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La '''geomorfologia''', sottobranca della '''fotogeologia''', opera negli ambiti in cui è necessaria una capacità di osservazione sopra alla media. La disciplina studia infatti le relazioni tra i vari aspetti delle conformazioni terrestri. Non si conosce bene l'origine di questa sezione della geologia, ma da documenti risalenti al secolo XVII, il tutto iniziò quando un illustre geologo, tale [[Mario Tozzi]], iniziò a scrivere il primo trattato di geomorfologia, analizzando alcune foto aeree di [[Cristina Del Basso]], conformazione tettonica di notevole spessore. Nonostante la foto fosse ben definita e la visione fosse ottimale, allo studioso non convinceva il metodo di analisi, quindi decise di inventare un nuovo strumento, lo '''stereoscopio'''. Tale strumento permetteva e permette tutt'ora all'analizzatore di visualizzare le fotografie in '''esagerazione stereoscopica''', solitamente con un incremento di 3x. Attraverso l'utilizzo di questa tecnica anche le [[Pianura Padana|pianure]] potavano essere viste in rilievo. L'unica controindicazione di questa tecnica è la presenza di [[Rocco Siffredi]], infatti l'analisi di una sua foto aerea poteva causare stravolgimenti delle precedenti teorie sulla [[Everest|cima più alta del mondo]]. |
La '''geomorfologia''', sottobranca della '''fotogeologia''', opera negli ambiti in cui è necessaria una capacità di osservazione sopra alla media. La disciplina studia infatti le relazioni tra i vari aspetti delle conformazioni terrestri. Non si conosce bene l'origine di questa sezione della geologia, ma da documenti risalenti al secolo XVII, il tutto iniziò quando un illustre geologo, tale [[Mario Tozzi]], iniziò a scrivere il primo trattato di geomorfologia, analizzando alcune foto aeree di [[Cristina Del Basso]], conformazione tettonica di notevole spessore. Nonostante la foto fosse ben definita e la visione fosse ottimale, allo studioso non convinceva il metodo di analisi, quindi decise di inventare un nuovo strumento, lo '''stereoscopio'''. Tale strumento permetteva e permette tutt'ora all'analizzatore di visualizzare le fotografie in '''esagerazione stereoscopica''', solitamente con un incremento di 3x. Attraverso l'utilizzo di questa tecnica anche le [[Pianura Padana|pianure]] potavano essere viste in rilievo. L'unica controindicazione di questa tecnica è la presenza di [[Rocco Siffredi]], infatti l'analisi di una sua foto aerea poteva causare stravolgimenti delle precedenti teorie sulla [[Everest|cima più alta del mondo]]. |
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Versione delle 16:30, 8 dic 2009
Geomorfologia/Fotogeologia
La geomorfologia, sottobranca della fotogeologia, opera negli ambiti in cui è necessaria una capacità di osservazione sopra alla media. La disciplina studia infatti le relazioni tra i vari aspetti delle conformazioni terrestri. Non si conosce bene l'origine di questa sezione della geologia, ma da documenti risalenti al secolo XVII, il tutto iniziò quando un illustre geologo, tale Mario Tozzi, iniziò a scrivere il primo trattato di geomorfologia, analizzando alcune foto aeree di Cristina Del Basso, conformazione tettonica di notevole spessore. Nonostante la foto fosse ben definita e la visione fosse ottimale, allo studioso non convinceva il metodo di analisi, quindi decise di inventare un nuovo strumento, lo stereoscopio. Tale strumento permetteva e permette tutt'ora all'analizzatore di visualizzare le fotografie in esagerazione stereoscopica, solitamente con un incremento di 3x. Attraverso l'utilizzo di questa tecnica anche le pianure potavano essere viste in rilievo. L'unica controindicazione di questa tecnica è la presenza di Rocco Siffredi, infatti l'analisi di una sua foto aerea poteva causare stravolgimenti delle precedenti teorie sulla cima più alta del mondo.