Discussioni Nonbooks:Diventare cinico: differenze tra le versioni

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Veramente spassosa! Peccato che ora debba, mio malgrado, tornare a quell'[[vita|esecrabile intreccio di destini che, affastellandosi, reputano di dare un senso al loro essere]]... --[[Utente:Power-Up!|Power-Up!]] 22:30, dic 8, 2010 (CET)
Veramente spassosa! Peccato che ora debba, mio malgrado, tornare a quell'[[vita|esecrabile intreccio di destini che, affastellandosi, reputano di dare un senso al loro essere]]... --[[Utente:Power-Up!|Power-Up!]] 22:30, dic 8, 2010 (CET)

Bioparco! Sono finito in Tribunale! Non pensavo fosse venuto così male, mi sembrava divertente, a modo suo. Per quanto riguarda i dialoghi diretti con il lettore magari basta trasformare i “tu” in “voi” e si uniforma agli altri manuali. L’avevo fatto perché il linguaggio colloquiale stridesse con quello aulico che uso in altri punti, ma si può modificare con facilità. Per l’umorismo ho cercato di imitare gli aforismi di Oscar Wilde e di Woody Allen, però creando un testo unitario anziché scrivere un simil-elenco di citazioni. Il risultato non sarà il massimo, ma la comicità basata sulla critica sprezzante dei comportamenti umani o sull’autocommiserazione delirante è un genere praticato. Comunque mi piacerebbe ricevere qualche consiglio più preciso e (se possibile) un intervento riparatore a mo’ di esempio. Grazie--[[Utente:Nervinus|Nervinus]] 12:13, dic 10, 2010 (CET)

Versione delle 13:13, 10 dic 2010

Però il titolo originario Manuali:Formarsi una visione cinica del mondo mi sembrava più appropriato. L'articolo non tratta di cosa è il cinismo, ma di come diventare cinici. Comunque manca l'ultima parte, arriverà a breve. --Nervinus 16:38, nov 27, 2010 (CET)

Ho cambiato io il titolo.--Nervinus 19:58, dic 6, 2010 (CET)

Veramente spassosa! Peccato che ora debba, mio malgrado, tornare a quell'esecrabile intreccio di destini che, affastellandosi, reputano di dare un senso al loro essere... --Power-Up! 22:30, dic 8, 2010 (CET)

Bioparco! Sono finito in Tribunale! Non pensavo fosse venuto così male, mi sembrava divertente, a modo suo. Per quanto riguarda i dialoghi diretti con il lettore magari basta trasformare i “tu” in “voi” e si uniforma agli altri manuali. L’avevo fatto perché il linguaggio colloquiale stridesse con quello aulico che uso in altri punti, ma si può modificare con facilità. Per l’umorismo ho cercato di imitare gli aforismi di Oscar Wilde e di Woody Allen, però creando un testo unitario anziché scrivere un simil-elenco di citazioni. Il risultato non sarà il massimo, ma la comicità basata sulla critica sprezzante dei comportamenti umani o sull’autocommiserazione delirante è un genere praticato. Comunque mi piacerebbe ricevere qualche consiglio più preciso e (se possibile) un intervento riparatore a mo’ di esempio. Grazie--Nervinus 12:13, dic 10, 2010 (CET)