Ispettore Ginko

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Origini

Il giovanissimo ginko mentre discute amichevolmente col suo datore di lavoro.

L'Ispettore Ginko (alias Enrico Papi) nasce ad Orgosolo in data ignota, mentre la madre era in giro a Napoli per compere. Da bambino viene iscritto ad un ghetto del suo paese, dove conosce un altro bimbo di nome Arturo, con il quale stringe una fortissima amicizia e con il quale condivide la sua passione per le collezioni di farfalle e il gelato al ribes. Dopo un brutto litigio, dovuto ad una divergenza di opinioni sul fatto che Jig Robot D'acciaio fosse in realtà di Ottone, i due prendono strade separate. Arturo, diverrà un noto criminale conosciuto dapprima con l'aneddoto: "Arturo dal fegato duro", terminologia della quale non conosciamo la natura, per poi prendere il nome di "Diabolik", proprio per la sua indomabile indole diabolica nel calpestare le piante appena comprate della vicina di casa.

File:Giovane madre.jpg
La mamma di Ginko in tarda età.

Carriera

Si iscrive al concorso di polizia all'età matura di 9 anni e mezzo, dopo anni di insistenze da parte dello zio Maurizio Costanzo, vincendolo grazie alla raccomandazione di suo zio stesso. Da subito viene mandato a svolgere compiti importanti, tra i quali controllare la regolarità dell'esercizio di nettezza urbana presso una delle tante lussuose zone di periferia romane , dove ha occasione di stringere amicizia con il P.R Enzo Salvi.

Ginko nella sua forma migliore che arresta Diabolik mascherato da George Clooney.

Lo scontro con Diabolik

Diabolik travestito da un tizio sveglio che sequestra la nuova lamborghini dell'ispettore.
Le classiche manette utilizzate per l'arresto di Eva Kant.

Accidentalmente avvista un demente travestito con una calzamaglia da attore omosessuale nera mentre rovista in un cassonetto alla ricerca dell'ultima uscita di Vanity Fair, e ne riconosce il suo nemico/amico Arturo. Da quel momento inizia per lui una lotta cruenta per la difesa della giustizia, il quale lo vedrà eternamente come lo sfigato di turno che non riuscirà mai ad acchiappare il suo nemico, cosa della quale lui ovviamente va fiero.