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'''<big>Lo scherzo è bello finché dura poco</big>'''
[[File:Lettera minatoria.jpg|right|110px|[[Una]] delle tante lettere goliardiche inviate da [[Sallusti]] ai suoi amiconi in questi anni.]]
'''8 ottobre 2010''', [[Milano]] - Era tutto pronto per la grande [[festa]]: la [[suspense]] era salita alle [[stelle]], la festeggiata era completamente ignara e si stava avvicinando il [[momento]] di rivelare lo [[scherzo]] col botto. Ma come al solito si sono messi di mezzo i [[magistratura|magistrati]], che essendo [[comunisti]] e quindi di [[natura]] tristi, poco sopportano l'altrui divertimento e come tanti piccoli [[gremlins]] si danno costantemente da fare per rovinarlo.


Questa volta è toccato alla redazione del {{citnec|quotidiano}} ''[[Il Giornale]]'', di proprietà <s>di Silvio</s> del [[fratello]] di un noto [[politico]] italiano. Il direttore [[Alessandro Sallusti|Sallusti]], grande estimatore del [[film]] ''Amici miei'', aveva infatti pensato ad una gustosa burla per la presidente di [[Confindustria]] [[Emma Marcegaglia]], aiutato dal vicedirettore [[Nicola Porro]]: i [[due]] infatti si conoscono dai tempi dell'[[Università]] e fin da allora amano fare piccoli scherzi, come ruttare al [[telefono]] dopo aver fatto un numero a caso.<br />
'''23 settembre 2010'''-[[Mediaset|Studi Mediaset]] - Alcuni sono concordi nel dire che la donna di casa ci aveva abbandonato già cinque mesi fa, ovvero in concomitanza con la morte del marito, altri sono invece convinti che la cosa ormai non importi più, visto che Milito è tornato a segnare ieri sera.
In [[Agosto]] la Marcegaglia aveva preso posizioni dure contro il governo di [[Silvio Berlusconi]], accusandolo di essere incompetente, magliaro e per di più [[impotente]]. Ed ecco che a quel mattacchione di Sallusti (che già a vederlo sprizza goliardia da tutti i pori) è venuta l'idea geniale: organizzare un bel dossier sulla Marcegaglia per farla cagare in [[mano]], visto il successo della lavanda gastrica orchestrata per [[Dino Boffo]]. Così il direttore del Giornale ha proceduto come da manuale: con [[telefonate]] minatorie, lettere contenenti promesse di [[morte]] e una testa di [[cavallo]] nel [[letto]]; perché quando Sallusti fa una cosa la fa in grande stile.
Tuttavia i funerali si sono tenuti oggi, data 23 settembre 2010, nello studio 20 di [[Cologno Monzese]]. Alla cerimonia hanno partecipato, secondo l'organizzazione, 400 persone (a dover di cronaca, 300 secondo la questura e 178 persone e 22 negri secondo Umbertone Bossi) che hanno voluto rendere omaggio a Sandra e Mediaset tutta. Gerry Scotti ha recitato un commovente monologo, ricordando Sandra come una donna autentica e meravigliosa. Ha poi consegnato un assegno da trentacinquemila euro ad uno spettatore che gli ha saputo dire in quale anno è uscito il 45 giri ''Sbirulino / Rabarbaro Rabarbaro''.
Ezio Greggio ha voluto fare le cose a modo suo, dando vita ad un pungente e divertentissimo teatrino:
{{quote|Grazie, grazie! Oh, ma lo sapete che è morta Sandra Mondaini? Eh sì, una brutta tragedia. Pensate che Bruno Vespa si collegherà in diretta nazionale da un'edizione straordinaria di Porta a Porta, oggi denominata in segno di lutto in Porta 'a Bara!|Ezio Greggio}}



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[[File:Edit-redo.svg|20px|Vai all'articolo]][[NonNotizie:Lo scherzo è bello finché dura poco|Leggi l'articolo completo]]

Versione delle 16:13, 11 ott 2010

Lo scherzo è bello finché dura poco

Una delle tante lettere goliardiche inviate da Sallusti ai suoi amiconi in questi anni.
Una delle tante lettere goliardiche inviate da Sallusti ai suoi amiconi in questi anni.

8 ottobre 2010, Milano - Era tutto pronto per la grande festa: la suspense era salita alle stelle, la festeggiata era completamente ignara e si stava avvicinando il momento di rivelare lo scherzo col botto. Ma come al solito si sono messi di mezzo i magistrati, che essendo comunisti e quindi di natura tristi, poco sopportano l'altrui divertimento e come tanti piccoli gremlins si danno costantemente da fare per rovinarlo.

Questa volta è toccato alla redazione del quotidiano[citazione necessaria] Il Giornale, di proprietà di Silvio del fratello di un noto politico italiano. Il direttore Sallusti, grande estimatore del film Amici miei, aveva infatti pensato ad una gustosa burla per la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, aiutato dal vicedirettore Nicola Porro: i due infatti si conoscono dai tempi dell'Università e fin da allora amano fare piccoli scherzi, come ruttare al telefono dopo aver fatto un numero a caso.
In Agosto la Marcegaglia aveva preso posizioni dure contro il governo di Silvio Berlusconi, accusandolo di essere incompetente, magliaro e per di più impotente. Ed ecco che a quel mattacchione di Sallusti (che già a vederlo sprizza goliardia da tutti i pori) è venuta l'idea geniale: organizzare un bel dossier sulla Marcegaglia per farla cagare in mano, visto il successo della lavanda gastrica orchestrata per Dino Boffo. Così il direttore del Giornale ha proceduto come da manuale: con telefonate minatorie, lettere contenenti promesse di morte e una testa di cavallo nel letto; perché quando Sallusti fa una cosa la fa in grande stile.


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