Cazzo: differenze tra le versioni

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''Cazzo'' '''càzzo''' ''sm'' (plur.''cazzi'')
''Cazzo'' '''càzzo''' ''sm'' (plur.''cazzi'')

Esempi frequenti: Ora sono c. tuoi (=ora te la cavi da solo), Mannacc o'c. (Imprecazione, vedere anche [[Mannaggia al diavoletto che c'ha fatto litigà, pace pace e libertà, con i soldi di papà ci compriamo un baccalà]]
==Etimologia del termine==

Il termine cazzo deriva dal sanscrito, quindi dalla popolazione [[cinesi|sanscrita]] (la prima a costruire edifici in muratura) per indicare l'utensile da lavoro che gli permetteva di spalmare la [[Merda|malta]].

==Evoluzione del significato==

Nella società [[padania|sanscrita]] possedere uno di questi oggetti, appunto, era considerato simbolo di potere e influenza. Era uso dei più noti costruttori appendere il proprio cazzo, o almeno una miniatura del suddetto, al collo, allo scopo di dimostrare la propria categoria sociale. L'impero [[Sanscrito]] entrò poi in un periodo di decadenza sociale, con l'avvento al potere dell'imperatore [[anubi]]. Egli promulgò un'[[Editto]] che imponeva a qualsiasi abitante [[Maschio]] (in quanto capofamiglia) di portare sempre il proprio cazzo in bella mostra, per essere facilmente catalogabile dalle guardie. In seguito alla caduta dell'imperatore [[Anubi]], e alla salita al potere di [[Babbo natale]], la legge fu abolita, ma gli abitanti della [[Marocco|sanscretudine]], ormai abituati a portarlo con sè in bella mostra, continuarono con i loro costumi.

==Nelle società occidentali==

Con l'avvento della [[Globalizzazione]], nell'occidente del pianeta, si ricevevano spesso notizie della società [[sanscrito|sanscrita]], ma i pochi sociologi occidentali validi, quali [[Pasolini]] e [[Umberto Eco]], ritenevano la società sanscrita un conglomerato [[Sesso]]centrico e come tale lo studiarono. Fu allora ritenuto, in base al fatto che il cazzo fosse un'oggetto di cui ogni uomo deve andare fiero e se non cel'ha diventa una persona inutile, in base al fatto che esistono uomini ''migliori'' e uomini ''peggiori'' e ciò sia riscontrabile unicamente tramite il cazzo, e che chi più ne fa uso più viene rispettato, '''Insomma''', fu dedotto che il cazzo fosse quell'affare per cui è diventato famoso [[Rocco Siffredi]]. Nonostante poi la smentita di un sanscrito DOC quale [[Luca Giurato]]


Dicesi ''cazzo'' l'aggeggio utilizzato dall'uomo (a volte ne fa abuso) per il proprio piacere sessuale.
Dicesi ''cazzo'' l'aggeggio utilizzato dall'uomo (a volte ne fa abuso) per il proprio piacere sessuale.

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Cazzo càzzo sm (plur.cazzi)

Etimologia del termine

Il termine cazzo deriva dal sanscrito, quindi dalla popolazione sanscrita (la prima a costruire edifici in muratura) per indicare l'utensile da lavoro che gli permetteva di spalmare la malta.

Evoluzione del significato

Nella società sanscrita possedere uno di questi oggetti, appunto, era considerato simbolo di potere e influenza. Era uso dei più noti costruttori appendere il proprio cazzo, o almeno una miniatura del suddetto, al collo, allo scopo di dimostrare la propria categoria sociale. L'impero Sanscrito entrò poi in un periodo di decadenza sociale, con l'avvento al potere dell'imperatore anubi. Egli promulgò un'Editto che imponeva a qualsiasi abitante Maschio (in quanto capofamiglia) di portare sempre il proprio cazzo in bella mostra, per essere facilmente catalogabile dalle guardie. In seguito alla caduta dell'imperatore Anubi, e alla salita al potere di Babbo natale, la legge fu abolita, ma gli abitanti della sanscretudine, ormai abituati a portarlo con sè in bella mostra, continuarono con i loro costumi.

