Francesco Guccini

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Francesco Guccini è uno dei maggiori cantautori del pianeta Soviet. Non brilla per le capacità musicali (le musiche dei suoi dischi sono tutte uguali), ma è noto per i suoi testi, che parlano di politica o di argomenti vari, di solito incitando i giovani al comunismo o al suicidio, a seconda dei casi.

Biografia

Nato in una famglia di alieni comunisti, sul pianeta soviet, che ha lasciato per espandere la rivoluzione negli altri paesi, specie in Svervegia. Inizia ad appassionarsi alla musica in tenerissima età: già a quattro anni aveva in mente il testo della locomotiva però non sapendo ancora scrivere ha aspettato i sei.

Il primo disco folk beat n 1 (con una copertina improbabile dove fuma allegramente un bel sigaro) raccoglie canzoni allegre che molti bimbi ascoltano e apprezzano come "il sociale e l'antisociale" e "noi non ci saremo".

I suoi concerti sul pianeta Soviet non sono stati documentati (anche se alcune vecchie foto lo ritraggono mentre al posto di suonare la chitarra beve un bel fiasco di vino (rosso) locale) ma in Italia ci ha regalato magnifici documentari come l'ellepì "fra la via Emilia e il west" con il fantastico intro: "aspettate un attimo che mi disseto". Nota la sua band musicale che lui medesimo non perde mai occasione di presentare. La sua canzone migliore, L'avvelenata, doveva inizialmente essere tradotta anche per il pianeta Soviet ma i traduttori si sono trovati impossibilitati perché molte delle parolacce presenti in quella canzone non esistono sul pianeta. Tuttavia da noi è stata molto apprezzata, ed è insegnata nelle scuole.