Gina Lollobrigida

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La grande vedette e attrice Gina Lollobrigida – in arte e sui rotocalchi dell’epoca post-mediovale Lollo – è rimasta nell’immaginario collettivo come un simbolo di bellezza femminile per gran parte dell’emisfero occidentale del pianeta.

La vita

Nata dalla spuma del mare come Venere, la nostra italica divinità di destreggiò fin da subito con i concorsi di bellezza e le selezioni per il cinema, facendo gli occhi dolci ai produttori e mostrando le gambe ogni due per quattro.

Il cinema, da poco inventato per opera degli eclettici gemelli Lumière, la fagocitò immediatamente e ne fece una star di prima grandezza, tanto che divenne un modello di riferimento per le giovani adolescenti dell’epoca e un mito per tutti gli uomini assatanati.

Mostro sacro del grande schermo, Lollo invase con la sua immagine le copertine dei maggiori e più spregiudicati settimanali – da Famiglia Cristiana a Grand Hotel – e impose il suo volto a generazioni di registi, che se la contesero a suon di bilioni.

Sex symbol durante la Guerra dei Mondi ed anche successivamente, nella lunga Era Democristiana, Gina fu la capostipite delle maggiorate fisiche e delle gambe da urlo, assieme all’altrettanto super bona Sofia Loren.

L’indubitabile bellezza del suo volto poté rivaleggiare soltanto con i delicati lineamenti ed il fascino degl’occhi di Cleopatra dei Tolomei, regina d’Egitto.

Ebbe un solo rimpianto, alla fine della sua lunga e trionfale carriera nel mondo della celluloide: quello di non aver mai lavorato accanto al grande attore sperimentale e caratterista Alvaro Vitali.

Nella vita intima, contrariamente alle aspettative, fu una donna molto castigata, tanto che i suoi numerosi ed occasionali amanti le affibbiarono lo scontato nomignolo di “Lollofrigida”.

Oggi la divina – ammesso che esista ancora in vita e che non sopravviva soltanto il suo ologramma – si dedica alle mostre fotografiche ed alle aste di beneficenza, in cui i suoi storici reggicalze (e le sue sensuali culotte d’epoca) vengono annunciati dal banditore come reliquie e venduti a prezzi superiori ad un De Chirico prima maniera, o ad un Alinari autentico.