Utente:Cugino di mio cugino/Retrobottega: differenze tra le versioni

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In realtà Napoleone perse e questo Luca Luciani è un pirla.
In realtà Napoleone perse e questo Luca Luciani è un pirla. L'imperatore fu costretto alla ritirata e dopo qualche giorno si consegnò alle autorità inglesi con la promessa che avrebbe sostituito la regina d'Inghilterra. In realtà Napoleone non capì che era una trappola e fu esiliato sull'isola di Sant'Elena, che tuttora nessuno sa dove sia.

Per questo motivo le spoglie di Napoleone non furono mai ritrovate e attualmente nella sua tomba a Parigi c'è la salma di un fornaio.
==L'esilio a Sant'Elena==
L'imperatore fu costretto alla ritirata e dopo qualche giorno si consegnò alle autorità inglesi con la promessa che avrebbe sostituito la regina d'Inghilterra. In realtà Napoleone non capì che era una trappola e fu esiliato sull'isola di Sant'Elena, che tuttora nessuno sa dove sia. Per questo motivo le spoglie di Napoleone non furono mai ritrovate e attualmente nella sua tomba a Parigi c'è la salma di un fornaio. Gli ultimi anni di vita di Napoleone trascorsero nella noia, giocando a dadi con sé stesso e guardando gli scavi della metropolitana come fanno tutti i vecchi. Il 5 maggio 1821, o 16 mugnaio del 32° anno dell'era giacobina o 22 fienile del 17° anno dell'età imperiale o 5 Gin-Seng 2365 del calendario giapponese, insomma in quel giorno di quell'anno, Napoleone morì soffocato da un cracker. La notizia giunse sul continente alcuni mesi dopo, data la mancanza di mezzi di comunicazione a distanza, come il grammofono. Forti e contrastanti le sensazioni in tutta Europa: chi pianse per la sua morte, chi rimase esterrefatto, chi continuava a togliersi i calli, di certo l'evento non passò inosservato. In onore della sua morte
molti poeti si cimentarono in poesie e odi, tra cui [[Alessandro Manzoni]], che scrisse la celebre poesia [[5 maggio (poesia)|Il 5 maggio]] in cui, da bravo paraculo quale era, non prese posizione sull'operato dell'imperatore. Egli demandò alle statistiche sulle vendite di gadget dell'imperatore il compito di dichiarare se fosse amato o meno, chiosando:

{{Quote|Ai poster l'ardua sentenza|Alessandro Manzoni al [[fumettista]] sotto casa sua.}}

Termina qui il sogno di Napoleone di unificare tutta l'Europa sotto un'unica bandiera, ma tale sogno non rimarrà però intentato nei secoli successivi e un altro uomo tenterà la stessa impresa: [[Hitler]].
Termina qui il sogno di Napoleone di unificare tutta l'Europa sotto un'unica bandiera, ma tale sogno non rimarrà però intentato nei secoli successivi e un altro uomo tenterà la stessa impresa: [[Hitler]].


===Teorie alternative sulla morte di Napoleone===


= Manjusri/Dicono di lui =
= Manjusri/Dicono di lui =

Versione delle 14:44, 6 gen 2010


Con l'aiuto di Paperino e Topolino, Napoleone forgiò una nuova costituzione, che lo legittimava come Capo di Stato, Capo delle Forze Armate, Comandante in Pectore dei Vigili Urbani, Delfino di Francia, Orca Assassina, Discendente diretto di Giulio Cesare, di Vercingetorige e di Asterix e Gran Sultano di Tutte le Francie. Esautorò le Camere da tutti i poteri, tranne alcuni puramente formali, come approvare l'abbigliamento del Primo Console o verificare che la grondaia del Direttorio funzionasse correttamente. Poi si fece nominare Primo Console dalle Camere, ma poiché le Camere non contavano più un cazzo, dovette ridare tutti i poteri alle Camere, per poi riprenderseli una volta eletto. Divenuto Primo Console si fece eleggere pure Secondo, Terzo e Quarto Console. Poi promulgò il lodo Alfain, con cui garantì l'immunità alle quattro più alte cariche dello stato, cioè lui, lui, lui e lui. I Francesi, pur di non ammettere di essersi fatti infinocchiare da un pirla qualsiasi, lo acclamarono come eroe nazionale. Nonostante ciò l'opposizione al Console era ancora forte. Le fonti ufficiali raccontano che Napoleone sventò da solo ben quattro attentati, uno dei quali fermato da Napoleone stesso, che strangolò l'assassino a mani nude. Per tutelarsi dai rivoluzionari mise fuori legge i giacobini e per tutelarsi dai realisti invitò a cena il duca di Enghien e lo condannò a morte perché non aveva portato il gelato. Infine fece il Concordato con la Chiesa, che promosse il cattolicesimo a religione più amata dalle massaie francesi.

