Chimico

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Esempio di Chimico in tutto il suo splendore.

I chimici sono una sottospecie di essere umano che intraprendono studi chimici. Sono molteplici e le loro doti principali sono una elevata predisposizione al disastro, un disordine cosmico e un'autostima decisamente sopra la media.

La vita

La loro vita principalmente si snoda in 2 ambiti fondamentali, il laboratorio ed il corso di chimica fisica dello stato solido, dove il genere maschile passa la maggior parte del tempo libero, essendo le proprie compagne di corso notoriamente delle cozze astronomiche. Il laboratorio è l'habitat preferito del chimico, dove trova suoi simili con cui condividere rutti abominevoli e mosse di Wrestling, la cui conoscenza è praticamente enciclopedica. Il chimico non ha grosse pretese, a parte accrescere il proprio ego e sbeffeggiare inutilmente, altri simili che frequentano corsi "minori". La chimica normalmente viene considerata dal chimico come la scienza ludica per eccellenza, dato che i suoi maggiori interessi sono l'ottenimento di sostanze puzzolenti e la possibilità di cambiare colore alla fiamma del proprio accendino per fare il tamarro in disco con gli amici.

Gli obbiettivi

L'obbiettivo segreto del chimico, ma qualche volta del tutto accidentale, è riuscire ad ottenere le esplosioni più appariscenti possibile, che permettono di guardare dall'alto verso il basso tutti i suoi simili: La loro saccenza quanto a formule chimiche è leggenda, pretendono di saperne di più degli autori dei loro libri e criticano con aria di superiorità tutti coloro che si addentrano in questo campo minato, pretendendo a memoria la formula dell'acido capronico o del fluoborato di stronzio. Il maggior bersaglio del chimico, nonostante bazzichi nell'ambiente a caccia di sorca è il Biotech, che paga lo scotto millenario di essere una scienza nuova e quindi assolutamente inferiore per rango e prestigio, paradossalmente il chimico difende maggiormente il biota, impegnato come lui in una materia antica che lo schiaccerà inesorabilmente prima della fine del corso di laurea.

Tipi di chimico

Il kit per diventare chimici e bruciare casa, senza bisogno dell'alcool della mamma.

Essendo diversi gli ambiti in cui la chimica si snoda, anche le tipologie di chimico sono diverse, a seconda della propria materia preferita.

Chimico organico

Sicuramente il peggior tipo di chimico, dato che conosce a memoria milioni di reazioni diversi che servono tutte per ottenere lo stesso composto, le cui uniche varianti sono le condizioni atmosferiche o l'umore del proprio canarino. L'organico passa il suo tempo libero pensando al modo migliore per sintetizzare molecole di assoluto disinteresse mondiale, come l'attrattivo sessuale della tarma dell'abete Douglas, fallendo miseramente di solito dopo pochi giorni.

Nonostante sia un tipo aperto, l'organico è costretto a passare molto tempo a leggere inutili articoli di tizi per lo più giapponesi o svizzeri, che servono a mantenere alto il loro livello di inutili conoscenze ed a poter scambiare opinioni con i suoi simili, per valutare il suo grado di grandezza e la pochezza delle conoscenze altrui.

L'organico concludendo è il più chimico dei chimici e non perde mai occasione per ricordarlo al mondo interno, si sente importante, perché può sintetizzare farmaci o composti essenziali nella vita come la cocaina, ma spesso incorre nell'errore di non ricordare che sta inquinando il mondo più di tutto il petrolchimico di Porto Marghera.

Chimico analitico

L'essere più subdolo di questa specie, si annida tra milioni di dati e deviazioni standard, che non portano proprio da nessuna parte; l'analitico conosce solo una regola, tarare secondo standard di qualità internazionalmente riconosciuti, infatti, il 99% del suo tempo è speso a regolare la decima cifra decimale di un apparecchio per lo più con la stessa età di Mike Bongiorno, che regolarmente al momento di fornire il dato si inceppa perché la finestra è rimasta aperta e sul macchinario si è abbattuta una letale corrente d'aria.

Nonostante la sua scarsa conoscenza della chimica in generale, l'analitico si spinge la dove non osano i più coraggiosi, ossia le misure di carattere biologico. L'analitico di solito presenzia a convegni nei posti più disparati (Maui, Hawaii, Maldive e isolotti affini) organizzati per lo più per il gusto di farsi una vacanza a spese dell'università e approfondendo la conoscenza dei colleghi, piuttosto che delle tecniche analitiche, dato che gli argomenti riguardano le forme di vita nei meteoriti e la % di carta pesta presente nella fossa delle Marianne.

Il chimico analitico, ha dedicato la sua vita alla facilità nel profitto ed ha delegato tutto il lavoro a macchinari, che sono ottimi capri espiatori, dato che molto spesso la sua voglia di impegnarsi ed ottenere risultati cala drasticamente appena ha messo la firma sul contratto di lavoro.

