Luigi Preiti: differenze tra le versioni

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'''Luigi Preiti''' è un [[terrone|diversamente settentrionale]] domiciliato nell'[[Alessandria|alessandrino]] e di professione [[muratore]], passato alle cronache per il suo hobby di tiro al [[carabiniere]], attività sportiva in cui peraltro ha dimostrato (per fortuna di carabinieri e passanti occasionali) di non eccellere molto.
'''Luigi Preiti''' è un [[terrone|diversamente settentrionale]] domiciliato nell'[[Alessandria|alessandrino]] e di professione [[muratore]], passato alle cronache per il suo hobby di tiro al [[carabiniere]], attività sportiva in cui peraltro ha dimostrato (per fortuna di carabinieri e passanti occasionali) di non eccellere molto.

==Biografia e altre minchiate==


Nato nella [[razzismo|ridente]] cittadina di [[Rosarno]], nella [[Calabria|Calabbria Saudita]], sin da piccolo amava giocare coi [[petardi]] e lì aprì una fallimentare ditta di demolizioni, fallimentare perché la [['ndrangheta]] aveva già le mani sul 100% del mercato. In séguito si spostò nel [[Padania|Profondo Nord]], dove provò a rifarsi una vita costruendo, anziché demolendo; in compenso sfogò la sua passione per la polvere da sparo acquistando un'arma, una calibro 22, per sparare ai militari dell'Arma.
Nato nella [[razzismo|ridente]] cittadina di [[Rosarno]], nella [[Calabria|Calabbria Saudita]], sin da piccolo amava giocare coi [[petardi]] e lì aprì una fallimentare ditta di demolizioni, fallimentare perché la [['ndrangheta]] aveva già le mani sul 100% del mercato. In séguito si spostò nel [[Padania|Profondo Nord]], dove provò a rifarsi una vita costruendo, anziché demolendo; in compenso sfogò la sua passione per la polvere da sparo acquistando un'arma, una calibro 22, per sparare ai militari dell'Arma.

==L'attentato==

La mattina del 28 aprile 2013, volendo fare un po' di tiro a segno, il Preiti, approfittando della bella giornata, si recò così come se niente fosse da Rosarno nella [[Roma|Cabidale]]; infatti, l'alta presenza in quei giorni di [[politico|cazzari in giacca e cravatta]], impegnati a fingere di fare un nuovo [[governo]], favoriva l'alta presenza dei suoi bersagli preferiti.
Arrivato all'altezza del Quirinale vide quello che aspettava, un numero notevole di [[membri]] delle [[carabinieri|fozze dell'oddrine]]. Presa malamente la mia (era tanta l'eccitazione che s'era dimenticato di portar con sé gli occhiali da vista) sparò [[cazzo di cane|a caso]] colpendo due carabinieri ed, en passant, la signora Lia Cesaroni che stava tornando co' na bbusta piena de cigoria e puro de guanciale pe' fa' l'amatriciana, dar mercato d'a ddomeniga.
Nonostante il successivo tentativo di fuga, fu placcato dall'appuntato Esposito Pasquale di Giuseppe, nel tempo libero pilone della squadra di [[rugby]] dell'Arma, e scaraventato delicatamente a terra.


[[Categoria:Terroni]] [[Categoria:Terroristi]]
[[Categoria:Terroni]] [[Categoria:Terroristi]]

Versione delle 14:38, 28 apr 2013

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Luigi Preiti è un diversamente settentrionale domiciliato nell'alessandrino e di professione muratore, passato alle cronache per il suo hobby di tiro al carabiniere, attività sportiva in cui peraltro ha dimostrato (per fortuna di carabinieri e passanti occasionali) di non eccellere molto.

Biografia e altre minchiate

Nato nella ridente cittadina di Rosarno, nella Calabbria Saudita, sin da piccolo amava giocare coi petardi e lì aprì una fallimentare ditta di demolizioni, fallimentare perché la 'ndrangheta aveva già le mani sul 100% del mercato. In séguito si spostò nel Profondo Nord, dove provò a rifarsi una vita costruendo, anziché demolendo; in compenso sfogò la sua passione per la polvere da sparo acquistando un'arma, una calibro 22, per sparare ai militari dell'Arma.

L'attentato

La mattina del 28 aprile 2013, volendo fare un po' di tiro a segno, il Preiti, approfittando della bella giornata, si recò così come se niente fosse da Rosarno nella Cabidale; infatti, l'alta presenza in quei giorni di cazzari in giacca e cravatta, impegnati a fingere di fare un nuovo governo, favoriva l'alta presenza dei suoi bersagli preferiti. Arrivato all'altezza del Quirinale vide quello che aspettava, un numero notevole di membri delle fozze dell'oddrine. Presa malamente la mia (era tanta l'eccitazione che s'era dimenticato di portar con sé gli occhiali da vista) sparò a caso colpendo due carabinieri ed, en passant, la signora Lia Cesaroni che stava tornando co' na bbusta piena de cigoria e puro de guanciale pe' fa' l'amatriciana, dar mercato d'a ddomeniga. Nonostante il successivo tentativo di fuga, fu placcato dall'appuntato Esposito Pasquale di Giuseppe, nel tempo libero pilone della squadra di rugby dell'Arma, e scaraventato delicatamente a terra.