Le mazzate e l'Impero

Il 17 notaio del 1° anno dell'era Napoleonica, Napoleone, già Capo di Stato, già Primo Console, già padre di tre figli, valicò le Alpi per attaccare gli Austriaci a sorpresa. Nell'impresa Napoleone perse quasi tutti gli elefanti e sbagliò strada, arrivando in Svizzera. Gli Svizzeri indignati promossero un referendum per decidere se cacciarli: si andò al voto tre settimane dopo, quando Napoleone ormai aveva già conquistato la Svizzera. Napoleone poi scese in Italia dove la riconquistò grazie alle battaglie di Montebello e di Marengo, dove gli Austriaci si arresero prima ancora di combattere perché l'oroscopo di quel giorno li dava per perdenti. Nel 1° anno dell'era imperiale, o 2° anno dell'era napoleonica, o 13° anno dell'era giacobina, venne proclamato Presidente della Repubblica Italiana, fu quindi lui il primo e non Enrico De Nicola. Fu poi proclamato Re d'Italia, fu quindi lui il primo e non Vittorio Emanuele II. Poi tornò a Parigi con il Papa al guinzaglio e si fece incoronare Imperatore. Fu quindi lui il primo e non Adriano Ribeiro. In realtà si incoronò da solo: strappò la corona dalle mani del papa, gli diede un calcio nello stomaco e pronunciò la seguente famosa frase:

« Dio me l'ha data e guai a chi me la toglie! Tiééééééééééééé. Mò so imperatore! Tiééééééééééééééééé. A' Talleirand... Piglialo nel culooo!!! »
(Napoleone durante la cerimonia per la propria incoronazione.)

L'incoronazione a imperatore di Napoleone fece sorgere un problema di identificazione con l'altro imperatore allora ufficiale, quello dell'Austria ex-Sacro Romano Impero, Francesco Giuseppe Carlo d'Asburgo-Lorena, detto Lorena. D'ora in poi quasi ogni capo di stato europeo si fregerà del titolo di imperatore facendo a gara con gli altri imperatori a chi ce l'avesse più lungo (il titolo).

La conquista dell'Europa

Divenuto imperatore, Napoleone governava sulla Francia e sull'Italia. Aveva tutto, donne, potere, auto di lusso. Poteva rimanere lì, a godere di tutti i favori. E invece no, voleva di più. E così si mise in testa la banale idea di conquistare il mondo.

« Torniamo all'accampamento, e prepariamoci per domani sera »
(Napoleone a Murat)
« Yuk, e che cosa faremo domani sera?? »
(Murat)
« Quello che facciamo tutte le sere, Murat: TENTARE DI CONQUISTARE IL MONDO! »
(Napoleone dando uno schiaffo a Murat)

Napoleone si mise così a capo dell'Invincibile Armata contro la terza coalizione, costituita da Austria, Inghilterra, Russia, Prussia e altri stati inutili. Napoleone affrontò Russi e Austriaci in diverse battaglie mai determinanti, data la nota incapacità del sovrano francese. Come al solito Napoleone vinse la battaglia definitiva grazie a un colpo di culo. Si trattava della famosa battaglia di Austerlitz, persa dalla coalizione più che vinta dai Francesi. Austriaci e Russi difatti non si erano accorti di aver radunato il loro esercito su un lago ghiacciato, dato che i due popoli non avevano mai visto il ghiaccio, che al passaggio dei cannoni si ruppe facendo sprofondare tutto e tutti. Quando Napoleone arrivò sul campo di battaglia vide la gente annegata, fece tirare un colpo di cannore e urlò: "Centrato! Abbiamo vinto!" Napoleone così conquisto tutta l'Europa centrale, ad eccezione dell'Austria che divenne uno stato vassallo. La Prussia fu inglobata l'anno seguente nella battaglia di Jena, dove i soldati prussiani si spararono tra di loro per colpa della nebbia.

