Era Democristiana

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
Versione del 18 dic 2006 alle 12:46 di Norodon Sianuk (rosica | curriculum)
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L’Era Democristiana ebbe inizio subito dopo la fine della terribile Guerra dei Mondi e fu caratterizzata, a livello planetario, dall’aspro confronto fra alieni Capitalisti e Alieni comunisti, che in seguito si risolse in favore dei primi.

A livello nazionale e peninsulare la nuova era vide l’affermarsi di una grande forza politica: l’inossidabile partito cattolico-integralista della Democrazia Cristiana, guidato dal carismatico e pio Alcide De Gasperi, fino ad allora in clandestinità per sfuggire ai Nazisti.

La storia

Agli albori dell’Era Democristiana l’Italia era ridotta ad uno spettrale cumulo di macerie dalle tipiche sfumature neo-realiste – ben rappresentate nei film dell’immenso Vittorio De Sica – in cui si aggiravano masse agricole prossime all’urbanizzazione, neo parlamentari dei comitati di liberazione nazionale, scugnizzi che correvano scalzi tutto il santo giorno, disoccupati che campavano con la “borsa nera”, impiegati statali e pensionati alla fame, piccolo borghesi inferociti e bonari parroci che li sostenevano elargendo santini e benedizioni.

Fortunatamente gli Americani – impietositi da queste scene di indigenza e desiderosi di assumere il controllo della sfortunata penisola – inviarono aiuti finanziari a pacchi e fu così che l’intraprendente Alcide poté ricostruire baracca e burattini, portando la Democrazia Cristiana ad assumere un potere incontrastato.

Mentre ciò accadeva in Italia, a livello internazionale si stabilì un triunvirato di potere formato dalla presidenza degli Stati Uniti d’America, dal Papa e dalla N.A.T.O., una simpatica organizzazione militare – quest’ultima – costituita in fretta e furia dopo la guerra, della quale faceva parte anche la nostra penisola.

L’unica grande forza di contrasto sulla superficie del pianeta era l’Unione Sovietica di Giuseppe Stalin, sponsorizzata dagli alieni comunisti e dotata di almeno 100.000 carri armati, che contrappose alla bellicosa N.A.T.O. l’alleanza militare del Patto di Varsavia.

Inutile dire che i capitalisti – anch’essi di origine aliena come i comunisti – guardavano invece con estrema simpatia alla N.A.T.O. …

In tale contesto si sviluppò la fertile Era Democristiana in Italia, portando a tutti noi il posto fisso, l’industria, l’appartamento, la televisione, il cinema e le pastarelle di domenica (naturalmente dopo la messa …), la Fiat seicento – ma anche la cinquecento per i più poveri ed il millecento(!) per i più abbienti – e poi televisori, frigoriferi, lavatrici, telefoni, plastica, brillantina Linetti e registratori Geloso, detersivi e vacanze estive a Rimini.

Brillante fu il mondo del cinema, dello spettacolo e dell’intrattenimento di quei tempi, generando autentici mostri come Mario Carotenuto, Vittorio Gasmann (che in seguito mutò geneticamente in “Brancaleone alle crociate”), Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Aldo Fabrizi (dalla mole incontenibile), Aroldo Tieri, Ernesto Calindri (l’uomo del Cynar a base di carciofo), Claudio Villa (vocalist tenorile irraggiungibile, di cui ricordiamo l’indimenticabile “Granada”), Gino Latilla (mitico interprete di autentici hit come “Vecchio Scarpone” e “Casetta in Canadà”), Gianni Morandi (tutt’ora in vita, anche se per poco) e tanti altri ancora.

Nei ridenti paesi invasi dal benessere più spinto, le massime autorità erano: il sindaco (qualche volta non democristiano), il parroco (emanazione della C.H.I.E.S.A.), il maresciallo dei carabinieri, il farmacista e il medico di famiglia.

Insomma, bastò andare a messa la domenica, nell’abito scuro della festa e il candido fazzoletto da naso a mo’ di pochette in bella posta nel taschino – moglie e figli al seguito – votare ad ogni elezione per lo Scudo Crociato, e tutto si risolse per il meglio, con un miracoloso fiorire – intorno – di magazzini, fabbriche, studi televisivi, uffici, autostrade del sole, semafori, cinematografi, santuari, negozi di dischi, whisky bar, boutique, made in Italy, supermercati ed ogni altro ben di dio …

Chi scrive è cresciuto in piena Era Democristiana, con tanto di pantaloncini corti, candidi calzettoni e scarpe laccate, pastarelle domenicali e sussidiari a colori della scuola dell’obbligo, debitamente passati al vaglio dalla censura, sotto l’ombra paterna d’un onnipresente crocefisso … e quindi, chi scrive, non può trattenere un attimo di sincera commozione nel ricordare quei tempi felici, quel piccolo mondo antico, in cui le donne mettevano il fazzoletto di seta in testa, per coprirsi ed entrare rispettosamente in chiesa, in cui si faceva la gita domenicale con l’indistruttibile Fiat seicento di famiglia, per andare in trattoria ad abbuffarsi come suini (naturalmente dopo la messa), in cui abbondavano le palline di sporco fra le dita dei piedi, la finta pelle dominava e quando il maestro entrava in classe, per l’appello quotidiano, ci si alzava disciplinatamente in piedi …

Quando l’Era Democristiana (purtroppo) finì, iniziò la spregiudicata Era Socialista, detta dai politologi e dagli esoterici più raffinati Era dell’Acquario e caratterizzata da cospicui mutamenti antropologici, da un aumento esponenziale della stronzaggine, nonché dalla presenza di ingombranti politici – tenuti completamente in pugno dagli alieni Capitalisti – quali il leader massimo Bettino Craxi, o il suo terribile e corpulento delfino Gianni De Michelis … ma questa è già un’altra storia.