Marcello Dell'Utri: differenze tra le versioni

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Durante i governi Berlusconi è stato prima Ministro della "Famiglia", nel [[1994]], e poi Ministro dell'"Ambiente", dal [[2001]] al [[2006]]. Insieme a [[Cesare Previti]], altro fidatissimo scudiero del Cavaliere, è stato autore della legge 156/2004 denominata Previti-Dell'Utri che regolamenta le "quote sporche", ossia quanti [[mafia|mafiosi]], per obbligo, devono essere candidati da ciascun partito.
Durante i governi Berlusconi è stato prima Ministro della "Famiglia", nel [[1994]], e poi Ministro dell'"Ambiente", dal [[2001]] al [[2006]]. Insieme a [[Cesare Previti]], altro fidatissimo scudiero del Cavaliere, è stato autore della legge 156/2004 denominata Previti-Dell'Utri che regolamenta le "quote sporche", ossia quanti [[mafia|mafiosi]], per obbligo, devono essere candidati da ciascun partito.


==Vita e reati==
==Vita==
[[immagine:dellutri.jpg|thumb|right|200px|Dell'Utri con due suoi tipici elettori]]
[[immagine:dellutri.jpg|thumb|right|200px|Dell'Utri con due suoi tipici elettori]]
Come già detto, nacque a Palemmo in una famigghia di gente pebbene. L'educazione del picciotto proseguì al [[liceo classico]] locale, che spazzò via ogni residuo di onestà dal suo animo e gli conferì quei modi affabili e forbiti che tanto servono al moderno uomo d'onore. Ma in una città come Palermo, così ricca di giovani promettenti, per lui non c'era spazio per emergere, così decise di tentare la fortuna a [[Milano]], dove si iscrisse all'[[università]] per studiare [[legge]] (per la serie: "conosci il tuo nemico"). Qui conobbe un ragazzo del posto, di piccola statura ma grande ambizione, di cui divenne subito amico inseparabile. Il giovane lombardo era [[Silvio Berlusconi]] (per la serie: "Dio li fa e poi li accoppia"). Dopo la laurea, ottenuta da entrambi con il massimo dei voti (relatore prof. Gaetano Badalamenti), Marcello andò a dirigere un gruppo sportivo legato all'[[Opus Dei]]. Tale gruppo sportivo vinse diversi trofei, ma sulle vittorie gravano alcune ombre, come le proteste da parte di gruppi rivali per arbitraggi troppo favorevoli e direttori di gara rinchiusi negli spogliatoi. Ad ogni modo, l'esperienza servì a Dell'Utri per fare nuove conoscenze nell'ambito della [[Chiesa Cattolica]], che fanno sempre comodo. Terminata la fruttifera stagione sportiva, le vite di Marcello e Silvio tornarono a incrociarsi. Infatti Silvio, che nel frattempo aveva intrapreso l'attività di costruttore edile, assunse Marcello come suo collaboratore. L'attività principale di quest'ultimo (si sa come vanno certe cose) era facilitare la vincita degli appalti da parte di Silvio, ammorbidendo le autorità competenti con regali (principalmente teste di cavallo mozzate). Per la gestione della scuderia dalla quale i cavalli provenivano, si avvalse della collaborazione di un autentico guru nel campo della decapitazione equina, Vittorio Mangano. Per una coincidenza del tutto casuale, costui si rivelò un boss di [[Cosa Nostra]] latitante e venne arrestato. Dopo questo spiacevole incidente la magistratura giacobina e bolscevica iniziò a indagare sul passato di Silvio e Marcello. Così i due si accorsero di vivere in un paese che penalizzava e perseguitava le persone di talento, e decisero di cambiarlo con la forza dei loro sogni. Silvio si candidò Presidente alla testa di un partito fondato dal fido Marcello. Il partito stravinse le elezioni, e l'Italia risorse a nuovi splendori.
Come già detto, nacque a Palemmo in una famigghia di gente pebbene. L'educazione del picciotto proseguì al [[liceo classico]] locale, che spazzò via ogni residuo di onestà dal suo animo e gli conferì quei modi affabili e forbiti che tanto servono al moderno uomo d'onore. Ma in una città come Palermo, così ricca di giovani promettenti, per lui non c'era spazio per emergere, così decise di tentare la fortuna a [[Milano]], dove si iscrisse all'[[università]] per studiare [[legge]] (per la serie: "conosci il tuo nemico"). Qui conobbe un ragazzo del posto, di piccola statura ma grande ambizione, di cui divenne subito amico inseparabile. Il giovane lombardo era [[Silvio Berlusconi]] (per la serie: "Dio li fa e poi li accoppia"). Dopo la laurea, ottenuta da entrambi con il massimo dei voti (relatore prof. Gaetano Badalamenti), Marcello andò a dirigere un gruppo sportivo legato all'[[Opus Dei]]. Tale gruppo sportivo vinse diversi trofei, ma sulle vittorie gravano alcune ombre, come le proteste da parte di gruppi rivali per arbitraggi troppo favorevoli e direttori di gara rinchiusi negli spogliatoi. Ad ogni modo, l'esperienza servì a Dell'Utri per fare nuove conoscenze nell'ambito della [[Chiesa Cattolica]], che fanno sempre comodo. Terminata la fruttifera stagione sportiva, le vite di Marcello e Silvio tornarono a incrociarsi. Infatti Silvio, che nel frattempo aveva intrapreso l'attività di costruttore edile, assunse Marcello come suo collaboratore. L'attività principale di quest'ultimo (si sa come vanno certe cose) era facilitare la vincita degli appalti da parte di Silvio, ammorbidendo le autorità competenti con regali (principalmente teste di cavallo mozzate). Per la gestione della scuderia dalla quale i cavalli provenivano, si avvalse della collaborazione di un autentico guru nel campo della decapitazione equina, Vittorio Mangano. Per una coincidenza del tutto casuale, costui si rivelò un boss di [[Cosa Nostra]] latitante e venne arrestato. Dopo questo spiacevole incidente la magistratura giacobina e bolscevica iniziò a indagare sul passato di Silvio e Marcello. Così i due si accorsero di vivere in un paese che penalizzava e perseguitava le persone di talento, e decisero di cambiarlo con la forza dei loro sogni. Silvio si candidò Presidente alla testa di un partito fondato dal fido Marcello. Il partito stravinse le elezioni, e l'Italia risorse a nuovi splendori.


