Contadino: differenze tra le versioni

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Ma allora, proprio a causa dei suoi modi [[Democrazia|democratici]] e non [[Feudalesimo|feudali]], il signore veniva pigliato per scemo. Il colono lo depredava fin dell'ultima ciliegia e poi, in aperta campagna, gli dava una badilata in testa accoppandolo sull'istante. Questa è la sorte del protagonista dell'allegrissimo romanzo di [[Federigo Tozzi]] intitolato, pensa un po'...''Il podere''.
 
==Il contadino fra filosofia materialista e cinema==
 
Da sempre oggetto di venerazione assoluta e processo di beatificazione da parte dell'intellighenzia [[intellettuale]] [[comunista]], il contadino è assurto a figura mitologica e suprema dopo la scoperta di [[Ermanno Olmi]] che nella Bassa Pianura Padana esistevano le aziende agricole.
 
Tuttavia, i primi ad accorgersi della magnificenza del contadino furono [[Karl Marx]] e il suo amante (che lo manteneva e gli pubblicava i libri che tutti gli editori gli rifiutavano) Friedrich Engels. Doveva essersi trattato del percorso comune e sentito dei due filosofi materialisti post-hegeliani nei confronti della figura del contadino a portarli a tale venerazione. Solo chi, infatti, ha condiviso un percorso esistenziale e di comune classe sociale può realmente comprendere le sofferenze della classe contadina: Marx era infatti nato in una famiglia borghese ed Engels era figlio d'un potente e ricco industriale tessile, per il quale lavorò tutta la vita; di giorno sottoposto al padre, di notte ribelle fra le braccia di Karl.
 
Se si vuole un quadro esaustivo della vita del contadino basta visionare un {{Citnec|capolavoro}} filmico di [[Béla Tarr]].
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