Si formò poi una quarta coalizione, formata come al solito dall'Inghilterra e dalla Russia, e poi gli ultimi alleati rimasti, ossia la Slovacchia e la provincia di Bologna. Ovviamente Napoleone sconfisse anche la quarta coalizione e occupò tutti, tranne la Russia e la perfida Albione che rimaneva al suo posto. Napoleone allora attuò il blocco continentale, una sorta di embargo che bloccava i voli per le isole britanniche. Quando il papa rifiutò di aderire all'embargo nei confronti dell'Inghilterra, dichiarando di essere un paraculo, Napoleone fece occupare Roma e lo Stato Pontificio. Il papa rispose con una bolla di scomunica e Napoleone ordinò l'arresto del pontefice. Il papa allora disse che sarebbe bruciato tra le fiamme dell'inferno e Napoleone pagò. Così tornarono di nuovo amici.

Poi Napoleone volle occupare anche il Portogallo, perché era cattivo e aiutava l'Inghilterra, e quindi invase la Spagna. Inoltre affrontò e vinse la quinta colazione, ai cinque cereali e col cacao magro. L'indennizzo di guerra dell'Austria fu enorme: rivelare tutte le ricette dei dolci austriaci usati dalla prima colazione fino all'ultima.

La campagna di Russia

La campagna di Russia è un ambiente freddo e inospitale, generalmente si tratta di tundra o taiga. Nel 13° anno dell'era imperiale, o 25° dell'era rivoluzionaria, Napoleone decise di invadere la Russia. Finalmente la fortuna abbandonò Napoleone, che perse grazie alla strategia e alla tattica dei militari russi, dimostrando la propria incapacità in ambito bellico. Sbagliatissima l'idea di cominciare l'attacco il 14 gelataio, cioè in pieno inverno. Inizialmente arrivò fino a Mosca, la assediò e, solo dopo essersi accorto che la città era vuota, la occupò. La sua incuria e superficialità lo portarono a lasciare un mozzicone di sigaretta acceso vicino alle tende: fu l'incendio di Mosca. Così la ritirata da Mosca fece mille mila morti, anche per la sua scelta sbagliata di tornare in Francia attraverso la transiberiana.

La sconfitta di Lipsia, l'abdicazione e l'esilio all'Elba

Fuggito Napoleone in Francia con le pezze al culo, le forze antinapoleoniche si ridestarono e si coalizzarono nuovamente nella sesta colazione: Russia, Prussia, Frussia, Austria, Inghilterra, Svezia, Svervegia e la provincia di Bologna si unirono nella famosa battaglia di Lipsia, chiamata anche "battaglia delle Nazioni", perché vi parteciparono eserciti di tutta Europa. Sembrava di essere a Giochi senza frontiere, ma i Francesi stavolta arrivarono ultimi, nonostante l'immenso culo di Napoleone rischiava di farli vincere di nuovo. Difatti i Prussiani si trovarono di faccia gli Svedesi che, avendo le giubbe rosse come i francesi, furono sparati e uccisi. Gli inglesi si presentarono con la solita flotta dell'ammiraglio Nelson su un campo di battaglia, dato che, funzionando una volta, pensavano funzionasse sempre. Gli Austriaci fuggirono al pensiero di dover affrontare ancora una volta Napoleone e così i Francesi affrontarono i soli Russi. E finalmente persero.

Le potenze alleate entrarono a Parigi mentre Napoleone si dava alla macchia. L'imperatore aveva raggruppato un nuovo esercito con cani, gatti, profughi e nani da giardino e non voleva arrendersi. Il 15 pifferaio del 16° anno dell'era napoleonica o anno 0 della prima era post-napoleonica, la folla, che oramai di guerre e di Napoleone ne aveva le palle piene, stava per linciarlo. E così Napoleone fu costretto a rifugiarsi su una piccola imbarcazione che poi scoprì essere una goletta inglese diretta sull'Isola d'Elba. Fu così che patì una delle pene peggiori: un viaggio in mezzo a gente inglese che parlava inglese su una nave inglese. Arrivato a terra, Napoleone ne ebbe così tanto contro gli inglesi, che preferì rimanere sull'isola d'Elba piuttosto che tornare subito in Francia su un'altra nave inglese.

Pensando di essersi liberati definitivamente di Napoleone, i grandi d'Europa si riunirono al G8 di Vienna per progettare come spartirsi i territori e come mandare Napoleone sulla Luna. Le potenze alleate conferirono a Napoleone un contentino, la sovranità sull'Isola d'Elba, e gli consentirono di mantenere il titolo di Imperatore. Ma pur sempre dell'Isola d'Elba. In Francia fu restaurata la monarchia e anche la facciata di Versaillese, visto che era stata un po' danneggiata, usando 50 mila schiavi come ai bei vecchi tempi dell'ancien régime. Il 17° anno dell'era napoleonica o 25° anno dell'era giacobina o 1815 e vaffanculo, tanto Napoleone e la rivoluzione erano andati a puttane e possiamo richiamare gli anni come cazzo vogliamo. Nel 1815, dicevamo, il nuovo re Luigi XVIII di Borbone, salito al trono, fece di tutto per farsi amare di nuovo, come smantellare tutte le strutture amministrative introdotte dalla rivoluzione, dichiarare i rivoluzionari fuorilegge e puzzoni, proibire ai poveri di mangiare quando il re aveva fame e costringere tutti i cittadini a comprare una gigantografia del re da esporre nella propria casa, pena la morte. Famosa la frase con cui terminò il discorso di insediamento al trono.