Nelle società occidentali

Con l'avvento della Globalizzazione, nell'occidente del pianeta, si ricevevano spesso notizie della società sanscrita, ma i pochi sociologi occidentali validi, quali Pasolini e Umberto Eco, ritenevano la società sanscrita un conglomerato Sessocentrico e come tale lo studiarono. Fu allora ritenuto, in base al fatto che il cazzo fosse un'oggetto di cui ogni uomo deve andare fiero e se non cel'ha diventa una persona inutile, in base al fatto che esistono uomini migliori e uomini peggiori e ciò sia riscontrabile unicamente tramite il cazzo, e che chi più ne fa uso più viene rispettato, Insomma, fu dedotto che il cazzo fosse quell'affare per cui è diventato famoso Rocco Siffredi. Nonostante poi la smentita di un sanscrito DOC quale Luca Giurato

Dicesi cazzo l'aggeggio utilizzato dall'uomo (a volte ne fa abuso) per il proprio piacere sessuale. famosa è la profonda poesia di Artonio Favalunga: Il Cazzo


Le mie palle

caro mio

sono verdi rosse e gialle


le tue palle

caro tuo

hanno il cazzo con le galle.


A.Favalunga da "Catium in seclis"


La poesia

Artonio Favalunga (poeta e inventore)(3814d.C.-23a.C.)(O_O"!) famoso anche per aver inventato la macchina del tempo, scrisse questa poesia in occasione del suo primo viaggio nel tempo e quindi nell'anno 1312 d.C. quando appena arrivato nell'odierna Istanbul fece visita ad un bordello clandestino e litigò con uno degli altri clienti.

Che cos'è il cazzo?

Il poeta Favalunga



Questa pRoesia, del FAMOSISSIMO Artonio Della Favalunga, è stata scritta da Gustavo De' Vigenti con l'intento di ISEGNIARCI che cosa mai è questo benedetto cazzo (benedetto è stato infatti nel 2002 dal FAVOLOSISSIMO PAPPA® della Santa Cattolicaz Romanna Chiesta "Giuanìn Giovanni Giovane Giòn VI", di cui più avanti vi parlerò perché è un tipo davvero tutto dire (pensate che una volta ha pagato il suo mirabolante TOPA DA GUARDIA nientepopodimenoché DIECIASSETTE, ebbenesì, che favoloso uommo e che peme che ha questo pappa!!!).

Ecco dunque che ora sappiamo che cosa cazzo è 'sto cazzo (altrimenti detto "'sta mminchia" o "'sta nnerchia", e, siccome ci abbiamo preso gusto ad essere volgari, adesso scrivo anche un'altra parolaccia tipo "MMERDA" o cose così: sta' a vedere: "PERDINCI"!!! ah ah! da matti!!!)


Che cosa diavolo è il cazzo (o - per essere coerenti - "Che cosa cazzo è il cazzo"): (duepunti (che non corrispondono alle palle)) (parte 2)

- organo riproduttore maschile e veicolo di trasmissione di patologie veneree, nel senso che è uno strumento musicale dalle fattezze particolarmente virili atto a riprodurre i suoni et rumori provocati dai furgoncini con i quali viaggiano le pateologie (teologie del pa' ) del famoso pianeta "Veneree", talvolta semplicemente abbreviate in "patologie", per pura pigrizia dell'autore.

- problema di difficile risoluzione (solo al plurale): "Sono cazzi!"; pur tuttavia noi che siam DRAGHI preferiamo trasgredire e dirlo al singolare: "Sono cazzo!".

- congiunzione: "Che cazzo fai stasera?"

- complemento oggetto: "Cazzo vuoi?" (espressione solitamente usata dallo spacciatore puttaniere straniero (gli spacciatori puttanieri italiani non sono soliti parlare perché il cazzo di solito ce l'hanno in bocca) di fronte alla prostituta.

- esclamazione di stupore, meraviglia, sorpresa: "Cazzo!"

- imprecazione: "E che cazzo!"

- aver subito un'ingiustizia (sottointeso): "L'ha preso nel culo!"

- notizia difficile da accettare (solo al plurale): "Son cazzi amari" (più simpatico il singolare: "Son cazzo amaro" (sottointeso dal puttaniere straniero spacc.: ti piace?)

- bestemmia buddhista: "Cazzo di Buddha!"

- sinonimo di nervoso: "Avere il cazzo torto"

- sinonimo di nulla, niente: "Non me ne frega un cazzo"; "Non possiede un cazzo"; "Non capisce un cazzo"

- sinonimo di interessi, affari, intesi come problemi (solo al plurale): "Cazzi tuoi!"

- usato anche nei composti: "mica-cazzi!" "'sti-cazzi!" "etucchiccazzosei?"

- usato anche nelle similitudini: "Era duro come un cazzo in luna di miele" (la Luna di miele è un favoloso prodotto oleoso alternativo al Viagra che praticamente, no?, quando ci infili il tuo fava, ti cade il fava, però ti diventa duro, intendo il cane, eh? poppa!) Template:Fatti