Carl Gustav Jung

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Al termine della lettura di questa pagina potresti sentirti un po' confuso. È del tutto normale, soprattutto se soprattutto se soprattutto se soprattutto se soprattutto se soprattutto...

« Non ho idea di cosa sia, però ho tredici ville al mare, qui in Svizzera »
« Le trasformazioni e i simboli della libido, l'archetipo, il sogno, l'Ermeneutica Supersonica ... bene, l'ora è terminata. Sono cento euri. »
(Carl Gustav Jung su psicologia)
Carletto mentre si prodiga nello "sguardo che conquista".

Carl Gustav Jung (1961 - 1875accì), Carletto d'ora in poi, è stato un famoso sporcaccione moderno e pugnalatore alle spalle di Freud.

Biografia

Nacque in un lontano paesino della Svizzera teutonica, da padre prete protestante e da madre schizzata, passò gran parte della vita su di un sasso chiedendosi se fosse lui ad essere seduto sul sasso o il sasso ad essere seduto sul terreno: il sasso al riguardo non aveva opinioni, ma si limitava a ripetergli "e fattela una scopata ogni tanto!".
Preso dallo sconforto decise di seguire il consiglio del sasso e iscriversi a medicina. Otto, il suo amico immaginario, gli aveva rivelato che è lì che si trovano le pollastrelle più facili da portare a letto. Resosi conto che era una totale stronzata decise di fondare una sua personale facoltà di psicologia, in cui accettare solo donne con il preciso intento di sodomizzarle una per una. L'intento gli riuscì perfettamente.

La psicologia

Annoiato dai continui incontri con le studentesse, decise di prendere sul serio la sua professione e cercò sulla rubrica telefonica uno psicologo che potesse spiegargli in cosa consistesse. Fu solo per caso che trovò il numero di Sigmund Freud. Nacque così una fruttifera corrispondenza: purtroppo mentre il giovane Carletto tentava di carpire i segreti di Sigismondo, il vecchiardo a sua volta era tremendamente geloso della frenetica attività sessuale del giovane discepolo.

È infatti ben noto come Freud fosse letteralmente ossessionato dal sesso, ne praticava pochissimo, probabile causa il suo aspetto e quella strana abitudine di parlare alle donne guardandone le tette. Jung, che non aveva alcun problema con la sua sessualità, si rese ben conto di poter mirare più in alto: se un represso come Freud poteva accedere all'empireo della psicologia, lui sicuramente l'avrebbe superato su tutta la linea.

In breve tempo passo dallo scoparsi le studentesse a scoparsi le studentesse e le pazienti. Si ricorda una sua nota esclamazione:

« Se non ti sei mai scopato una pazza psicotica votata al suicidio che si masturba con un calcagno piantato nel culo, allora non hai mai scopato. »