Emanuele Sella: differenze tra le versioni

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{{quote|Impresa di Sella: per il vicentino fuga di 189 chilometri e trionfo. E senza neanche usare la bici.|}}
{{quote|Impresa di Sella: per il vicentino fuga di 189 chilometri e trionfo. E senza neanche usare la bici.|}}

Nell'[[estate]] del 2008 finalmente l'occasione della vita: Emanuele Sella prende parte al [[Giro d'Italia]], dapprima in veste di portaborracce e poi come corridore. L'avventura inizia nwel peggiore dei modi perché durante la prima tappa i freni della bici di Sella si rompono e il nano vicentino finisce sparato in una scarpata piena di cardi e di cocci di bottiglia che viene usata come zona di scarico delle [[merda|acque nere]] dei camper.<br />Sella tuttavia non molla: con l'ostinazione dei matti e il sorriso ipocrita dei disonesti si toglie la merda dagli occhi e riparte all'attacco.<br />I risultati sembrano dargli ragione: vince una dopo l'altra tutte le tappe di montagna, ridicolizzando in maniera assurda tutti gli altri scalatori. Sull''''Alpe di Pampeago''' dà un distacco tale agli i nseguitori che quando quelli arrivano al traguardo Sella si è già fatto la doccia e li accoglie in ciabatte e vestaglia.<br />Riesce pure nell'impresa di aggiudicarsi due tappe consecutive, roba che neanche [[Eddy Merckx]] su una [[Yamaha]].nella 14ª tappa dopo una lunghissima fuga di 182 km di cui 50 da solo , nella tappa più attesa, la 15ª, dopo un'altra lunghissima fuga, al Passo Fedaia e nella 20ª e penultima tappa a Tirano con un ulteriore arrivo in solitaria. Va anche molto forte nella cronoscalata di Plan de Corones dove arriva secondo, per soli 6 secondi, alle spalle di Franco Pellizotti e davanti a campioni come Gilberto Simoni, Alberto Contador e Riccardo Riccò. Alla conclusione della corsa rosa, Sella chiude al primo posto nella classifica del Gran Premio della Montagna (il cui simbolo del primato è una caratteristica maglia verde), quale miglior scalatore del Giro d'Italia.

Il 5 agosto 2008, dopo un controllo a sorpresa dell'UCI, viene trovato positivo al CERA, ossia l'EPO di terza generazione. Il caso scoppia a pochi giorni dalla positività di Riccardo Riccò, che ha ammesso di aver fatto uso della stessa forma di doping in preparazione del Tour de France 2008. Dopo il colloquio col procuratore Ettore Torri, Sella ammette l'uso di doping e accetta di collaborare. La sua squalifica scadrà il 18 agosto 2009.


== I veri amici si vedono nel momento del bisogno ==
== I veri amici si vedono nel momento del bisogno ==

Versione delle 11:42, 19 giu 2009

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Qualora tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questa voce, dovresti fare un salto qui.
Quante dosi di EPO si è sparato oggi Sella?
« Non mi aspettavo il coinvolgimento di Riccò. È una sconfitta per il ciclismo e per lo sport in generale. »
(Emanuele Sella su Riccò che ha assunto il CERA)
« Non so nulla di questa storia, non mi è stato comunicato niente. Non è vero niente. »
(Emanuele Sella risponde a chi l'accusa di aver assunto il CERA)
« Oggi mi sono tolto un peso. Sono cosciente di avere sbagliato e per questo ho deciso di collaborare. »
(Emanuele Sella ammette di avere assunto il CERA)
NOTA: Sembra incredibile, ma le citazioni riportate qui sotto non sono inventate, sono vere!

Emanuele Sella (Vicenza 1981- Gran Premio della Montagna 2008) è un ciclista italiano dagli indefiniti tratti anatomici, infatti ha la faccia come il culo.


Se questa fosse una favola a lieto fine...

Sella mente sapendo di mentire.

...inizierebbe con un "CERA una volta".
Ma questa non è una favola a lieto fine.
Questa è una di quelle storie amare che fanno male al mondo del ciclismo, peggio ancora di quella volta che Paolo Bettini è caduto in discesa ed è arrivato al traguardo scivolando sulle chiappe per cinquecento metri lasciando dietro di sè una scia di epidermide bruciacchiata.
Questa è una storia che divide: c'è chi si rifiuta di crederci, e urla ai quattro venti che è tutta un'invenzione della solita stampa faziosa, al pari delle amichette di Berlusconi e del presunto avvistamento di neuroni nel cranio di Calderoli.
C'è chi accetta la realtà ma perde fiducia nel ciclismo, e per sfogare la sua disillusione è costretto a investire tutti i sessantenni in Graziella che becca per strada.
Questa storia semplicemente parla di Emanuele Sella.
Emanuele Sella è la dimostrazione vivente che perfino un corridore che in ventisette anni di vita non ha vinto una gara manco presentandosi al via su una Ducati Monster, di colpo può uscire dal suo bozzolo di bruco e diventare una leggiadra farfalla dopata.