« Lo stato sono io, e voi non siete un cazzo. »
(Luigi XVIII di Borbone (forse))

Il soggiorno a Elba e i "Cento giorni"

Sull'Isola d'Elba Napoleone continuò a giocare al capo di stato. Si fece incoronare imperatore, promulgò una nuova costituzione, dichiarò di essere il discendente diretto di Caligola, visto che oramai i personaggi importanti li aveva finiti; fece costruire un parco giochi, un casinò, un pista di atterraggio e un tunnel per fuggire indisturbato. Così fuggì e il 1º marzo 1815 sbarcò in Francia nel golfo di Cannes, dove fu ospite speciale del Festival e il bersaglio preferito di fotografi e paparazzi. Iniziavano i leggendari "Cento giorni". Napoleone mosse verso Parigi acclamato dal popolo e sorretto dai soldati che il re gli mandava contro, allora il re gli mandò contro un esercito guidato dal maresciallo Ney, che stava per attaccare, quando Napoleone si diresse verso le truppe nemiche e con aria fiera gridò: «Chi vuole sparare al suo Imperatore è libero di farlo». Per sua fortuna i soldati avevano dimenticato le munizioni e, non sapendo cosa fare, decisero di unirsi a lui. Mentre Luigi XVIII fuggiva come una checca, Napoleone fu accolto sul trono a patto che non facesse cominciare una nuova numerazione degli anni. E Napoleone accettò a malincuore. Così nel 17° anno della prima era napoleonica o anno 1 della prima era post-napoleonica, ma non anno 0 della seconda era napoleonica perché i patti dicevano che non si poteva chiamare così, insomma in quell'anno, Napoleone risalì sul trono di Francia e si fece rieleggere imperatore, sovrano di Francia, di Corsica e dell'Isola d'Elba, Console Supremo e Amministratore di Condominio. Inoltre dichiarò di essere discendente diretto di Giovanna D'Arco e figlio di buona donna. Napoleone chiese ai nemici nuovamente coalizzatisi la pace alla sola condizione di mantenere il trono di Francia, dichiarando più volte: <<sono stato frainteso>>. Ma i nemici risposero con un gesto dell'ombrello fatto in contemporanea da tutti gli ambasciatori presenti a Parigi. Ora tutte le forze alleate marciavano verso la Francia, persino la Svizzera era scesa in guerra. La resa dei conti avvenne nella famosa battaglia di Waterloo, avvenuta a 5 km da Waterloo, in provincia di Waterloo. Napoleone qui fece il suo capolavoro, come ci racconta lo storico Luca Luciani.



In realtà Napoleone perse e questo Luca Luciani è un pirla.

L'esilio a Sant'Elena

L'imperatore fu costretto alla ritirata e dopo qualche giorno si consegnò alle autorità inglesi con la promessa che avrebbe sostituito la regina d'Inghilterra. In realtà Napoleone non capì che era una trappola e fu esiliato sull'isola di Sant'Elena, che tuttora nessuno sa dove sia. Per questo motivo le spoglie di Napoleone non furono mai ritrovate e attualmente nella sua tomba a Parigi c'è la salma di un fornaio. Gli ultimi anni di vita di Napoleone trascorsero nella noia, giocando a dadi con sé stesso e guardando gli scavi della metropolitana come fanno tutti i vecchi. Il 5 maggio 1821, o 16 mugnaio del 32° anno dell'era giacobina o 22 fienile del 17° anno dell'età imperiale o 5 Gin-Seng 2365 del calendario giapponese, insomma in quel giorno di quell'anno, Napoleone morì soffocato da un cracker. La notizia giunse sul continente alcuni mesi dopo, data la mancanza di mezzi di comunicazione a distanza, come il grammofono. Forti e contrastanti le sensazioni in tutta Europa: chi pianse per la sua morte, chi rimase esterrefatto, chi continuava a togliersi i calli, di certo l'evento non passò inosservato. In onore della sua morte molti poeti si cimentarono in poesie e odi, tra cui Alessandro Manzoni, che scrisse la celebre poesia Il 5 maggio in cui, da bravo paraculo quale era, non prese posizione sull'operato dell'imperatore. Egli demandò alle statistiche sulle vendite di gadget dell'imperatore il compito di dichiarare se fosse amato o meno, chiosando:

« Ai poster l'ardua sentenza »
(Alessandro Manzoni al fumettista sotto casa sua.)

