Che cazzo dici?
GIOITE, GIOITE!
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"Che cazzo dici?" è un modo di dire (per alcuni uno stile di vita) molto usato in qualsiasi società umana o animale. La flora invece non usa mai un simile linguaggio perché beneducata.
Nascita
L'origine del "Che cazzo dici?" è un dogma. Nella storia, nessuno è
mai riuscito a trovare una spiegazione razionale alla sua nascita, ma per i complessi e molteplici significati che ha è universalmente accettata come giusta e portatrice di pace. Infatti la frase non ha mai significati ostili in sè, si fa solo portavoce di messaggi subliminali che possono essere, ad esempio:
- Sei un idiota.
- Sei un imbecille.
- Sei stupido.
- Ce l'hai piccolo.
- Sei una troia.
- Fottiti.
- Vota Tom Bombadil!
- Babbo Natale sta venendo a prenderti...
eccetera eccetera...
Variante: Che cazzo fai?
Poco dopo la nascita del "Che cazzo dici?" è nato anche il "Che cazzo fai?", ossia un tentativo di poter esprimere per le opere altrui lo steso giudizio che per le altrui idee. Questa frase è molto più ostile della prima è serve a lanciare un chiaro messaggio: "Non mi offri il gelato, visto che l'altro giorno ti ho regalato una busta di carte dei Pokemon e non era nemmeno il tuo compleanno?".
Gli esempi più celebri
Nella storia alcuni contesti in cui è stato detto "Che cazzo dici?" si sono distinti per la loro grandezza. Ecco i più importanti.
- Cavernicolo1: “Woarghuaua!”
- Cavernicolo2: “Che cazzo dici?”
- Cicerone: “Nati sumus ad congregationem hominus et ad societatem comunitatem que generis humani.”
- Giudice: “Che cazzo dici?”
- Ulisse: “Non foste fatti per viver come bestie, ma per seguire virtute e conoscienza...”
- Marinaio che si sta scopando una scrofa: “Che cazzo dici?”
- Napoleone Bonaparte: “(su battaglia di Trafalgar Square) Beh, non è andata poi così male”
- Generale Bernadotte: “Che cazzo dici?”
- Benito Mussolini: “L'Italia è pronta per entrare in guerra!”
- Gran Consiglio del Fascismo (sottovoce): “Che cazzo dici?”
Struttura della frase
La frase "Che cazo dici?" è in realtà molto più complessa di quanto si possa pensare. Infatti è strutturata su tre diverso livelli di comunicazione.
- Primo livello: Che: L'utilizzo della semplice preposizione "che" anzichè del più complesso "che cosa" è la trasposizione in canale comunicativo della velocità di viaggio del concetto di "Che cazzo dici?", quindi sinonimo di immediatezza e di prontezza mentale.
- Secondo livello: cazzo: La parola "cazzo" è l'identificazione del concetto di uomo, maschio, e quindi di forza e potenza. È quindi un rafforzativo di frase, qualcosa che la renda inevitabile e costringe a rimanere muti difronte all'energia trasmessa.
- Terzo livello: dici: "Dici" è la forma della seconda persona singolare del verbo dire, quindi parlare, cioè poter esprimere la propria opinione rispetto a fatti, persone e cose; ciò è riconducibile al concetto di società e libertà, e quindi rispetto verso chi ha detto la cazzata, perchè anzichè privarlo dei suoi diritti gli fai semplicemente notare che ha detto una sciocchezzuola.
Curiosità
- "Che cazzo dici?" è patrimonio culturale dell'umanita.
- Gli animali che usano questa frase non sono protetti dal WWF.
- I panda sono l'unica specie che usa un linguaggio scurrile ma che è comunque protetta, ma solo perchè non sono attratti dalle gioie della vita.
- Usare la parola "cacchio" anzichè "cazzo" per essere meno volgare è perseguibile per legge.
- L'autore di questa pagina non ha assunto sostanze stupefacienti prima di scrivere la storia dei tre livelli.
- Le ha assunte dopo.
- Le uniche due lingue in cui è esprimibile il concetto di "Che cazzo dici?" sono l'Italiano e l'Itagliano.
- Nessuno è mai riuscito a trovare una frase sostitutiva del "Che cazzo dici?", perchè nulla è così espressivo. No, nemmeno le poesie del felino.