Ela Weber: differenze tra le versioni

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'''Ela Weber''' è una divinità del ''pantheon nordico'', ritenuta la progenitrice del popolo tedesco. E' spesso considerata l'equivalente [[Crucchi|crucco]] di [[Eva Henger]], a sua volta madre di tutte le genti della [[Ungheria|Lungheria]].
'''Ela Weber''' è una divinità del ''pantheon nordico'', ritenuta la progenitrice del popolo tedesco. E' spesso considerata l'equivalente [[Crucchi|crucco]] di [[Eva Henger]], a sua volta madre di tutte le genti della [[Ungheria|Lungheria]].
Entrambe le dee sono spesse raffigurate con una verga in mano, simbolo di fecondità.
Entrambe le dee sono spesse raffigurate con una verga in mano, simbolo di fecondità.

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Ela Weber è una divinità del pantheon nordico, ritenuta la progenitrice del popolo tedesco. E' spesso considerata l'equivalente crucco di Eva Henger, a sua volta madre di tutte le genti della Lungheria. Entrambe le dee sono spesse raffigurate con una verga in mano, simbolo di fecondità.

L'origine del popolo tedesco

La nazione tedesca ebbe origine una fredda notte d'inverno del 1993, quando la Weber si unì per 77 volte di seguito al dio dei comici meneghini, Massimo Boldi. Un'altra versione del mito riporta che a giacere con la Weber non fu Boldi ma Bondi, il quale segretamente assunse le sembianze del famoso comico (e non ci volle molto). Un'ulteriore versione del mito ha invece per protagonista maschile il Divino Otelma. Delle tre, tuttavia, quest'ultima è la versione meno diffusa: i seguaci dell'eresia otelmiana, infatti, vennero barbaramente (nonché chiappinamente) impalati la notte del 30 febbraio 1999 ad opera di alcuni seguaci del dio Boldi.

Il ripristino del culto

Molto praticato dagli antichi Romani (che la conoscevano sotto vari nomi, tra cui "Poppea", "Giunone" e "Grangnocca"), il culto della Weber subì, con il passare dei secoli, un certo declino. Negli anni Novanta, tuttavia, apparve un profeta (tale Paolo Bonolis) che reintrodusse il culto della Weber, da lui invocata con il nome di "Sellerona". I fedeli ricordano come il gran sacerdote Bonolis fosse solito sudare, diventare di tutti i colori e blaterare durante le cerimonie di adorazione della dea.

Grazie all'opera del pio Bonolis, il culto della Weber conobbe così una vera e propria rinascita nel corso degli anni Novanta. Esso si diffuse soprattutto presso la popolazione maschile dell'Italia. Gli adepti erano soliti invocare la dea standosene soli, preferibilmente in un bagno o in una piccola stanzuccia. Fondamentale era il ruolo giocato dalle mani durante tali cerimonie propiziatorie. Con l'arrivo del nuovo millennio, tuttavia, il culto della Sellerona ha patito un forte ridimensionamento (sigh!). Rimangono tuttavia alcuni incalliti seguaci, che, nostalgici, sono ancora soliti appellarsi alla gran madre di tutte le bonazze.