Utente:Marco campa/Sandbox/Çetin Inanç: differenze tra le versioni

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''Nel maschio:''<br />
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''nella femmina:''
''nella femmina:''

E così via.
E così via.
===Regola dell'onnipotenza intercalare===
===Regola dell'onnipotenza intercalare===

Versione delle 20:09, 24 giu 2011

Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché MediaWiki funziona ammerda. Il titolo corretto è Truzzese parlato.
   La stessa cosa ma di più: Bimbominkiese.
(Professore d'Italiano su truzzese parlato)
« W l'Auze, Minimal té beàste! »
(Truzzo su massimi sistemi ad un convegno di suoi pari)
Truzzo1 : Si, cioè, insomma. E lei mi fa "ma davvero?" E io "Davvero davvero" E io gli dico "Nooo"
Truzzo2 : E p cappa-emme è andata affini'?
Truzzo1 : Conosci my mader, mi xpedito in camera mia

La Truzzoglossologia è quella branca della scienza che ancora si ostina a trovare un senso al truzzese parlato nonostante tutte le prove avverse. Questa branca si divide dalla Bimbominkiesologia in quanto si occupa solo dell'aspetto parlato della lingua truzza.

L'abisso tra lo scritto e il parlato

Qualsiasi antropologo e glottologo sa che l'unica differenza tra la lingua scritta e quella parlata sono essenzialmente gli argomenti e alcuni termini. E ciò vale per qualsiasi cultura umana. Detto questo, non desterà stranezza alcuna se degli esseri privi di cultura, cui talaltro la natura umana è tutta da dimostrare, non si attengano a questa regola. Notiamo infatti una certa differenza quando leggiamo su, che so, MSN messaggi tipo questo:

« ChAuUuUuUuUuUuUu a TTT Km V????? W L'AUzE 4 3vERrrRrRrRrRr!!!!1!!!1!!1! I TrUzzI SOnO thE BeAst!!!1!1!1!!1!1! »

E quando l'autore stesso incontrandoci per strada, speriamo comunque non avvenga, ci "parla":

« Cioè, tu s'i quelo ke commenta zempre brutti le cose in my bacheca su FeisBùk? Guarda, cioè, ke tti spacco dde bbrutto, aoh! »

Ora, capirete perché i poveri glottologi e antropologi hanno dovuto creare una branca apposita per questo spiacevole fenomeno linguistico.

Regole generali

L'impostazione e i toni[1]

Esperti e masochisti glottologi hanno notato un particolare fenomeno in questa lingua: mentre normalmente per un comune mortale l'argomento non dipenda dal tono, così non si può dire dell'Homo Tamerrensis. Difatti come per gli invertebrati i tunzettari hanno bisogno di lasciare messaggi "fisiologici" per comunicare nonché per far intuire di che vogliono ciarlare. Messaggi che possono variare dall'agitare in aria le braccia come un ebete all'odore di un determinato profumo. Per semplicità ci limiteremo alla descrizione dell'impostazione base più varie varianti:

  • Il tempo:

Nel maschio:
nella femmina:

  • Le sue scarpe:

Nel maschio:
nella femmina:

Nel maschio:
nella femmina:

Nel maschio:
nella femmina:

  • Boxe:

Nel maschio:
nella femmina:

Nel maschio:
nella femmina:

E così via.

Regola dell'onnipotenza intercalare

« Cioè, si insomma. Zi', amo'. C'è, bro'. Oh! »
(Forma semplificata di un discorso truzzo)
« c'è c'è c'è c'è c'è c'è c'è c'è »
(Forma ancor più semplificata dello stesso discorso)
« C'è »
(La base della parlata tamarra)

La semplificazione verbale e la semplificazione dei periodi

Termini ricorrenti

Esempi con traduzione a fronte

Note

  1. ^ O meglio come capire di che ciarpame il truzzo sta per parlare semplicemente guardandolo