Amedeo di Savoia-Aosta

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Vita

Infanzia

Amedeo Umberto Costantino Giorgio ecc. ecc. nacque in una grotta del Palazzo reale di Firenze, dove il padre, duca di Aosta, e la madre, principessa di Grecia, erano stati esiliati dal Re pacifista Vittorio Emanuele III a causa di false illazioni, sparse dall'OVRA e dalla ciurmaglia del capo del governo Benito Mussolini, che volevano gli Aosta a capo di un complotto per dichiarare il primo maggio festa nazionale. Il parto miracoloso che dette alla luce il "puer" fu seguito da segni e presagi messianici, come il bombardamento del capoluogo toscano da parte degli americani, secondo alcuni, o da parte dei tedeschi, secondo altri.

La successione al trono

Amedeo di Savoia Aosta. Re. Filantropo. Collezionista di cactus.

Nel 1946, a seguito di torbidi eventi, il Re di allora, zio di Amedeo, decise di fare uno sgarbo agli Italiani (che preferivano la pizza Margherita alla pizza Maria José) e li lasciò da soli mentre si faceva dei giri per il mondo. In questi anni di semi anarchia e di vuoto di potere, il principe Vittorio Emanuele, figlio del re, cominciò a nutrire sentimenti di megalomania e pianificò l'invasione della Svizzera (XXCV guerra elvetico-sabauda), che andarono a mal fine, dato che la sola cosa che ottenne fu la mano di una nota panetteria-biscottaia campionessa di scii svizzera. Non tanto la sconfitta militare contro una nazione che non ha esercito, quanto la mano (che si dice avesse solo quattro dita) della svizzera fece andare su tutte le furie il povero Re zio di Amedeo che diseredò il figliolo pronunciando la celebre frase di scomunica

« Mai e poi mai si mischi un Savoiavdo con una Dovicvem: è un ovvore pisco-socio-culinavio! »

A sua volta Vittorio Emanuele detronizzò il padre con un colpo di palazzo, prese il controllo del Quirinale e mise agli arresti i ministri fedeli al padre. Ciononostante, il Senato sabaudo, che piuttosto di essere governato dagli svizzeri si sarebbe arreso al mullah di Giarabub, si rifiutò di avallare gli atti del principe usurpatore e ne decretò l'arresto e la deportazione in un luogo di pianto e stridore di denti, vale a dire nella campagna di Ginevra.

Morte del Re zio e I guerra di successione sabauda

Dopo questi cruenti fatti, la salute del povero Re zio di Amedeo peggiorò rapidamente. Alla sua morte, Amedeo succedette sugli innumerevoli troni lasciatigli in eredità; ma il decaduto principe Vittorio, aiutato dal cowboy Arturo, di nuovo gli mosse guerra e lo assaltò di sorpresa nella piana di Madrid. Là Amedeo fu soccorso da sua cugina, la regina di Danimarca, che dopo aver pronunciato le celebri parole "C'è del marcio in Danimarca, ma mai avevo visto simil fellonia!", chiamò in aiuto le armate di un altro cugino, il Re di Spagna, insieme al quale sconfissero l'usurpatore confinandolo nuovamente in Svizzera.

Il figlio di Vittorio Emanuele, Emanuele Filiberto, divenuto celebre ballerino e quindi anche candidato alla presidenza del consiglio, in seguito, chiese scusa agli Italiani con la celebre canzone "Italia amore mio".

Nobel per la pace

Amedeo, sin da piccolo, coltivava una seria passione per la pace nel mondo, avendo per modelli Madre Teresa e Sandra Bullock. Per questo da sempre ambisce ad ottenere il Nobel per la pace e trasformarlo in titolo ereditario, trasmissibile di generazione in generazione in Casa Savoia, con perpetua esclusione delle femmine, secondo gli elementari principi della legge salica. Per ottenere il Nobel, Amedeo, appassionato di genealogia e di storia, aveva in mente quanto segue:

  • Far valere i propri diritti sulla Spagna, derivanti dall'eredità spagnola che aveva scatenato la guerra di successione spagnola tra Asburgo d'Austria e Borboni di Francia.
  • Far valere i propri diritti su Inghilterra, Scozia e Irlanda. Anche questo è un affare settecentesco ancora non risolto e al quale il nostro Re vuole finalmente porre rimedio. Indi per cui sulla Francia, perché in fondo il risultato della Guerra dei Cento Anni è del tutto discutibile, e i Plantageneti, dei quali Amedeo è legittimo erede, erano i veri eredi della Corona.
  • C'è infine da considerare che Umberto Biancamano era figlio o nipote dell'eroe Re di Sassonia, da cui i diritti sabaudi su metà della Germania e quindi la preparazione dei piani militari per la spartizione germanica.

Amedeo e la Chiesa

Da un'intervista esclusiva su "Raitre le Storie"

Corrado Augias : Crede nella Chiesa?
Amedeo : Certamente, è un'istituzione antichissima che merita rispetto. Peraltro, ho ragione di credere, come mostra questo albero genealogico, che San Pietro e San Paolo fossero miei pro-pro bis zii per primogenitura maschile diretta.
Augias : E cosa pensa dell'esclusione delle femmine dal sacerdozio?
Amedeo : Mi sembra un segno di civiltà. Casa Savoia in questo è sempre stata maestra! anzi nei miei prossimi progetti di riorganizzazione del clero...
Augias : Mi scusi, dice riorganizzazione del clero?
Amedeo : Beh, vede direttore, dopo gli accordi noti come Seconda Riconciliazione, ho buone possibilità di credere di essere il prossimo candidato al papato. In fondo sa, ho mostrato al cardinale di Stato questo albero genealogico, che, come può vedere, mostra chiaramente la mia discendenza dal grande papa Felice V, al secolo Amedeo VIII duca di Savoia: mica robette! Insomma, anche persone illuminate come Monaldo Leopardi e Joseph De Maistre sostenevano che per natura le cariche si devono trasmettere di padre in figlio. La non-ereditarietà è contronatura!
Augias : Quindi lei proporrebbe l'addio al celibato per i preti?
Amedeo : Almeno per i papi...ma con l'esclusione chiaramente delle figlie femmine, sia mai!

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