro addirittura li apostrofa con un secco "Mangiakartoffeln!".

Infine ultimamente si è diffusa una corrente esoterica del negazionismo: il Negazionismo del negazionismo del negazionismo, che ha come scopo quello di negare coloro che negano il negazionismo. Si tratta di un classico caso di nidificazione che permette però un lavoro accurato sulle Home-page di tutti i siti nostalgici. Alcuni iniziati ai riti orfici bisbigliano dell'esistenza di un ancora più profondo Negazionismo del negazionismo del negazionismo del negazionismo del negazionismo, propugnatori della massima "negare sempre".

Da non confondersi con

Se alla domanda "ti congiungeresti carnalmente con me?" lei risponde NO, non si tratta di negazionismo ma semplicemente che non te la vuole dare, suona meno ampolloso ma è come stanno le cose e per questa circostanza esistono molti altri articoli ampiamente esaustivi.

Conclusioni

A fronte di cotanto studio, impegno e sudore della fronte, dobbiamo essere eternamente grati a questo manipolo di eroici studiosi che, a sprezzo del pericolo, guadagnandosi l'astio e il rancoroso vilipendio di tanti intellettuali panciafichisti, ha ricostruito la verità storica, grazie ad un certosino lavoro sulle fonti orali, olfattive, tattili ed anali.

Ora camerati, tutti pronti con il fez e l'alabarda spaziale? Bene, andiamo a visitare un certo Beniamino Levi Ginzburg, che gli apriamo il sederino[1].

Un raro esemplare di pitocchus judeus samaritani.

Voci correlate

Note

  1. ^ Aprire il sederino, nel linguaggio aulico dei negazionisti, significa "parlare" con una persona, conoscere le sue esperienze in merito alla shoah e registrarle su apposito nastro.