La borra è uno dei più intricati misteri che ancora attendono una definitiva spiegazione scientifica. Ancora oggi, i più autorevoli esperti in chimica-fisica della materia sono in pieno disaccordo sull'interpretazione dei dati sperimentali.

La borra?
File:HE Nurse Sexy.gif
La dott.ssa A. Clerici (Figurine Panini Inc.)
« Fa schiuma ma non è un sapone... »
(Antonella_Clerici)
« Eh? Ah! »
(Mia_nonna)
« Fa schiuma ma non è un sapone! »
(Antonella_Clerici)
« La borra! »
(Mia_nonna)
« La?! »
(Antonella_Clerici)
« La barra! Paola!!! Oh! Un attimo, Antonella! ...come? »
(Mia_nonna)
« Scusa non capisco, fammi lo spelling. È una cosa che si beve. Cos'è? »
(Antonella_Clerici)
« Nun ti capiscu, parla più piano. Ah? La sbar... bars... la barra! Barra? »
(Mia_nonna)
« Cos'è la barra?! »
(Antonella_Clerici)
« È la bara... Bora! Come? La borra!!! »
(Mia_nonna)
« Ma che cazzo è sta borra? E chi è sta Paola? »
(Zichichi)

Storia

 
La sig.ra Pina durante la consegna del Nobel

La scoperta della borra si deve, del tutto casualmente, alla dott.ssa A. Clerici, ricercatrice dei Laboratoires Svztrmzvn di Stoccolma. Nel maggio 2004, mentre studiava le reazioni enzimatiche coinvolte nella preparazione dell'aria fritta, la dott.ssa Clerici produsse uno strano liquido gelatinoso e biancastro, schiumogeno ma non saponoso. Di lì a poco furono osservate numerose proprietà del misterioso intruglio, alcune delle quali sembravano violare alcune leggi biochimicofisicomatematiche ormai dimostrate ed assodate. Dopo quattro anni di studi e verifiche strumentali, finanziati dal governo iraniano, non si è riusciti a chiarire le ragioni di questo contraddittorio comportamento della materia. Tuttavia, si deve alla sig.ra Pina da Voghera, la prima attribuzione del nome "borra" alla maledetta sostanza, lavoro che le valse il premio Nobel nel 2006.
Benché non siano stati chiariti i meccanismi molecolari che caratterizzano le proprietà della borra, le industrie statunitensi (notoriamente asservite al più bieco sfruttamento capitalistico delle risorse economiche) hanno già trovato numerose applicazioni della borra, presentando al pubblico tutta una vasta gamma di prodotti a base di questo curioso composto.

Proprietà fisiche

La borra, a temperatura e pressione standard, si presenta come un liquido opaco di colore chiaro, variabile fra il bianco e il giallastro (la tonalità tende ad inscurirsi con il passare del tempo, forse per effetto di alcune reazioni di ossidoriduzione dovute all'ossigeno dell'aria), di consistenza cremosa (viscosità cinematica = 4,5 x 105 a 20 °C) e peso specifico di 541 g/cm3. La borra presenta il fenomeno dell'isteresi termodinamica e della fosforescenza, è soggetta ad un decadimento radioattivo alfa, beta e gamma con tempo di emivita di circa 59 petosecondi; inoltre, la borra aumenta il proprio volume di sette volte se sottoposta ad una temperatura compresa fra i 25 e i 37 °C (si consiglia, per questo motivo, di non introdurra mai all'interno di orifizi, sfinteri o altre cavità corporee).
Una interessante proprietà quantistica della borra si osserva quando questa viene accidentalmente introdotta in un esemplare umano di sesso femminile: la sovrapposizione di stati quantici risulta distribuita in maniera maledettamente discordante rispetto alle previsioni statistiche, con formazione di nuova materia dal nulla. I più eminenti cosmologi hanno congetturato che la borra non sia altro che un concentrato ultradenso di energia, particelle subatomiche e materia semplice paragonabile al nucleo primigenio che ha dato vita all'universo, secondo la nota Teoria dell'Universo Inflazionario. Al contrario, i sostenitori della Teoria dell'Universo Stazionario sostengono che la borra sia la prova che nell'universo esiste una continua formazione di materia ex novo. Il giudice Santi Licheri si riserva di far luce sulla diatriba.

Proprietà chimiche

L'analisi allo spettrometro di massa ha confermato la presenza di carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e stronzio. Alcuni test al gascromatografo hanno dimostrato che la borra è, in realtà, una complessa soluzione colloidale multifasica, di composizione assai varia e di difficile purificazione.
Non è ancora stata spiegata a dovere la principale caratteristica della borra: fare schiuma senza essere un sapone. Il prof. Swanschklzworth, celebre biochimico, si chiede entusiasta: "Cosa spinge la borra a fare schiuma pur non essendo un sapone? Chi la spinge a farlo? Che c'è uno che la spinge? Spingitori di borra!"