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== L'affondamento della Costa Concordia ==
== L'affondamento della Costa Concordia ==





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== I difensori di Schettino ==
== I difensori di Schettino ==

Versione delle 10:01, 20 gen 2012

Il capitano Francesco Schettino
« Non ho abbandonato la nave, dopo aver sbattuto sono inciampato e mi sono ritrovato dentro la barca di salvataggio insieme a numerosi passeggeri. »
(Francesco Schettino su fortunate coincidenze[1].)
« 

Tira dritto negando
non stiam mica affondando
ma dai è solo un buchino
sono il capitan Schettino!

 »
(DJ Francesco su Capitan Schettino)

Francesco Schettino (Castellammare di Stabia, 1960 - Isola del Giglio, 2012) è un noto stragista italiano appartenente alla sigla armata dei CAM (Coglioni d'Alto Mare).

Vita e opere

L'imbarcazione sulla quale Schettino ha sostenuto l'esame per diventare comandante di navi da crociera. OPPURE: Un giovane Francesco Schettino durante l'esame per diventare comandante.

Vanaglorioso e vanesio, da giovane aveva l'abitudine di vantarsi di qualsiasi cosa, anche le più improbabili:

  • si vantava di aver preso il massimo all'esame di maturità quando era ancora alle medie
  • da bambino diceva sempre che il suo canotto era più veloce del motoscafo di suo cugino
  • a 22 anni affermò di essere stato il primo navigatore a doppiare il Capo di Buona Speranza
  • a 25 disse di aver scoperto la Sardegna. I suoi compaesani confermano la veridicità di questa affermazione.

Dopo aver fatto le elementari nella Scuola Statale Achille Lauro e le scuole medie nella Scuola Paritaria Andrea Doria, si iscrive all'Istituto Nautico Edward Smith. Sua mamma Lusitania non è molto contenta della scelta, ma il padre, Exxon Valdez, ne è entusiasta.

Il precedente a Marsiglia

[2]

L'affondamento della Costa Concordia

I difensori di Schettino

I compaesani

« È un eroe che ha salvato oltre quattromila persone. »
(Un assessore del Comune di Meta di Sorrento su Franco Schettino[3].)

Nel suo paese d'origine, Meta di Sorrento, tutti lo difendono poiché compaesano. Un po' come se i compaesani di Bernardo Provenzano si fossero ribellati alla giustizia per l'arresto del boss. Per gli abitanti di Meta, è evidente che non può essere stato lui l'unico colpevole. Qualcun altro deve averlo indotto ad avvicinarsi troppo all'isola del Giglio. Probabilmente le sirene di Ulisse.

Giuliano Ferrara

« ...povero Schettino, schiacciato dalle responsabilità e ridotto a uno stato infantile »
(Giuliano Ferrara su garantismo[4].)

Fonti