Termina qui il sogno di Napoleone di unificare tutta l'Europa sotto un'unica bandiera, ma tale sogno non rimarrà però intentato nei secoli successivi e un altro uomo tenterà la stessa impresa: Hitler.


Teorie alternative sulla morte di Napoleone

Manjusri/Dicono di lui

« È davvero assurdo che un articolo su Akiruka Kamisawa non abbia ricevuto neanche un voto, eppure è famosissimo in Guinea! »
(Manjusri non accetta che gli articoli mangofili non se li caga nessuno)
« Ma davvero volete farmi credere che Giulio Cesare sia un argomento più famoso di Kakaturo Yoshida? »
(Manjusri insiste)
« E non capisco la gente che vota contro solo perché c'è troppa roba giapponese »
(Manjusri sta delirando)

Manjusri è un utente nippomane di Nonciclopedia che soffre di manie di persecuzione. È uno dei fautori assieme a Komet della teoria del complotto antinipponico, secondo cui esiste in Italia un complotto massonico-catto-pluto-giudaico-borghese-americano che avrebbe come fine ultimo il totale oscuramento della cultura giapponese in favore di quella americana.


Gli articoli in WoS


Alessandria è una città piemontese che sorge sulla foce del Nilo.

Gianpaolo è un nome proprio ed un errore di ortografia

Internescional Universiti of Stàminkia

Economia

L'Economia è una disciplina pseudoscientifica camuffata da scienza esatta. Essa consiste nel prevedere gli andamenti dei prezzi delle risorse e speculare su tali andamenti; nel 98% dei casi gli studiosi di economia si occupano di fare previsioni sul benessere della società che puntualmente non si verificano. Per tale motivo l'economia viene considerata alla stessa stregua della meteorologia e dell'astrologia.


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Economisti al lavoro.

tipi di economia

  • baratto: io do una cosa a te e tu una a me
  • furto o rapina: si cerca di sottrarre ricchezze e risorse usando la forza. sfocia poi nella guerra o nell'invasione
  • elemosina
  • capitalismo
  • comunismo

euro, amero, asiago, frocio

Zodiaco

Alcune importanti costellazioni.

Lo zodiaco indica l'insieme di costellazioni che sono segnate tutti i giorni sui giornali. A tali costellazioni e all'interazione di questi con i pianeti sarebbe associato, secondo alcune persone, il potere di determinerare il comportamento delle persone. Poveri stronzi! La realtà è che la posizione degli astri influenza i folletti che poi decidono tutti gli avvenimenti della nostra vita.

Le costellazioni dello zodiaco sono 13 e sono le cosiddette costellazioni dei cavalieri dello zodiaco, ma poiché per fare i conti era più comodo averne 12, fu deciso di togliere una costellazione, quella dell'Ofiuco, perché puzzava. Le costellazioni sono:

  • Ariete: rappresenta il mito del vello d'oro, una pecora

Toro: il toro che rapì europa

Gemelli: castore e polluce

Cancro: lo sgorbio

Leone: leone nemeo

Vergine: Negli anni, è stata associata con quasi ogni famosa dea, tra cui Astarte-Ishtar, Cibele, Demetra, Iside, Atena, Persefone e così via.

Bilancia: boh

Scorpione: la bestia che punse Orione che si atteggiava

Sagittario: boh

Capricorno: è una creatura dall'aspetto alquanto improbabile, con la testa e le zampe anteriori di capra e la coda di pesce.

Acquario: ganimede

Pesci: boh


Luigi Cesaro

Luigi Cesaro, cammorrista, trafficante di rifiuti tossici e, nel tempo libero, presidente della provincia di Napoli, è la chiara espressione di come in Italia la camorra possa infiltrarsi nello Stato fondendosi con esso

Crisi d'identità

« Baciami, sono un principe »
(Rana su crisi d'identità)

Valerio Massimo Manfredi

Valerio Massimo Manfredi è un archeologo, uno scrittore, un presentatore televisivo, un divulgatore scientifico, uno sceneggiatore di film peplum, un attore di dubbie capacità, ma, soprattutto, un personaggio di Maurizio Crozza.