==Oggi==
==Oggi==

Versione delle 15:53, 19 mar 2008

Template:Mafia


NOTA: Sembra incredibile, ma le citazioni riportate qui sotto non sono inventate, sono vere!
« Mi processano solo perchè sono mafioso... ehm... volevo dire perchè sono siciliano »
(Marcello Dell'Utri)
« La mafia non esiste. Non è che tu vai in un posto, bussi e chiedi «È qui la mafia?». Non ha un direttore generale. La mafia è uno stato d'animo »
(Marcello Dell'Utri)


Marcello Dell'Utri (Palermo, 11 settembre 1941) è, ufficialmente, un politico italiano di Forza Italia. Ufficiosamente... beh, che ve lo dico affà. C'è il template sopra, si capisce, no?

Durante i governi Berlusconi è stato prima Ministro della "Famiglia", nel 1994, e poi Ministro dell'"Ambiente", dal 2001 al 2006. Insieme a Cesare Previti, altro fidatissimo scudiero del Cavaliere, è stato autore della legge 156/2004 denominata Previti-Dell'Utri che regolamenta le "quote sporche", ossia quanti mafiosi, per obbligo, devono essere candidati da ciascun partito.

Vita

Dell'Utri con due suoi tipici elettori

Come già detto, nacque a Palemmo in una famigghia di gente pebbene. L'educazione del picciotto proseguì al liceo classico locale, che spazzò via ogni residuo di onestà dal suo animo e gli conferì quei modi affabili e forbiti che tanto servono al moderno uomo d'onore. Ma in una città come Palermo, così ricca di giovani promettenti, per lui non c'era spazio per emergere, così decise di tentare la fortuna a Milano, dove si iscrisse all'università per studiare legge (per la serie: "conosci il tuo nemico"). Qui conobbe un ragazzo del posto, di piccola statura ma grande ambizione, di cui divenne subito amico inseparabile. Il giovane lombardo era Silvio Berlusconi (per la serie: "Dio li fa e poi li accoppia"). Dopo la laurea, ottenuta da entrambi con il massimo dei voti (relatore prof. Gaetano Badalamenti), Marcello andò a dirigere un gruppo sportivo legato all'Opus Dei. Tale gruppo sportivo vinse diversi trofei, ma sulle vittorie gravano alcune ombre, come le proteste da parte di gruppi rivali per arbitraggi troppo favorevoli e direttori di gara rinchiusi negli spogliatoi. Ad ogni modo, l'esperienza servì a Dell'Utri per fare nuove conoscenze nell'ambito della Chiesa Cattolica, che fanno sempre comodo. Terminata la fruttifera stagione sportiva, le vite di Marcello e Silvio tornarono a incrociarsi. Infatti Silvio, che nel frattempo aveva intrapreso l'attività di costruttore edile, assunse Marcello come suo collaboratore. L'attività principale di quest'ultimo (si sa come vanno certe cose) era facilitare la vincita degli appalti da parte di Silvio, ammorbidendo le autorità competenti con regali (principalmente teste di cavallo mozzate). Per la gestione della scuderia dalla quale i cavalli provenivano, si avvalse della collaborazione di un autentico guru nel campo della decapitazione equina, Vittorio Mangano. Per una coincidenza del tutto casuale, costui si rivelò un boss di Cosa Nostra latitante e venne arrestato. Dopo questo spiacevole incidente la magistratura giacobina e bolscevica iniziò a indagare sul passato di Silvio e Marcello. Così i due si accorsero di vivere in un paese che penalizzava e perseguitava le persone di talento, e decisero di cambiarlo con la forza dei loro sogni. Silvio si candidò Presidente alla testa di un partito fondato dal fido Marcello. Il partito stravinse le elezioni, e l'Italia risorse a nuovi splendori.

Oggi

Attualmente Marcello Dell'Utri è inserito nel neonato Popolo delle Libertà, e gira le città, bussando a ogni porta per convincere la gente a votare Berlusconi.

Curiosità

  • Il comune di Corleone gli ha recentemente intitolato una piazza, all'incrocio tra via Bagarella e corso Riina.
  • Dell'Utri è un accanito collezionista di documenti storici. Tra i pezzi più rari vi sono pizzini autografi di varie epoche: oltre ai più comuni Provenzano, Brusca e Greco, possiede degli autentici Bontate, Inzerillo e Gambino, nonchè un quasi introvabile pezzo anonimo, datato 1861 e attribuito a un capobastone di Acitrezza.

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