Caratteristiche tecnico-fisiche

Riuscire a classificare le caratteristiche di Sella è stato un compito che ha molto angustiato Auro Bulbarelli e gli altri addetti ai lavori.
Pareva davvero un rompicapo:

  • non si poteva definirlo un "passista" perché nelle gare di resistenza veniva sconfitto anche da mia nonna col femore rotto.
  • non si poteva definirlo un "velocista" perché perfino Alex Zanardi in carrozzina lo bruciava negli scatti.
  • si poteva definirlo benissimo un "povero stronzo" o una "pippa colossale", ma i giornalisti sportivi scartarono questi termini perché si vergognavano a doverli pronunciare durante la cronaca.

Fu il geniale Davide Cassani a togliere le castagne dal fuoco, decidendo di etichettare Sella come "scalatore" per via del suo fisico minuto: il ciclista vicentino è infatti alto un metro e quarantasette centimetri coi tacchi, e pesa quanto un orinatoio incrostato.
Casualmente ne ha pure l'odore.

Vittorie e piazzamenti degni di nota prima del 2008

  • 137° classificato al Giro del Lazio
  • caduto a due metri dal traguardo nella Milano -Pizzighettone
  • ritirato al Giro dell'Appennino causa inghiottimento involontario del campanello della propria bici
  • 47° classificato nella Gita della Domenica
  • derubato e percosso da una banda di bulletti di strada durante la 13ª tappa del Giro delle Fiandre
  • smarritosi e mai arrivato al traguardo nel Giro del Molise
  • 3° classificato nella classica Salerno - Reggio Calabria, preceduto da Paolo Savoldelli e da una corriera piena di turisti
  • ritiratosi per principio di ipotermia nella Transiberiana

Finalmente il successo! Ma sotto sotto, cos'è successo?

Ecco il segreto del suo exploit: Emanuele Sella ha venduto l'anima al diavolo!
« Impresa di Sella: per il vicentino fuga di 189 chilometri e trionfo. E senza neanche usare la bici. »

Nell'estate del 2008 finalmente l'occasione della vita: Emanuele Sella prende parte al Giro d'Italia, dapprima in veste di portaborracce e poi come corridore. L'avventura inizia nwel peggiore dei modi perché durante la prima tappa i freni della bici di Sella si rompono e il nano vicentino finisce sparato in una scarpata piena di cardi e di cocci di bottiglia che viene usata come zona di scarico delle acque nere dei camper.
Sella tuttavia non molla: con l'ostinazione dei matti e il sorriso ipocrita dei disonesti si toglie la merda dagli occhi e riparte all'attacco.
I risultati sembrano dargli ragione: vince una dopo l'altra tutte le tappe di montagna, ridicolizzando in maniera assurda tutti gli altri scalatori. Sull'Alpe di Pampeago dà un distacco tale agli i nseguitori che quando quelli arrivano al traguardo Sella si è già fatto la doccia e li accoglie in ciabatte e vestaglia.
Riesce pure nell'impresa di aggiudicarsi due tappe consecutive, roba che neanche Eddy Merckx su una Yamaha.nella 14ª tappa dopo una lunghissima fuga di 182 km di cui 50 da solo , nella tappa più attesa, la 15ª, dopo un'altra lunghissima fuga, al Passo Fedaia e nella 20ª e penultima tappa a Tirano con un ulteriore arrivo in solitaria. Va anche molto forte nella cronoscalata di Plan de Corones dove arriva secondo, per soli 6 secondi, alle spalle di Franco Pellizotti e davanti a campioni come Gilberto Simoni, Alberto Contador e Riccardo Riccò. Alla conclusione della corsa rosa, Sella chiude al primo posto nella classifica del Gran Premio della Montagna (il cui simbolo del primato è una caratteristica maglia verde), quale miglior scalatore del Giro d'Italia.

Il 5 agosto 2008, dopo un controllo a sorpresa dell'UCI, viene trovato positivo al CERA, ossia l'EPO di terza generazione. Il caso scoppia a pochi giorni dalla positività di Riccardo Riccò, che ha ammesso di aver fatto uso della stessa forma di doping in preparazione del Tour de France 2008. Dopo il colloquio col procuratore Ettore Torri, Sella ammette l'uso di doping e accetta di collaborare. La sua squalifica scadrà il 18 agosto 2009.

I veri amici si vedono nel momento del bisogno

I tanti amici, ammiratori e spacciatori del Salbaneo hanno pensato di tributare un doveroso omaggio al loro campione dedicandogli un fan club: [1].
Questo sito brilla, oltre che per l'orrenda veste grafica[citazione necessaria], per la scaltrezza con cui riesce a evitare di parlare di doping e delle relative vicende giudiziarie che hanno visto come protagonista l'integerrimo Sella; una speciale menzione va alla patetica ma convinta azione di agiografia grazie alla quale il ciclista veneto viene dipinto alla stregua di novello Gino Bartali che vince le gare a forza di pane, nutella e forza di volontà.
L'apice della paraculaggine viene raggiunto nella sezione Programma Gare, in cui i gestori del sito sono riusciti a glissare sulla squalifica di un anno inflitta al buon Sella cavandosela con un diplomatico "sezione in costruzione".

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