Cassio Dione

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Biografia

Suo padre era proprio Cassio Aproniano, un senato romano della famiglia dei Gens Cassia chiamato così perchè viveva sempre prono. Cassio nacque nel 3298 a.C a Vergate sul Membro in Giappone. L'altro nome suo era "Unno" abbreviato molte volte in "Unn". C'è da aggiungere che veniva anche chiamato per cognome e nome, quindi "Dione Cassio", a seconda della circostanza. Cassio Dione vagò per molti secoli in Asia vendendo l'aria in dei vasi. Intorno al 186 d.c giunse a Roma dove la sua ascesa politica su fulminea. Da cittadino romano trascorse la maggior parte della sua vita restante nel servizio pubblico, come funzionario imperiale che doveva essere nominato dai cittadini, in preda a crisi isteriche, contro la burocrazia. Il suo lavoro consisteva nell'essere osteggiato al posto dell'imperatore, sopratutto in vece di Settimio Severo. Divenne anche proconsole d'africa e in loco familiarizzò con i Negro vendendogli a buon prezzo il Pesce_sega. L'imperatore Severo, anch'egli africano, invidiò i suoi connazionali per i sollazzi forniti dal pesce importato dalla Norvegia perché meno disponibili a corte e pensò bene di condannare a morte Cassio e la sua stirpe, ma ci ripensò apparentemente nel 229. La Guardia pretoriana, irritata contro di lui per la sua Pigrizia lo condannò. Cassio scappò in Pannoia e ormai vecchio morì di overdose di Masturbazione. Fu anche uno storico, nel tempo libero.

Commercio internazionale

La prima fase del suo commercio riguardò il pesce per gli africani. La provincia romana del Timbuctù divenne il maggior mercato mondiale di pesce sega del mondo. Proprio in perifeira della città sorgeva la fabbrica di statuette di Priapo, modello Afroitaliano. Le statuette presero il nome di "Statue di Cassio" in onore al proconsole commerciante. Il membro fallico delle statuette era più lungo anche dei peni africani, oltre che di quelli romani.

La seconda e ultima fase del commercio del Cassio riguardò le balene giapponesi, sempre agli amici africani. La fabbrica di Timbuctù produsse delle versioni di statuette di priapo ancora più grandi, in tutti i punti, per stare agli standard dei cetacei venduti da Cassio Dione. Fù così che le statue arrivarono a Roma provocando l'isteria maschile e sociale, che neanche i Beatles secoli dopo. L'imperatore Severo non potè fermare la rivoluzione commerciale ma solo fuggire verso una nuova campagna in Inghilterra dove si disperse tra le Inglesi per non far sapere a tutti il proprio Transessuale, deponendo così il trono a favore dei figli Bimbominkia.

La fine del mondo nel Terzo Secolo: causata da Cassio

I Mori del Burundi furono causa di devastazione già ai tempi di Cassio, decenni prima dei barbari che scendevano dal nord europa. Dal Burundi invasero l'impero provocando la crisi del terzo secolo, molto prima di quanto la storia dica. Nel 217 d.C. sotto Caracalla imperatore, i "neri armati di lungo bastone", come li definì Malgioglio (ancora signorina all'epoca), partirono dalle foreste e credendo di essere venerati dai romani grazie alla voce sulle statuette priapee portate da Cassio a Roma Immigrazione. Giunti in italia parcheggiarono ovunque le macchine, rubate anni prima ai zingari dell'est, (nella storiografia chiamati "Zingaro"). Depredarono le case e Violenza_sugli_uomini i romani. Come accennato sopra, risale a quest' epoca la ribaltà femminile di Malgioglio. A questo punto gli italiani tra le statue dei neri e neri reali strinsero le chiappe nella depressione provocando la crisi economica. Intorno al 250 d.C. i zingari dell'est (i veri barbari) invasero per secoli la penisola e in generale tutto l'impero in cerca delle loro auto nuove parcheggiate, come ad esempio la Trabant. Arrivando in africa dove si vendicarono sui Mori. I barbari in africa si chiamarono Vandali e nel medioevo si nascosero negli stadi, distruggendoli per secoli.

Opere letteriarie

Cassio Dione, da storico, pubblicò una Storia romana Priapea in milleottanta libri, scritti in giapponese, frutto delle sue ricerche e del lavoro in Africa. Il mondo romano di quegli anni venne fortemente messo in crisi economica dal commercio di Cassio (o del Cassio) perché gli africani compravano il pesce artico SOLO con statuette di Priapo, dio del membro, loro divinità continentale. Le statuette divennero causa di depressione negli uomini dell'Impero che paragonavano Priapo africano con il Priapo greco, dal membro più accettabile per i loro standard. In pochi anni il lavoro nel mondo romano calò drasticamente provocando l'inflazione e la crisi del terzo secolo, ovvero l'invasione dei Zingaro, l'peste, e il confronto genitale tra eterosessuale. Cassio confessa di aver provocato lui tutti i mali dell'umanità ma ritiene la sua opera necessaria: "il mondo aveva bisogno di Priapo e del pesce tanto quanto lui aveva bisogno di scrivere la storia".

Lo stile

Cassio Dione ha imitato Alessandro_Orlando nello stile di vendita, conosciuto nel 1000 a.c. a Creta mentre facevano i Cretesi. Famose sono le cassiane "aste energiche" di davanti ai cittadini del Burundi, solitari e bisognosi del pesce sega. Ma l'imitatore non è paragonabile all'originale nella velocità di vendita e nella distribuzione truffatore-cliente dei prezzi superscontati. Non supera Alessandro neanché nella solidità della missione umana e nel ragionamento accurato di commercio internazionale.

L' identificazione con Priapo

Il grande uomo è stato venerato come figlio di Priapo, proprio dai romani che identificavano le statue africane del dio proprio con Cassio Dione. L'invida era diretta proprio personalmente a Cassio, per le dimensioni del pene. L'imperatore Severo non lo condannò a morte per ammirazione fallica, riporta la fonte Vladimir Luxuria

Note