Phacochoerus africanus

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(Rimpallato da Facocero)
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Facocero

Il solito porcello
Classificazione scientifica
Regno Quello di Simba
Phylum Irsuto e poco curato
Famiglia Suinidi
Genere Bingo Bongo

Il facocero (nome d'arte del Phacochoerus africanus, facochèro su Wikipedia, fagòcito se messo davanti ad un secchio di sbobba) è un mammifero setoloso piuttosto unto della stessa famiglia del maiale porco domestico. La sua accentuata natura ribelle e la scarsa cura per l'igiene personale, se possibile peggiore del porco comune, non gli ha mai permesso di superare gli standard minimi sanitari per essere addomesticato dall'uomo, questo il motivo per cui al Conad non ci sono salami o prosciutti di facocero (ma al supermarket del bengalino sì).

Il facocero suole grufolare nelle savane e nelle boscaglie di quasi tutta l'Africa Sub-Sahariana, i cui abitanti potrebbero anche mangiarselo e non patire la fame.
Tuttavia, grazie al fatto che la popolazione è quasi esclusivamente musulmana e che lui tromba come il maiale che è, il numero dei facoceri non cala mai, nonostante i tentativi dei leoni di ridurlo, che invece musulmani non sono.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Phacochoerus africanus

Caratteristiche

Facocero saluta la famiglia con un rutto

Il facocero è il membro più selvaggio della famiglia dei suini, peggio persino del cuggino cinghiale, che già non scherza.

Il suo corpo è grosso e tozzo, ricoperto da una zozza pelliccia corta e irta che va dal marroncino sabbie mobili al nero pece a seconda della quantità di fango e melma rappresi. Possiede una cresta da moicano sul capo più o meno accentuata a seconda se si deve recare al più vicino rave party o se sta tornando a casa. La coda è corta e termina con un ciuffo di pelo impiegato nel riconoscere la direzione del vento, per evitare di respirare le proprie flautolenze, altrimenti debilitanti anche per il suo stesso fisico.

La mancanza delle minime basi di ortodonzia... odontoiatria... odontocomecazzosidice[1], il facocero ha sviluppato nel corso degli anni una dentatura tanto storta che al giorno d'oggi ben due paia di zanne traboccano dalle sua fauci, le quali lo aiutano tanto nelle intimidazioni quando a stappare le bottiglie di birra.

Nonostante la mole di una Fiat 127, il facocero[2] è svelto come il tizio che mi ha fregato la bicicletta due giorni fa, quel balordo. Infatti, anche se i maschi possono tranquillamente raggiungere i 150 kg di puro gusto suino, i loro muscoli permettono loro tanto di arare il terreno alla ricerca di cibo, quanto di ribaltare camionette stracariche di indigeni cacciatori di frodo.

Alimentazione

Il facocero ha gusti piuttosto popolari, è di bocca buona, non fa troppi complimenti e difficilmente si lamenta. La sua dieta spazia dalla frutta, alle radici, piante, insetti, carogne, fastfood, bevande alcoliche, immondizia, turisti di safari infortunati, carcasse in decomposizione fino al timballo in umido della nonna, che in un umano comune solitamente azzera l'appetito per i successivi tre giorni.

La sua brama di cibo lo spinge molto spesso nei territori occupati dall'uomo, dove sbrana cassonetti e il loro contenuto, e dove rilascia deiezioni difficili da aggirare dal traffico cittadino il giorno seguente.

Riproduzione

Il facocero si riproduce come qualunque altro mammifero: quando capita, rumorosamente, e ripreso dall'obiettivo di un qualche maniaco del National Zoophilic. L'operazione è però resa particolarmente insidiosa dal fatto che il dimorfismo sessuale della specie è praticamente nullo per via della grottesca bruttezza dell'animale, che rende impossibile distinguere i sessi; per questo motivo i facoceri sono i primi animali della Savana ad aver adottato una legislazione permissiva in fatto di coppie gay.

Impieghi comuni del facocero

Note

  1. ^ Considerato dove vive
  2. ^ Ma solo da sobrio