Chimico Inorganico

La sua vita scorre felicemente, dato che si basa su probabilità di trovare la tal cosa nel tal posto alla tal ora e quindi tutto è sostanzialmente relativo. Lo scopo fondamentale della sua vita è ottenere sostanze liquide colorate con cui bullarsi il più possibile e la sua ricerca in ambito universitario è indirizzata solamente a questa attività.

Le reazioni sono per lo più eseguibili anche da un bonobo ritardato e quindi l'inorganico può vantarsi di avere un sacco di tempo libero, che di solito impiega giocando con Geomag e costruendo modellini in scala della corazzata Potemkin. Il suo unico scopo è quello di riuscire a divincolarsi dalle lunghe braccia dell'università e ottenere un posto in ditta, assumendo senza alcun dubbio il ruolo di parassita sociale di primo grado.

A differenza degli altri chimici, predilige il calcio al wrestling e sfoggia le sue 208 squadre di fantacalcio che gestisce con precisione ed accuratezza cronometrica. Per il chimico inorganico, lo svolgimento della professione, incarna il sogno che aveva sin da quando il nonno cieco, sbagliando, invece che comprare la tombola prese un modellino di un reattore nucleare, ossia lavorare divertendosi e senza il minimo grattacapo.

Chimico fisico

Il meno chimico di tutta la baracca, spende la sua vita a cercare di capire perché una Ferrari vada più veloce di una tartaruga, allestendo esperimenti di dubbia moralità e di scarsa praticità, con macchinari di dimensioni dello space shuttle. I suoi risultati sono chiaramente incomprensibili, tranne che per i suoi simili, con il quale il chimico cerca di effettuare ripetute sedute di brain storming, aiutandosi per lo più con sostanze stupefacenti fornite dai laboratori adiacenti. La sua vita si svolge in ambiente universitario, infatti il mondo, di altre persone con la testa tra le nuvole, non ne ha proprio bisogno.

Il chimico fisico vede la gnocca come una minaccia alla sua possibilità di effettuare esperimenti e tende a tenerle il più lontano possibile, credendo che esse siano esseri inferiori, buone solo a mettere la giusta quantità di sale nella pasta impiegando meno di 4 ore per decidere.

In conclusione il chimico fisico è per lo più una persona che vive nel suo mondo ed è contenta di starci, nonostante gli altri lo vedano come una persona che si preoccupa di dare risposte complicate a problemi semplici.

Chimico farmaceutico

Questo tipo di chimico ha la capacità di dare il nome IUPAC alla 9,10-dideidro-6-metilergolina-8-beta-carbossamide tutto d'un fiato e subito dopo una dose abbondante di essa. Per il resto, le sue conoscenze sono ibride tra quelle dei vari chimici, riuscendo a conoscere male un po' ogni branca. Se gli si chiede di sintetizzare un farmaco, un chimico organico lo saprà fare meglio; se gli si chiede di progettare un farmaco, un chimico computazionale lo saprà fare meglio; se gli si chiede di cercare il meccanismo d'azione di un farmaco, esistono almeno una decina di figure professionali in grado di farlo al suo posto; se gli si chiede di fare sesso, non sarà in grado di farlo perché è stato reso impotente dai litri di piridina respirati nel corso della sua carriera.

Chimico Industriale

Questa variante della specie, in rapida diffusione, passa un buon 80% del tempo del suo percorso universitario a bullarsi nei confronti dei succitati altri tipi di chimico, sostenendo che egli troverà tranquillamente e presto un posto di lavoro nell'Industria (intesa come concetto metafisico) diversamente dagli altri che resteranno a cazzeggiare all'università. Dato il carattere eminentemente Industriale che ritiene abbia la sua formazione, egli schifa tutti gli argomenti che non abbiano ricadute pratiche (non più di due in tutto il corso universitario, quindi), soprattutto la chimca-fisica, ricavandone delle colossali figuracce agli esami. In realtà, aggettivi a parte, la differenza rispetto ad un quasiasi chimico (non farmaceutico) risiede nel fatto che egli affronta qualche corso di Impianti Industriali, in cui viene a contatto col terribile mondo dell'ingegneria, uscendone nella maggior parte dei casi devastato. Spesso infatti degrada fino ad assumere delle caratteristiche che lo avvicinano molto ad un ingegnere. Il suo destino lavorativo solitamente inzia con uno stage, ed in quanto stagista il suo ruolo cosmico si sostanzia nel fare un numero ragguardevole di fotocopie, oppure (più adatto ad un chimico Industriale) nel validare metodi analitici, cioè eseguire una procedura che serve a confermare che uno strumento di misura misura correttamente, cosa eccitante quanto un concerto per unghia e lavagna. Di tutto quanto sopra per la proprietà riflessiva dello scorno non risulta dimostrato neppure un milionesimo, pertanto chimci industriali si nasce, non risulta possibile diventarlo. E' come una malattia degenerativa dell'encefalo, quando ti viene, ti viene in tenera età e poi si manifesta in età adulta. E da allora ne vi è più nulla da fare.